Le prove di attacco della Russia nella regione di Kharkiv non sono una reale nuova offensiva nella guerra in Ucraina. L’obiettivo non è arrivare fino alla città, ma creare una zona cuscinetto che impedisca all’artiglieria di Kiev di arrivare a colpire i territori controllati dai russi. L’Institute for the study of war, think tank americano che monitora il conflitto quotidianamente, analizza gli ultimi sviluppi legati alle operazioni avviate nelle ultime 24 ore. “I limitati sforzi che i reparti russi stanno profondendo non lasciano pensare a un’offensiva su larga scala per circondare e conquistare la città di Kharkiv”, è il dato di fondo evidenziato dall’Isw. “Le operazioni offensive hanno l’obieettivo strategico di ancorare le forze ucraine su questa direttrice e consentire alle unità russe di avanzare in altre aree dell’Ucraina orientale”, scrive il think tank delineando la strategia russa, nella quale le azioni nella regione di Kharkiv rappresentano una sorta di diversivo. Le forze armate ucraine sono consapevoli che le operazioni russe di queste ore “sono un tentativo di creare allarme e panico” a Kiev, che potrebbe “spostare uomini e mezzi dal Donetsk e dal Luhansk per inviarli nell’oblast di Kharkiv”.
La Russia, osserva l’Isw, non dispone di risorse per un attacco massiccio in un territorio mai esplorato: avanzare verso Kharkiv significherebbe esporre i reparti alle azioni della difesa ucraina. Mosca, inoltre, nell’area non dispone di unità di elite e hanno già dimostrato un’efficacia relativa sul campo di battaglia. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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