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UE: LA COMMISSIONE VON DER LEYEN BIS IN CARICA CON 376 VOTI

Nonostante le trattative febbrili della vigilia, la Commissione von der Leyen bis non ha raggiunto la soglia dei 401 voti a favore, ottenendo invece 370 voti, con 282 contrari e 36 astenuti su 688 votanti. Questo risultato rappresenta la maggioranza più bassa di sempre per una Commissione europea, con il 53,77% dei voti espressi e il 51,46% dei componenti dell’Aula.

Minimo Storico e Gruppi Spaccati

Dal 18 luglio scorso, dopo l’apertura all’Ecr, il collegio scelto dalla presidente rieletta ha perso 31 voti. I 370 voti a favore sono il minimo storico da quando la Commissione viene eletta dal Parlamento. La von der Leyen uno era stata approvata con 461 voti a favore nel novembre del 2019.

Il voto sulla nuova Commissione ha spaccato molti gruppi parlamentari. Il Ppe ha votato massicciamente a favore, inclusi gli italiani di Forza Italia, ma ha perso il Pp spagnolo e gli sloveni dell’Sds. I Socialisti e Democratici hanno registrato 25 contrari e 18 astenuti. I Patrioti, inclusa la Lega e gli ungheresi di Fidesz, hanno votato contro, così come i membri della Left, inclusi gli italiani del M5S e di Avs. I Liberali di Renew hanno votato massicciamente a favore, con sei astenuti. I Conservatori dell’Ecr si sono divisi, con Fratelli d’Italia, i belgi dell’N-Va e i cechi dell’Ods a favore, e i polacchi del Pis contro.

Prospettiva Italiana

Guardando al voto attraverso il prisma della politica italiana, sia la maggioranza che l’opposizione si sono spaccate. Fdi e Fi hanno votato sì, la Lega no; il Pd ha votato sì, tranne due indipendenti, mentre gli altri hanno votato contro. Von der Leyen ha dichiarato che il voto dimostra che il centro tiene, mentre Letizia Moratti di Forza Italia ha affermato che non ci sono rischi di instabilità per la nuova Commissione.

Obiettivi Politici

La maggioranza è uscita numericamente indebolita dall’apertura all’Ecr decisa da Manfred Weber, leader del Ppe, e assecondata da Ursula von der Leyen. Tuttavia, l’obiettivo dell’operazione è eminentemente politico: dividere le destre, sottraendo a quel fronte una parte dell’Ecr, quella al governo e quindi dialogante per definizione. Nicola Procaccini, copresidente dell’Ecr, ha ricordato che nel Parlamento Europeo “non ci sono vincoli di maggioranza”, dato che le maggioranze si formano di volta in volta sui singoli dossier.

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28 Novembre 2024

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