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Trump firma ordine esecutivo su social media (Altre News)

Trump firma ordine esecutivo su social media

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E’ stato firmato dal presidente americano Donald Trump l’ordine esecutivo sui social media che prevede l’eliminazione dell’immunità legale nel caso di cause legate ai contenuti. Una mossa destinata ad innalzare il livello di scontro con le società di social media dopo che Twitter ha inaugurato la funzione di fact checking dei tweet più controversi del presidente. ’’I social media fanno dell’attivismo politico’’, assumono ’’posizioni editoriali’’ e si possono equiparare ’’a un monopolio’’, ha detto il presidente Usa giustificando il provvedimento che, secondo lui, punta ’’a difendere la libertà di espressione’’.

“Quando grandi, potenti società di social media censurano le opinioni su cui non sono d’accordo, esercitano un potere pericoloso”, si legge nella bozza, ottenuta da The Hill. “In un Paese che da molto tempo difende la libertà di espressione non possiamo permettere che un numero limitato di piattaforme online scelga il discorso a cui gli americani possono avere accesso e trasmettere sulla Rete”, si legge ancora nella bozza dell’ordine esecutivo che stabilirà la revisione della legge del 1996, il Communication Decency Act, considerato il fondamento dell’espansione di Internet, che protegge le società della Silicon Valley da cause per i contenuti inseriti da terze parti sulle loro piattaforme.

Secondo quanto anticipato, l’ordine darà mandato ad un’agenzia del dipartimento del Commercio di presentare un ricorso alla Federal Communications Commission per chiarire la portata della sezione 230 della legge del 1996. Nella bozza infatti si suggerisce che le piattaforme come Facebook, Twitter e YouTube possano essere considerate come degli editori ed essere quindi legalmente responsabili per i contenuti pubblicati sui loro siti. La commissione federale per le comunicazioni, che è controllata dai repubblicani, potrebbe in linea di principio rifiutarsi di condurre questa revisione. I democratici sono già sul piede di guerra.

“Questo non funziona, i social media possono far arrabbiare – ha dichiarato uno dei commissari dem, Jennifer Rosenworcel, ma un ordine esecutivo che trasformerebbe la commissione nella polizia di espressione del presidente non è la risposta”. Nell’ordine esecutivo si incoraggia anche la Federal Trade Commission, la commissione federale per il commercio, di valutare le denunce di parzialità politica rivolte da singoli cittadini ai social media per stabilire se costituiscano “pratiche commerciale ingiuste o ingannevoli”. Lo scorso anno la Casa Bianca, che da tempo accusa i social media di avere pregiudizi contro i conservatori, ha creato un sito online per riportare queste denunce.

Coronavirus, torna lockdown a Seul dopo nuovo record casi

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La Corea del Sud ha ripristinato le misure di lockdown nell’area metropolitana di Seul, dove vive metà dei 52 milioni di abitanti che compongono la popolazione totale del Paese. E questo dopo un nuovo record giornaliero dei contagi di coronavirus, il più alto in circa due mesi. Lo ha annunciato il ministro della Sanità Park Neung-hoo, spiegando che musei, parchi e gallerie d’arrte verranno nuovamente chiusi a partire da domani e per due settimane. E’ stato inoltre chiesto alle aziende di reintrodurre lo smart working e altre misure di lavoro flessibile.

Gli abitanti di Seul dovranno anche evitare di ritrovarsi in gruppo o di recarsi in luoghi affollati, compresi bar e ristoranti. Gli istituti religiosi e i luoghi di culto dovranno essere particolarmente vigili per far rispettare le regole imposte per contenere i contagi. Non sarà invece rinviata la riapertura delle scuole. Le limitazioni erano state revocate lo scorso 6 maggio, quando la pandemia sembrava essere sotto controllo.

Coronavirus, da Cina ok a indagine su origine pandemia

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La Cina ritiene sia importante scoprire la fonte del patogeno che ha scatenato la pandemia di coronavirus. Lo ha sottolineato nel corso di una conferenza stampa il premier cinese, Li Keqiang, rispondendo alla domanda se la Cina fosse favorevole a un’indagine internazionale indipendente sulla pandemia. Secondo Li, ottenere una chiara comprensione scientifica su quale sia la fonte del virus potrebbe contribuire alla salute pubblica globale.

Ancora proteste a Minneapolis, incendiato il commissariato

Trump avverte: “Invierò la Guardia nazionale”

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Non si placano le tensioni a Minneapolis nel mezzo dello sdegno per la morte del 46enne afroamericano George Floyd rimasto soffocato durante un fermo di polizia. La Cnn riferisce di un commissariato dato alle fiamme, spiegando che gli agenti avevano eretto una recinzione intorno alla stazione di polizia presa d’assalto da migliaia di manifestanti che l’hanno abbattuta. Alcuni dimostranti sono riusciti ad arrampicarsi e ad appiccare il fuoco all’interno degli uffici. Il commissariato è stato così evacuato “nell’interesse della sicurezza del personale”.

Ieri il capo della polizia di Minneapolis, Medaria Arradondo, si è “scusato nel modo più assoluto per la pena, la devastazione e il trauma che la morte di Floyd ha provocato alla sua famiglia ed ai suoi cari”. “So che al momento c’è un deficit di speranza nella nostra città, e so che il nostro dipartimento ha contribuito a questo deficit nel suo insieme” ha aggiunto che ha però ribadito che non potrà permettere che si ripetano le saccheggi, gli incendi e le violenze che si sono registrate la notte scorsa. Devastazioni che il capo della polizia imputa a “gruppi esterni” al movimento di protesta.

Intanto, la stampa Usa riporta che è emerso che, Derek Chauvin, l’agente che ha tenuto per oltre cinque minuti il suo ginocchio sul collo di Floyd che urlava di non poter respirate, nei suoi 19 anni al dipartimento aveva ricevuto almeno una decina di denunce per il suo comportamento, senza che fosse mai avviato nei suoi confronti nessun procedimento disciplinare, tranne in un solo caso una lettera di richiamo.

Donald Trump twitta mentre infuria la protesta a Minneapolis dopo la morte del 46enne afroamericano George Floyd rimasto soffocato durante un fermo di polizia. “Non posso sopportare di vedere quanto sta accadendo in una grande città americana, Minneapolis”, scrive il presidente americano, che critica il sindaco di Minneapolis, Jacob Frey e parla di “totale mancanza di leadership”. “O il molto debole sindaco di estrema sinistra – afferma Trump – riporta la città sotto controllo o invierò la Guardia nazionale”. “Questi delinquenti disonorano la memoria di George Floyd e non permetterò che questo accada – aggiunge il presidente – Ho appena parlato con il governatore Tim Walz e gli ho detto che i militari sono con lui”. “Quando iniziano i saccheggi – conclude – si inizia anche a sparare”.

Hong Kong, Cina approva legge su sicurezza nazionale

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Il Congresso nazionale del popolo, il ramo legislativo del Parlamento cinese, ha approvato la legge sulla sicurezza nazionale per Hong Kong. In questo modo, diventa un reato minare l’autorità di Pechino. Secondo quanto informa la Xinhua, la legge considera un reato la sedizione, il separatismo, l’ingerenza straniera e il tradimento. E potrebbe portare, per la prima volta, all’aperture di agenzie di sicurezza cinesi a Hong Kong, oltre al dispiegamento di personale cinese responsabile della difesa della sicurezza nazionale nell’ex colonia britannica. La riforma non richiede l’approvazione del Parlamento di Hong Kong. La legge è stata progettata “per la costante attuazione” del principio ’un Paese, due sistemi’ e per “la stabilità e la prosperità a lungo termine di Hong Kong”, ha dichiarato nel corso di una conferenza stampa il premier cinese, Li Keqiang.

’’Ora è il momento che il presidente Trump eserciti il suo potere in linea con le indicazioni del Segretario di Stato Pompeo’’, ha dichiarato Joshua Wong, uno dei più noti attivisti pro-democrazia di Hong Kong, nel corso di una conferenza stampa insieme ai membri di Demosisto Agnes Chow e Nathan Law. I suoi sono commenti alla dichiarazione di Mike Pompeo secondo il quale l’ex colonia britannica non è più autonoma dalla Cina. Da Wong è arrivato un appello alla comunità internazionale, perché esprima la sua contrarietà alla controversa legge sulla sicurezza nazionale che Pechino ha appena adottato. E ai leader europei, asiatici e americani perché condividano la linea di Pompeo. ’’Chiediamo alla comunità internazionale di agire e di tenere gli occhi puntati su Hong Kong. Ora è il momento di agire e combattere’’, ha aggiunto.

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29 Maggio 2020