Gli uomini di Donald Trump arrivano in Europa e i colloqui per fermare la guerra tra Ucraina e Russia si mettono in moto. I prossimi giorni sono destinati a incidere profondamente sul quadro del conflitto, in corso ormai da tre anni. Dal 14 al 16 febbraio si terrà la Conferenza sulla Sicurezza a Monaco, un evento cruciale in cui il presidente ucraino Volodymyr Zelensky incontrerà importanti rappresentanti degli Stati Uniti e della NATO.
Missione degli Inviati di Trump
L’arrivo della delegazione americana in Europa rappresenta un passo significativo verso nuovi colloqui di pace. Secondo il Telegraph, la missione sarà l’occasione per contatti diretti con gli alleati occidentali, con l’obiettivo di definire un formato base per l’accordo di pace e il ruolo dei paesi europei nel processo. Keith Kellogg, inviato speciale di Trump, sarà in prima fila per garantire che i paesi NATO non siano esclusi dalle negoziazioni, con Trump che prevede di recitare un ruolo di protagonista.
Colloqui a Kiev e Monaco
Prima dell’importante appuntamento tedesco, emissari del presidente americano saranno a Kiev. “Questa settimana, prima della Conferenza di Monaco sulla Sicurezza, arriveranno in Ucraina persone del team del presidente Trump, persone serie”, ha dichiarato Zelensky, citato dall’agenzia di stampa Unian. Zelensky ha spiegato che funzionari ucraini e statunitensi stanno lavorando per organizzare un incontro con Trump, senza nascondere che la tempistica dell’incontro è ancora incerta.
“Ci stiamo preparando per negoziati con i nostri partner, europei e statunitensi, da metà settimana. Questo include la riunione del gruppo di Ramstein, discussioni a Kiev e, successivamente, la Conferenza sulla Sicurezza di Monaco”, ha aggiunto Zelensky in un post. “È cruciale lavorare tutti insieme per portare una pace reale e garanzie di sicurezza efficaci, non solo per l’Ucraina ma per il mondo intero. La pace è sempre uno sforzo collettivo”, ha sottolineato.
Reazioni della Russia
A Mosca, il Cremlino osserva attentamente gli sviluppi, senza confermare né smentire le dichiarazioni di Trump relative a contatti già avvenuti con Putin. Il viceministro degli Esteri russo Sergei Ryabkov, citato dalla Tass, ha affermato che la Russia non si aspetta miglioramenti significativi nelle relazioni con Washington con il ritorno di Trump alla Casa Bianca. Ryabkov ha spiegato che, nonostante le dichiarazioni di apertura di Trump e del suo team, la percezione della Russia come “grande avversario” negli Stati Uniti è stata a lungo rafforzata da un consenso bipartisan.
Ryabkov ha anche menzionato il coinvolgimento significativo degli Stati Uniti nel conflitto in Ucraina, sottolineando la questione delle “armi all’avanguardia fornite da Washington al regime di Kiev, tra cui i sistemi missilistici a lungo raggio”. Tuttavia, ha lasciato intendere che Mosca è pronta a riprendere il dialogo se Trump mostrerà un reale interesse.
“Nonostante le dichiarazioni prive di fondamento di Trump e della sua squadra, almeno mostrano interesse a riprendere il dialogo con la Russia che è stato interrotto dai Democratici”, ha detto Ryabkov. “Siamo pronti al dialogo e lo abbiamo detto più di una volta. Siamo anche pronti a discutere della soluzione ucraina, ma solo su una base paritaria e reciprocamente accettabile”.
Conclusione
I prossimi giorni saranno cruciali per il futuro del conflitto tra Ucraina e Russia. La presenza della delegazione americana in Europa, con l’obiettivo di definire un accordo di pace, potrebbe rappresentare un punto di svolta. Tuttavia, le tensioni restano elevate e la situazione rimane complessa. La comunità internazionale osserverà attentamente gli sviluppi, sperando che questi colloqui portino a una riduzione delle ostilità e alla fine della guerra in Ucraina.