La guerra in Ucraina non accenna a terminare e il popolo ucraino, stremato, subisce attacchi ormai da 198 giorni.
Kadri Simon, commissaria dell’Unione Europea per l’Energia, nel suo intervento al Consiglio dell’Unione Europea a Bruxelles, si è dichiarata molto amareggiata e, usando toni poco amichevoli, ha criticato la politica della Russia.
Infatti ha affermato che la Federazione Russa ha messo in campo una strategia subdola, sfruttando le forniture energetiche: ha alzato i prezzi con l’intento di porre in crisi tutta la popolazione europea. Lo scopo di questa decisione scellerata è quello di indebolire i Paesi Europei in modo tale da eliminare le sanzioni messe in atto, ma l’Europa intera resterà unita e non si farà intimidire.“Oggi discutiamo della situazione straordinaria sui mercati dell’energia e della risposta unita dell’Ue per mitigare gli aumenti dei prezzi e stabilizzare i mercati finanziari dell’energia” ha chiosato la commissaria.
Si discuterà altresì della possibilità di fissare un price cap al prezzo del gas russo acquistato dall’Unione Europea per non creare speculazione a favore della Russia.
Il ministro italiano della Transizione, Roberto Cingolani, durante il Consiglio Europeo finalizzato alla discussione dell’Energia, analizzando le posizioni dei diversi Stati ha chiarito che quindici paesi sono pronti ad attuare un price cap generalizzato mentre solo tre vorrebbero porre in essere un tetto sul costo del solo gas russo; tre altri vorrebbero verificare le varie soluzioni e cinque Stati si sono dichiarati neutrali.
Robert Habeck, ministro dell’Economia tedesco, ha affermato che occorre trovare un modo per ridurre i prezzi delle energie alternative e cercare di disaccoppiare i costi dell’energia elettrica e del gas.
Sulla stessa scia anche Christian Lindner, ministro delle Finanze tedesco, il quale non ha esitato a dichiarare che inviterà tutti i Paesi facenti parte dell’Unione Europea a discutere sul price cap sul petrolio; proposta, questa, già annunciata nel corso dell’ultimo G7, con l’obiettivo di calmierare i prezzi delle energie e impedire alla Russia di trarne vantaggio.
Berlino, però, per il momento ha cercato di mitigare gli animi, e vuole rimandare la decisione di fissare un tetto massimo al prezzo del gas ad ottobre. Insieme all’Ungheria ritiene che oggi non sia il momento ancora di discutere di questa proposta che potrebbe peggiorare la situazione, in quanto celerebbe una sanzione velata in grado di inasprire ancor più i rapporti con la Russia.
Intanto i Paesi Baltici e la Polonia chiudono le frontiere ai turisti russi e Maria Zakharova, ministro degli Esteri russo, fa notare che l’Unione Europea si sta isolando dalla Russia e dal mondo.
Nel frattempo la guerra continua inesorabile sul campo. Nonostante i potenti attacchi russi, proprio oggi Zelensky ha annunciato la liberazione città di Balakliya.
Dal canto suo, Mosca sta rinforzando le sue truppe nella regione di Kharkiv, inviando convogli militari che trasportano attrezzatura militare, nella parte nordorientale dell’Ucraina, per cercare di resistere all’offensiva delle truppe di Kiev che provano a riprendersi il territorio conquistato dall’esercito russo.
Antony Blinken, segretario di Stato americano, si dichiara pessimista sulla fine della guerra in quanto dalla strategia militare russa non si evince la possibilità di aprire ad una via diplomatica.
Dalla sede della Nato fa sapere che i membri dovranno rimanere uniti e impassibili sulle sanzioni adottate in modo tale da avere una posizione forte in vista di possibili negoziati.
Resta comunque il fatto che Mosca dispone di molte risorse e uomini e che la controffensiva ucraina non possa portare grandi risultati, anche se al momento ha dimostrato progressi tangibili.
Infine il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha dichiarato:“La guerra che stiamo vivendo oggi è arrivata in una fase cruciale ed è un test per verificare il livello di unità dell’alleanza atlantica”.