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UN BARCELLONA SPIETATO, SOFFRE, MA PIEGA (4-1) UNA BUONA ROMA

Quarti di finale amari per le italiane. Dopo la batosta subita dalla Juventus, infatti, perde anche la Roma (4-1) contro il Barcellona nello storico “Camp Nou”, gremito per l’occasione da circa 90.000 spettatori. Una sconfitta pesante che punisce oltre misura la Roma e che rende decisamente più complicato il passaggio alla semifinale. Ma il Barcellona, nonostante la serata poco brillante, resta pur sempre una squadra pericolosa da incontrare come ha dimostrato ampiamente anche contro i giallorossi. D’altronde non è un caso che il Barcellona è all’11° quarto di finale consecutivo e non perde in casa, in Champions League, dalla stagione 2013/14, vincendo 24 gare e pareggiandone 2. Inoltre, quest’anno, sempre nella Champions League, ha subito al “Camp Nou” appena 3 gol. La Roma invece, dal canto suo, non è mai andata oltre i quarti in questa competizione, fatta eccezione per la stagione 1983/84, quando si chiamava ancora Coppa dei Campioni. In quell’occasione arrivò addirittura in finale, in una gara poi vinta ai rigori dal Liverpool.

LA PARTITA

Il tecnico del Barcellona, Ernesto Valverde il 54 enne tecnico spagnolo con il 4-4-2 schiera: Ter Stegen; Semedo, Piquè, Umtiti, Jordi Alba; Sergi Roberto (83’, A. Gomes), Rakitic, Busquets (65’, Paulinho), Iniesta (84’, D. Suarez); Messi e Suarez. L’allenatore della Roma, Eusebio Di Francesco, invece, con il 4-3-3 manda in campo: Alisson; Bruno Peres, Manolas, Fazio, Kolarov; Strootman, De Rossi (76’, Defrel), Pellegrini (60’, Gonalons); Florenzi (71’, El Shaarawy), Dzeko e Perotti.

Primo tempo abbastanza equilibrato con il Barcellona che ovviamente prova a fare la partita, ma la Roma si difende con ordine e si rende pericolosa in un paio di ripartenze.

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Dzeko (1’) reclama un calcio di rigore per un atterramento in area, ma l’arbitro lascia continuare. Alla prima vera occasione, però, il Barcellona colpisce il palo con Rakitic (18’) con un diagonale da posizione defilata. Gli spagnoli spingono sull’acceleratore e si avvicinano pericolosamente all’area di rigore giallorossa, ma senza creare pericoli seri. Tuttavia, il Barcellona passa in vantaggio grazie ad una autorete di De Rossi (38’) sfortunato nel deviare un pallone destinato a Messi. Nel finale di tempo viene negato alla Roma un altro rigore per atterramento di Pellegrini. Nella ripresa partono meglio gli ospiti, ma è il Barcellona che in tre minuti segna altre due reti. Prima raddoppia per un autogol di Manolas (56’) e poi segna con Piquet (59’), il più lesto a ribattere in rete dopo la respinta di Allison. La Roma reagisce, ma Ter Stegen neutralizza le conclusioni di Defrel (75’) e Perotti (77’). Un minuto dopo non sbaglia, invece, Dzeko (78’) che raccoglie un assist di Perotti e accorcia le distanze. Ma purtroppo per la Roma e per i suoi tifosi, i blaugrana vanno ancora in gol con “il pistolero” Suarez (87’), che con il sinistro, da pochi passi, batte il portiere giallorosso.

ANALISI E COMMENTI

I giallorossi, dunque, affondano al “Camp Nou” sotto i colpi di Messi & company non tanto per meriti del Barcellona quanto per propri demeriti.

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“Abbiamo fatto una grande gara – ha dichiarato il tecnico giallorosso, Di Francesco ma ci siamo ritrovati sotto di 3-0 e non me ne ero neppure accorto. Il risultato è penalizzante rispetto a quanto si è visto in campo. Ma dobbiamo migliorare perché siamo stati troppo lenti e ingenui nelle occasioni dei gol subiti. E poi bisogna essere più cinici e cattivi sotto rete… Abbiamo creato diverse occasioni e non si può non metterla dentro. Diciamo che, oltre all’arbitro, ci abbiamo messo del nostro”.

In effetti, i giallorossi hanno provato a mettere in difficoltà la squadra spagnola con un baricentro alto, pressing in tutte le zone del campo e una buona interpretazione della gara, ma non è bastato. L’arbitro ha sbagliato, è vero, ma la Roma ha peccato di inesperienza e anche in fase di concentrazione. Non a caso i gol sono arrivati proprio nei momenti migliori della Roma. Ma con squadre come il Barcellona non si può essere mai tranquilli. Questa volta non si è vista tanta differenza sul piano del gioco, ma solo del risultato. E le grandi squadre sono tali soprattutto quando vincono pur non giocando bene. Insomma, Roma e Juventus hanno dimostrato che c’è ancora tanta distanza tra le squadre italiane e i team blasonati e più forti d’Europa.

(Foto da: forzaroma.info – Si ringrazia)

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Data:

5 Aprile 2018