Sul documento programmatico di bilancio dell’Italia per il 2018 “prenderemo decisioni la settimana prossima, non voglio pregiudicare nulla. Il fatto è che, come tutti possono vedere dai numeri, la situazione in Italia non migliora. La sola cosa che posso dire è che tutti gli italiani dovrebbero sapere qual è la situazione reale”. Lo afferma il vicepresidente della Commissione europea Jyrki Katainen, in conferenza stampa al termine del collegio dei commissari a Strasburgo, in collegamento con Bruxelles.
“Si tratta – continua Katainen – del futuro del welfare italiano, della salute dell’economia italiana. Saprete di più sulla questione la settimana prossima”. Tuttavia, gli è stato obiettato, la crescita economica dell’Italia nel 2017 è all’1,5%, livello che il Paese non vedeva da tempo (e molto di più del +0,9% stimato dalla Commissione nel maggio scorso).
PREVISIONI AUTUNNO – Katainen ha replicato spiegando di avere in mente “solo i dati pubblicati nelle previsioni economiche di autunno, che mostrano chiaramente una deviazione dall’obiettivo di medio termine, quando guardiamo al saldo strutturale. Non abbiamo dati segreti”.
MOSCOVICI – Il commissario europeo agli Affari Economici e Finanziari Pierre Moscovici ha detto chiaramente, la settimana scorsa, che la differenza tra le valutazioni di Roma e quelle di Bruxelles “non avranno conseguenze procedurali”. Alla domanda se sia d’accordo o dissenta dall’affermazione del collega francese, il politico finlandese risponde: “Abbiamo avuto una discussione molto approfondita sulla situazione complessiva di bilancio nell’Unione economica e monetaria, specialmente in Italia”.
KATAINEN – “L’orientamento di base – continua Katainen – è che dobbiamo essere onesti. Con tutti i Paesi, non solo con l’Italia. Ma dobbiamo essere onesti e far conoscere ai cittadini la situazione reale”. Alla gente può non piacere “ciò che dice la Commissione, ma dobbiamo essere onesti. Specialmente – conclude – nei Paesi in cui ci sono elezioni in vista, la gente deve sapere qual è la situazione reale, e poi possono decidere liberamente quello che vogliono decidere”.
Pil cresce: +1,8% sul 2016
Nel terzo trimestre il prodotto interno lordo, espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2010 e corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è aumentato dello 0,5% rispetto al trimestre precedente e dell’1,8% nei confronti del terzo trimestre del 2016. E’ quanto indica l’Istat nelle sue stime preliminari sull’andamento dell’economia. La variazione acquisita del Pil per il 2017 è pari a +1,5%.
Il terzo trimestre del 2017, ricorda l’istituto di statistica, ha avuto tre giornate lavorative in più del trimestre precedente e una giornata lavorativa in meno rispetto al terzo trimestre del 2016.
La variazione congiunturale, si legge nella nota, è la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto nel comparto dell’agricoltura e di un aumento nei settori dell’industria e dei servizi. Dal lato della domanda, vi è un contributo positivo sia della componente nazionale (al lordo delle scorte), sia di quella estera (esportazioni al netto delle importazioni).
Nello stesso periodo il Pil, precisa infine l’istituto di statistica, è aumentato in termini congiunturali dello 0,7% negli Stati Uniti, dello 0,5% in Francia e dello 0,4% nel Regno Unito. In termini tendenziali, si è registrato un aumento del 2,3% negli Stati Uniti, del 2,2% in Francia e dell’1,5% nel Regno Unito.
GENTILONI – C’è la “soddisfazione del governo” per i dati sulla crescita del Pil. Ad esprimerla è stato il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, nel corso dell’intervento all’inaugurazione dei cantieri Open Fiber, a Campli in provincia di Teramo.
“I dati Istat – ha dichiarato – ci parlano di una crescita tendenziale dell’1,8%. L’economia italiana accelera per merito delle famiglie, delle imprese e dei lavoratori. Solo 5 mesi fa le previsioni ci davano allo 0,8%, da questo punto di vista siamo campioni mondiali di salto in alto. Il sistema italiano si è messo in moto”.
“I governi – ha aggiunto – hanno cercato di incoraggiare questa spinta ma se la crescita è dell’1,8% quando le previsioni erano pochi mesi fa dello 0,8%, questo è perché il sistema si è rimesso in moto. Di questo dobbiamo essere orgogliosi”. Ora “non dobbiamo dilapidare questi risultati ma insistere e accelerare ancora lungo questa strada. Il governo – ha assicurato – farà la sua parte e una parte rilevante della manovra è il pacchetto impresa 4.0”.
Gentiloni ha parlato del Pil anche al termine dell’incontro a palazzo Chigi con il premier bulgaro Borissov. “Avete visto tutti i dati di stamattina: la crescita dell’Italia sta accelerando in modo significativo e questo è un dato importante per il nostro Paese e per l’Unione” ha rimarcato il presidente del Consiglio.
Inflazione rallenta, più caro carrello spesa
Lieve rallentamento dell’inflazione a ottobre. L’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, diminuisce dello 0,2% su base mensile e aumenta dell’1,0% rispetto ad ottobre 2016 (era +1,1% a settembre), confermando la stima preliminare.
CARRELLO SPESA – Più caro a ottobre il carrello della spesa. I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona, principalmente a causa degli Alimentari non lavorati, aumentano dello 0,7% su base mensile e dell’1,7% su base annua (da +1,1% di settembre).
INFLAZIONE RALLENTA – Il lieve rallentamento dell’inflazione è dovuto quasi esclusivamente all’inversione di tendenza dei prezzi dei Servizi vari (-1,1%, da +0,6% di settembre), dovuta al forte calo di quelli dell’Istruzione universitaria a seguito dell’entrata in vigore delle nuove norme sulla contribuzione studentesca introdotte con la Legge di Stabilità 232/2016. Il rallentamento è in parte attenuato dall’accelerazione della crescita dei prezzi degli Alimentari non lavorati (+3,8% da +2,1%) e degli Energetici regolamentati (+3,9% da +2,9%). Pertanto, l’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, rallenta (+0,5% da +0,7% di settembre) così come quella al netto dei soli Beni energetici che si attesta a +0,7% (da +0,8%).
L’inflazione acquisita per il 2017 è pari a +1,2% per l’indice generale e +0,7% per la componente di fondo.