Traduci

Trump: “Europa brutale con Usa”

Trump: “Europa brutale con Usa”

cms_9413/trump_g7_afp.jpgDonald Trump lascia in anticipo il G7 per partire per quella che lui definisce “una missione di pace”, tesa ad assicurarsi la denuclearizzazione della Corea del Nord nel vertice di Singapore con Kim Jong-un in programma martedì.

“Sono fiducioso nel vertice”, ha detto il presidente, dicendosi convinto che il leader nordcoreano coglierà “l’occasione unica” e farà “una cosa positiva per il suo Paese, la sua famiglia”. Rispondendo poi alle domande di giornalisti, ha sottolineato che gli “basterà un minuto per capire se Kim è serio sulla pace”, altrimenti “non perderò il mio tempo”.

Nel rispondere alle domande dei giornalisti, Trump ha sottolineato come l’incontro con il leader nordcoreano sia “letteralmente un territorio inesplorato”. “Ma sono veramente fiducioso – ha spiegato – credo veramente che Kim voglia fare qualcosa di grande per il suo popolo ed ha questa opportunità”. Un’opportunità, ha ammonito, “che non gli sarà data una seconda volta”. “Finora quindi tutto bene – ha aggiunto – vedremo quello che succederà, e lo vedremo molto presto”.

DAZI E RAPPORTI COMMERCIALI – “Abbiamo concluso un G7 di grande successo. Le cose cambieranno nei rapporti commerciali – ha scandito – siamo come il salvadanaio da cui chiunque può rubare: questa storia ora finisce“. L’attenzione di Trump, in un’agenda che ha toccato anche temi come “le sfide dell’immigrazione” e “la minaccia posta dall’Iran”, si è concentrata sui rapporti commerciali tra Stati Uniti e i partner. “Abbiamo tenuto discussioni produttive sulla necessità di avere rapporti equi. Non possono imporci tariffe del 270% mentre noi non applichiamo tariffe. Questo non può funzionare più. Gli Stati Uniti sono stati penalizzati per decenni, non possiamo più consentire che questo succeda – ha sottolineato – Le tariffe scenderanno, siamo come il salvadanaio da cui chiunque può rubare: questa storia ora finisce”.

“Mi sono congratulato con i leader degli altri Paesi, che sono stati capaci di concludere accordi incredibilmente vantaggiosi per loro. Non me la prendo con gli altri: i rapporti con gli altri leader sono da 10 – ha detto rispondendo a una domanda della Cnn, etichettata ancora una volta come “fake news” – Me la prendo con chi ci ha rappresentato in passato: le cose devono cambiare e cambieranno. La mia non è una speranza, le cose cambieranno al 100%“.

L’Unione europea è brutale nei confronti degli Stati Uniti e lo sa” ha rimarcato ancora, soffermandosi in particolare sui rapporti commerciali con i partner del Vecchio Continente. “L’Unione europea è brutale. Quando glielo faccio notare, mi sorridono”, ha osservato. “Non riescono a credere di essersela cavata così”, ha proseguito facendo riferimento agli accordi che, sinora, avrebbero penalizzato gli Stati Uniti. Il discorso si è allargato anche ai partner americani: “Il Canada non riesce a credere a quello che ha ottenuto. Con il Messico abbiamo un deficit commerciale da 100 miliardi che non comprende tutta la droga che entra nel nostro Paese…”.

Trump ha poi confermato di aver lanciato agli altri leader la proposta, da lui stesso definita “estrema”, di abolire completamente ogni dazio e barriera commerciale: “Diventiamo dazi-free, barriere-free e sussidi-free“. “Ora che funzioni o non funzioni, questo non lo so, ma io l’ho suggerito”, ha aggiunto confermando quindi l’intento provocatorio della sua proposta ai leader degli altri Paesi con i quali, ha detto sempre in tono ironico, “si è congratulato per essere riusciti in modo così folle ad imporci degli accordi commerciali così positivi per i loro Paesi”.

RUSSIA – Trump ha poi insistito nel dire che un ritorno della Russia nel gruppo dei Grandi “sarebbe una cosa positiva per la Russia, per gli Stati Uniti e per il mondo intero”. Riguardo alle posizioni degli altri leader, il presidente americano ha riferito che “si è discusso, non c’è stato un voto, ad alcuni piace l’idea”.

Ai giornalisti che gli ricordavano le ragioni della sospensione della Russia dal G8, in seguito all’occupazione e poi all’annessione della Crimea, Trump ha risposto: “Chiedetelo a Obama, è stato lui a permettere alla Russia di avere la Crimea, chiedete a lui perché”. “Detto questo è successo tanto tempo fa”, ha però poi aggiunto. Ed ha ribadito: “Il G8 ha molto più senso del G7“.

La Russia però “non ha mai chiesto di essere riammessa” nel G8. Lo ha messo in chiaro il ministro degli Esteri, Sergei Lavrov, come riferisce l’agenzia Tass. “Quando i nostri partner occidentali hanno deciso di tornare al format del G7 – ha evidenziato Lavrov – noi abbiamo accettato la loro decisione e da allora abbiamo lavorato su altre piattaforme. I membri della Shanghai Cooperation Organization, i BRICS e il G20 condividono i nostri approcci”.

MIGRANTI – Un passaggio della dichiarazione che il presidente degli Stati Uniti ha rilasciato prima di abbandonare il G7 in Canada è stato dedicato ai migranti. “Abbiamo discusso di immigrazione incontrollata e della minaccia che questo fenomeno rappresenta per la sicurezza nazionale – ha affermato – Siamo impegnati ad affrontare la sfida dell’immigrazione aiutando i migranti a rimanere e a prosperare nei loro Paesi di origine“.

IRAN – Poi l’Iran e il nucleare. “Le nazioni del G7 continuano ad essere impegnate nel controllo delle ambizioni nucleari dell’Iran. Con o senza di loro, queste ambizioni saranno controllate” ha detto Trump, esprimendosi così sulla ’’minaccia rappresentata dall’Iran’’, uno dei temi toccati nel G7.

“Le nazioni del G7 sono legate da valori condivisi e convinzioni, questo è emerso in maniera forte e chiara. Ciascuna delle nostre nazioni è totalmente unica, ma possiamo coordinarci per il bene comune. Siamo legati nel grande sforzo di costruire un mondo più pacifico e prospero”, ha aggiunto il presidente americano.

Putin pronto a incontrare Trump

cms_9413/Vladimir_Putin_afp.jpgDonald Trump sta mantenendo le promesse fatte durante la campagna elettorale e “una delle promesse era di migliorare le relazioni tra Stati Uniti e Russia, spero che questo succederà, almeno noi siamo pronti”. E’ quanto ha detto Vladimir Putin in un’intervista trasmessa da Rossiya-1 poco dopo che il presidente americano ha chiesto che la Russia ritorni nel rinnovato G8.

“Credo che ora la palla sia nel campo degli americani”, ha detto ancora Putin sottolineando che Mosca è pronta a rafforzare, approfondire e migliorare le relazioni con gli Stati Uniti. “Si possono usare diversi strumenti per farlo, anche incontri” tra i leader, ha aggiunto con un riferimento a un possibile vertice tra lui e Trump, secondo quanto si legge sul sito della Tass.

Il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, parlando con i giornalisti ha detto che il possibile vertice potrebbe svolgersi a Vienna. Il portavoce ha sottolineato che una decisione finale sull’incontro non è stata ancora presa. I due leader, ha spiegato ancora Peskov, hanno discusso della possibilità di un vertice durante una conversazione lo scorso marzo ed hanno parlato anche delle possibili location, tra le quali appunto la capitale austriaca.

Il portavoce del Cremlino parlando da Qingdao, in Cina, dove il presidente russo sta partecipando a un summit regionale, ha sottolineato che “non vi sono accordi o intese concrete e al momento non sono in corso discussioni specifiche” per la preparazione dell’incontro, secondo quanto si legge sul sito di Politico.

Peskov infine ha sottolineato come la possibilità dell’incontro a Vienna sia emersa nei colloqui tra Putin e il cancelliere austriaco Sebastian Kurz durante la visita in Austria nei giorni scorsi del presidente russo. Ma, ha ribadito, bisogna prima che Russia e Stati Uniti raggiungano un accordo.

Perché ci sono le sanzioni contro la Russia

cms_9413/mosca_parata_vittoria_afp.jpgSono entrate in vigore nel 2014, ma da qualche mese le sanzioni contro la Russia sono tornate al centro del dibattito internazionale, finendo anche in campagna elettorale. E ieri hanno tenuto banco durante il G7 in Canada, dopo che Trump ha invocato il ritorno al G8 e il premier italiano Giuseppe Conte si è schierato dalla sua parte, prima di riallinearsi con l’Europa. Ma quali sono e cosa prevedono le sanzioni imposte dall’Unione europea nei confronti di Mosca?

COSA SONO – Le sanzioni contro la Russia sono delle misure restrittive adottate dall’Unione europea nei confronti di Mosca, come risposta all’annessione della Crimea “e alla deliberata destabilizzazione dell’Ucraina” si legge sul sito dell’Unione europea. L’Ue impone diversi tipi di misure restrittive, misure diplomatiche, individuali ed economiche. Nel 2014 il vertice Ue-Russia è stato annullato e gli Stati membri dell’Ue hanno deciso di non tenere vertici bilaterali regolari. Sono stati sospesi i colloqui bilaterali con la Russia sui visti e sul nuovo accordo UE-Russia. Al posto del vertice del G8 a Sochi, il 4 e 5 giugno 2014 si è tenuta a Bruxelles una riunione del G7. E da allora le riunioni continuano nell’ambito del G7.

I paesi dell’Ue hanno inoltre appoggiato la sospensione dei negoziati relativi all’adesione della Russia all’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economici (OCSE) e all’Agenzia internazionale per l’energia (AIE). A seguito delle sanzioni, 150 persone e 38 entità sono soggette al congelamento dei beni e al divieto di viaggio “in quanto le loro azioni hanno compromesso l’integrità territoriale, la sovranità e l’indipendenza dell’Ucraina”. Tali misure sono state prorogate nel marzo 2018 fino al 15 settembre 2018.

Per quanto riguarda le sanzioni economiche, l’Unione europea ha imposto sanzioni riguardanti gli scambi con la Russia in settori economici specifici. Nel marzo 2015 i leader dell’Ue hanno deciso di vincolare l’attuale regime di sanzioni alla piena attuazione degli accordi di Minsk, prevista per la fine del dicembre 2015. Poiché ciò non è avvenuto, il Consiglio ha prorogato le sanzioni economiche fino al 31 luglio 2016. Le sanzioni economiche sono state successivamente prorogate fino al 31 luglio 2018.

COSA PREVEDONO LE SANZIONI ECONOMICHE – Le sanzioni economiche limitano l’accesso ai mercati dei capitali primari e secondari dell’Ue da parte di alcune banche e società russe e impongono il divieto di esportazione e di importazione per quanto riguarda il commercio di armi. Le sanzioni stabiliscono inoltre il divieto di esportazione dei beni a duplice uso per scopi militari o utilizzatori finali militari in Russia e limitano l’accesso russo a determinati servizi e tecnologie sensibili che possono essere utilizzati per la produzione e la prospezione del petrolio. Nel luglio 2014 l’Ue ha introdotto anche restrizioni alla cooperazione economica.

LA POSIZIONE DELL’ITALIA – Anche in Italia, il tema delle sanzioni alla Russia è una delle questioni al centro del dibattito politico. “Noi siamo collocati confortevolmente e tradizionalmente nella Nato – ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, a margine del G7 in Canada – non è in discussione assolutamente la collocazione internazionale dell’Italia. Ma per quanto riguarda le sanzioni siamo per il dialogo e soprattutto siamo sempre molto attenti affinché le sanzioni non impattino negativamente sulla società civile russa”. Il tema sanzioni alla Russia è entrato anche nel contratto di governo Lega-M5S: “E’ opportuno il ritiro delle sanzioni imposte alla Russia – si legge – da riabilitarsi come interlocutore strategico al fine della risoluzione delle crisi regionali (Siria, Libia, Yemen)”.

Autore:

Data:

10 Giugno 2018