La Corea del Nord è ormai protagonista della guerra che Ucraina e Russia combattono da quasi 1000 giorni. Il sostegno di Kim Jong-un all”operazione speciale’ ordinata da Vladimir Putin nel febbraio 2022 è sempre più ampio e strutturato: dalla fornitura di armi e munizioni, iniziata nel 2023, si è passati all’invio di soldati.00:00/00:42
Le prime informazioni diffuse da Kiev, relative alla presenza di ufficiali nordcoreani nel Donetsk, sono state confermate dall’intelligence della Corea del Sud. Le ipotesi sono diventate numeri: circa 1500 soldati sarebbero stati inviati da Pyongyang nella Russia orientale per un periodo di addestramento, come dimostra un video diffuso dal Centro ucraino per le comunicazioni strategiche. Si tratta solo di un primo contingente: in totale, a novembre la Russia potrebbe contare su circa 12000 uomini inviati dal paese asiatico in virtù dell’accordo di partnership strategica firmato a giugno da Kim e Putin.
La Nato, attraverso le parole del segretario generale Mark Rutte, prende atto delle denunce ma non si espone in toto: mancherebbero ancora elementi definitivi per certificare l’entrata in scena di reparti nordcoreani. A Kiev, però, il quadro appare già delineato. Il paese guidato dal presidente Volodymyr Zelensky sollecita una reazione “forte” della comunità internazionale all”invasione’ della Corea del Nord. In un post su X, il ministro degli Esteri ucraino, Andriy Sybiha, scrive: “La Corea del Nord sta aiutando l’aggressione russa contro l’Ucraina con armi e personale. Non mercenari. Unità regolari, che Mosca intende usare come carne da cannone”.
“Chiediamo una reazione immediata e forte dalla comunità euroatlantica e dal mondo” all'”invasione nordcoreana dell’Europa”, ha ammonito il capo della diplomazia di Kiev, secondo cui “la risposta migliore è che gli alleati dell’Ucraina sostengano e implementino pienamente il piano della vittoria” di Zelensky.
Le prove
I rinforzi nordcoreani, come evidenziato dall’intelligence di Seul, con ogni probabilità saranno migliaia. Il numero, però, per l’Ucraina è solo parzialmente rilevante. Se anche “dieci” soldati nordcoreani andassero a combattere a fianco dei russi, “vorrebbe dire che un secondo Paese è coinvolto nella guerra”, sintetizza Andriy Yermak, capo di gabinetto del presidente ucraino.
“Abbiamo avuto le informazioni dalla nostra intelligence – spiega Yermak – le abbiamo condivise e abbiamo detto” ai nostri partner “‘se avete altro, le nostre intelligence si siedono al tavolo e vedono’. Noi abbiamo la conferma” della fondatezza dell’informazione.
“E’ giusto pensare a quale sarebbe la reazione” dell’Occidente, se dovesse concretizzarsi un intervento del genere. Sappiamo tutti, continua continuato, che la Corea del Nord è “un alleato della Russia, come l’Iran. Pensiamo che sia necessario pensare” a come reagire, conclude, se Pyongyang dovesse aiutare Mosca non solo vendendole munizioni, ma mandando uomini a combattere al fronte contro l’Ucraina.
La foto che cancella i dubbi
A Kiev, da tempo i sospetti si sono trasformati in certezze. L’Ucraina tiene conto anche del lavoro dell’intelligence sudcoreana e delle prove prodotte da Seul. In particolare ci sarebbe una foto scattata ad un soldato nordcoreano sul campo di battaglia in Ucraina: con l’intelligenza artificiale è stato riconosciuto uno dei più stretti tecnici collaboratori di Kim Jong-Un, come riporta l’agenzia di stampa sudcoreana Yonhap.
Il Servizio di intelligence di Seul sta collaborando da tempo con gli omologhi ucraini per ottenere foto di sospetti soldati nordcoreani che operano in prima linea in Ucraina e Russia. Una delle foto ottenute mostra un uomo asiatico in uniforme militare russa seduto di fianco ad un soldato russo sul luogo di lancio della versione nordcoreana del missile Iskander, vicino alla regione di Donetsk.
Applicando alla foto del sospetto la tecnica di riconoscimento facciale tramite Ia, l’uomo è stato identificato come un tecnico missilistico militare nordcoreano che il 28 agosto dello scorso anno aveva accompagnato la visita del presidente Kim a un impianto di produzione di missili. Quando la foto del sospetto è stato messa a confronto con le immagini incluse nel database dell’intelligence, la somiglianza tra le due figure è risultata superiore all’80%, che per i servizi sudcoreani sarebbe abbastanza per poter affermare che si tratti della stessa persona.
“I tecnici missilistici militari nordcoreani dispiegati sul fronte russo-ucraino stanno assistendo al lancio di missili di fabbricazione nordcoreana e si ritiene che stiano cercando di identificare i problemi tecnici e di acquisire ulteriore tecnologia”, si legge nei documenti dell’intelligence sudcoreana. Oltre a queste fotografie, i servizi di Seul hanno presentato una serie di altre prove del coinvolgimento militare nordcoreano, tra cui immagini satellitari che mostrano i movimenti di navi da guerra russe e truppe che si radunano in strutture militari nell’Estremo Oriente russo.