Le ambiziose promesse elettorali di Donald Trump di porre fine rapidamente ai conflitti in Ucraina e nella Striscia di Gaza si stanno scontrando con una realtà geopolitica complessa e ostile. Secondo un’analisi di Stephen Collinson, giornalista della CNN, gli ultimi sviluppi evidenziano le difficoltà incontrate dal presidente americano nel perseguire il suo obiettivo di essere ricordato come un pacificatore globale. Mentre in Ucraina si registra un piccolo passo avanti, il cessate il fuoco a Gaza, per il quale Trump si era attribuito meriti, è crollato, con Israele che ha ripreso i bombardamenti, causando centinaia di vittime.
Ucraina-Russia: La Credibilità di Trump in Bilico
In Ucraina, Trump ha ottenuto un primo risultato con l’impegno della Russia a interrompere gli attacchi contro le infrastrutture energetiche ucraine. Tuttavia, il conflitto continua a infuriare, con bombardamenti russi che hanno colpito un ospedale nella regione di Sumy. La Casa Bianca insiste che questo è solo un primo passo verso un cessate il fuoco completo e una pace duratura, con colloqui previsti in Medio Oriente per discutere un accordo marittimo nel Mar Nero.
Collinson sottolinea che la credibilità personale di Trump è in gioco. La sua telefonata con Vladimir Putin ha alimentato i timori di Kiev e degli alleati europei che il presidente americano stia guardando al conflitto attraverso una lente russa, privilegiando un riavvicinamento a Mosca rispetto a una pace equa e sostenibile. Se Trump riuscirà a raggiungere un accordo di pace, sarà una conquista storica, ma il rischio di essere superato in astuzia da Putin, che ha infranto numerosi accordi in passato, rimane alto.
Gaza: La Ripresa dei Bombardamenti Complica la Mediazione
Sul fronte di Gaza, la situazione appare ancora più critica. La decisione del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu di riprendere i bombardamenti ha complicato gli sforzi dell’inviato della Casa Bianca, Steve Witkoff, per garantire il rilascio degli ostaggi e proseguire con la seconda fase dell’accordo di cessate il fuoco. Netanyahu, sotto processo per corruzione, ha ottenuto vantaggi politici immediati dalla ripresa delle ostilità, rafforzando la sua coalizione con l’estrema destra e posticipando il suo processo.
Collinson evidenzia che, come Putin in Ucraina, anche Netanyahu potrebbe avere interesse a mantenere il conflitto per consolidare il proprio potere. Questo scenario rappresenta un cattivo presagio per i tentativi di Trump di mediare una pace duratura sia in Medio Oriente che in Europa orientale.
Scelte Difficili all’Orizzonte
Trump si trova di fronte a una sfida geopolitica senza precedenti. Mentre cerca di mantenere le sue promesse elettorali, deve affrontare leader come Putin e Netanyahu, i cui obiettivi politici sembrano in contrasto con la pace. La sua ambizione di essere ricordato come un pacificatore globale potrebbe richiedere compromessi difficili e scelte politiche che finora ha evitato. La strada verso la pace, sia in Ucraina che a Gaza, appare lunga e tortuosa, con il rischio che le tensioni geopolitiche continuino a crescere.