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Ucraina, Russia sapeva di attacco a Kursk. Mosca: “Ce la riprenderemo presto”

(Adnkronos) –
L’Ucraina ha invaso la regione russa di Kursk da oltre un mese. Un’azione a sorpresa, apparentemente. In realtà, Mosca sapeva che le forze armate di Kiev avrebbero tentato la spallata. Nonostante tutto, però, la Russia non è riuscita a proteggere il confine. Risultato: l’Ucraina è arrivata a controllare oltre 1000 km quadrati sottratti a Vladimir Putin. E’ il Guardian ad offrire un ‘dietro le quinte’ inedito, basato su documenti che l’esercito ucraino ha dichiarato di aver sequestrato da posizioni russe abbandonate nella regione. Mentre Mosca assicura che riprenderà il controllo della regione di Kursk “in modo tempestivo” (“I nostri militari se ne stanno occupando. Ci riusciranno. Il controllo sarà ripristinato”, ha affermato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov), la rivelazione – secondo il quotidiano britannico – rende ancora più imbarazzante il caos che è dilagato tra le forze russe dopo l’attacco ucraino all’inizio di agosto. I documenti rivelano anche le preoccupazioni russe per il morale dei militari nel Kursk, che si erano intensificate dopo il suicidio di un soldato al fronte che, secondo quanto riferito, era in uno “stato prolungato di depressione a causa del suo servizio nell’esercito russo”. Il Guardian non ha potuto effettuare verifiche indipendenti sull’autenticità dei documenti del ministero dell’Interno russo, dell’Fsb e dell’esercito che si dice siano stati sequestrati in alcuni edifici della regione dalle forze speciali ucraine. Alcuni sono datati fine 2023, mentre quelli più recenti risalgono a sole sei settimane prima che l’Ucraina lanciasse la sua incursione. I documenti provengono principalmente da unità del 488esimo reggimento di fucilieri motorizzati.  L’attacco ucraino ha colto di sorpresa gli alleati occidentali di Kiev, ma i documenti militari russi contengono mesi di avvertimenti su una possibile incursione nell’area e un tentativo di occupare Sudzha, una città di 5mila abitanti che è ora sotto occupazione ucraina. Un report già il 4 gennaio parlava del “potenziale di una svolta al confine di Stato” da parte di gruppi armati ucraini e ordinava un addestramento più intenso per prepararsi a respingere qualsiasi attacco.  
Un altro avvertimento di un attacco dalla regione di Sumy fino a una profondità di 80 chilometri in territorio russo risale al 19 febbraio. A metà marzo, poi, alle unità al confine venne ordinato di rafforzare le linee difensive e di “organizzare esercitazioni aggiuntive” in preparazione di un attacco transfrontaliero ucraino. A metà giugno, c’è stato un avvertimento più specifico sui piani ucraini “in direzione Yunakivka-Sudzha, con l’obiettivo di prendere il controllo di Sudzha”, cosa che effettivamente è accaduta ad agosto. C’era anche una previsione che l’Ucraina avrebbe tentato di distruggere un ponte sul fiume Seym per interrompere le linee di rifornimento russe nella regione, cosa puntualmente accaduta.  
Il documento di giugno lamentava che le unità russe di stanza al fronte erano “composte principalmente da riserve con un addestramento debole”. Quando l’attacco ucraino è avvenuto il 6 agosto, molti soldati russi hanno abbandonato le loro posizioni e nel giro di una settimana l’Ucraina ha preso il pieno controllo di Sudzha. “Sono scappati, senza nemmeno evacuare o distruggere i loro documenti”, ha affermato un membro della squadra delle operazioni speciali. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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21 Settembre 2024

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