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UCRAINA RUSSIA – Nessuna Tregua tra Bombardamenti e Accuse Reciproche

La guerra tra Ucraina e Russia continua senza tregua, accompagnata da un incessante scambio di accuse tra i leader dei due Paesi. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha nuovamente puntato il dito contro il presidente russo Vladimir Putin , accusandolo di non considerare neanche un cessate il fuoco parziale. Dal canto suo, il Cremlino ha replicato, accusando Zelensky di rifiutare una risoluzione pacifica del conflitto.

Zelensky: “Putin non vuole neanche tregua parziale”

Secondo Zelensky, Putin non avrebbe alcun interesse a negoziare un cessate il fuoco, nemmeno parziale, liquidando così gli sforzi diplomatici internazionali. “Sono necessarie pressioni nuove e concrete sulla Russia per instradare questa guerra a una conclusione”, ha dichiarato il presidente ucraino, sollecitando i partner internazionali ad agire rapidamente e a non aspettare fino all’11 aprile, giorno in cui sarà passato un mese dal rifiuto russo alla proposta americana di una tregua totale.

Nel frattempo, Mosca ha intensificato i bombardamenti su obiettivi ucraini, inclusi siti energetici, nonostante l’accordo mediato dagli Stati Uniti che prevedeva una tregua di 30 giorni nel Mar Nero e l’esclusione di raid contro infrastrutture energetiche. Zelensky ha denunciato attacchi nelle regioni di Odessa e Sumy , dove un drone russo ha colpito una sottostazione energetica, lasciando circa 4.000 persone al buio .

Inoltre, un attacco missilistico su Kryvyi Rig , città natale di Zelensky, ha causato quattro morti e tre feriti , danneggiando edifici residenziali. Secondo le autorità locali, il missile balistico russo ha colpito aree civili, aumentando ulteriormente la tensione.

Le Accuse del Cremlino a Zelensky

Il Cremlino, invece, ribalta le accuse, sostenendo che sia Zelensky a ostacolare la pace. Il portavoce russo Dmitry Peskov ha dichiarato che Putin è aperto a negoziati pacifici e che la moratoria temporanea sugli attacchi alle infrastrutture energetiche, concordata con gli Stati Uniti, dimostra la volontà della Russia di risolvere il conflitto attraverso metodi diplomatici.

“Il presidente Putin rimane aperto a negoziati pacifici, a trovare modi per risolvere la situazione ucraina attraverso metodi politici e diplomatici”, ha affermato Peskov, accusando Kiev di mostrare un’assoluta riluttanza a seguire la stessa strada.

Negoziatore Russo a Washington: Un Segnale di Dialogo?

In un contesto di tensioni crescenti, il negoziatore russo Kirilli Dmitriev , capo del fondo sovrano Rdif e figura vicina a Putin, si trova a Washington per colloqui con l’inviato della Casa Bianca Steve Witkoff . Secondo la CNN, l’obiettivo dell’incontro è rafforzare i rapporti tra Stati Uniti e Russia mentre si cerca di negoziare la fine della guerra in Ucraina.

Questa visita rappresenta un evento significativo, essendo la prima di un funzionario russo di alto livello negli Stati Uniti dall’inizio del conflitto, tre anni fa. Dmitriev aveva già partecipato a colloqui preliminari a Riad e collaborato con Witkoff per il rilascio del professore americano detenuto in Russia Marc Fogel .

Trump e la Frustrazione per la Mancata Tregua

Il presidente americano Donald Trump ha espresso la sua frustrazione per la mancata attuazione del cessate il fuoco, criticando sia Putin che Zelensky per l’incapacità di raggiungere un accordo. La posizione di Trump riflette il crescente desiderio di Washington di vedere progressi concreti verso la fine del conflitto, che continua a destabilizzare la regione e a influenzare le relazioni internazionali.

Un Conflitto Senza Fine

La guerra tra Ucraina e Russia rimane una delle crisi geopolitiche più complesse e sanguinose del nostro tempo. Mentre Zelensky chiede maggiore pressione internazionale sulla Russia, Putin ribadisce la sua apertura al dialogo, accusando Kiev di ostacolare i negoziati.
[01:20, 03/04/2025] Microsoft Copilot: Nel frattempo, i bombardamenti continuano a devastare l’Ucraina, colpendo infrastrutture vitali e causando vittime civili. La visita di Dmitriev a Washington potrebbe rappresentare un segnale di apertura, ma il percorso verso una soluzione pacifica appare ancora lungo e incerto. La comunità internazionale osserva con attenzione, consapevole che ogni passo falso potrebbe aggravare ulteriormente la situazione.

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Data:

3 Aprile 2025