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UN FUTURO COMMERCIALE DIGITALE ?

Abbandono delle tradizioni. Se in un ipotetico esercizio di sintesi si dovessero scegliere tre parole per riassumere il nuovo progetto della Banca Centrale Europea, al secolo BCE, si potrebbero scegliere quelle di apertura di questo articolo. Ma si sa, staccarsi dalle dolci abitudini e uscire da una comfort zone durata molto tempo non è facile. Ecco perché il passaggio dal denaro contante alla moneta digitale è lento e sovente anche a singhiozzo. Anche perché il mondo di quelli che in tempi recenti sono diventati noti come bitcoin è ancora avvolto da una coltre di nebbia. Quello che nel nostro mondo globalizzato è altresì conosciuto come e-cash (elettronic cash, moneta elettronica) è l’unione dei meno in voga – almeno nella nomenclatura – cybercoin e digicash, e nasce presumibilmente con l’intento di eliminare la “materialità” del denaro. E dire che in questa “digitalizzazione” del commercio siamo già immersi, stante la necessarietà sempre più crescente di carte di credito e carte di debito.

Con bitcoin e gli ancora misteriosi NFT, o non-fungible token, però si fa un salto in avanti… talmente in avanti da sembrare nel vuoto: mentre le carte prepagate funzionano tramite banche e istituti di credito operanti nel mondo reale, le criptovalute trovano la loro ragion d’essere solamente in quello digitale. Motivo per cui, in un’epoca dove la digitalizzazione si sta fondendo in maniera sempre più simbiotica con la vita quotidiana, la direzione da intraprendere è – quasi paradossalmente – ben chiara. Alla situazione attuale, tuttavia, il contante rimane l’unica moneta legale. Alla situazione attuale, appunto! La BCE sta difatti già vagliando l’introduzione di un euro digitale: vorrebbe essere un mezzo di pagamento totalmente lecito e accessibile a tutti, e che andrà ad affiancarsi al contante fisico ma senza soppiantarlo. “Sarebbe un mezzo di pagamento digitale sicuro, facile da usare e a basso costo come oggi il contante. Potrebbe essere utilizzato gratuitamente per le operazioni di pagamento essenziali in tutta l’area dell’euro – spiega la Banca Centrale Europea – in un mondo in cui i cittadini ricorrono sempre più ai pagamenti elettronici e in cui il mercato dei pagamenti digitali continua a crescere, un euro digitale offrirebbe a tutti (famiglie e imprese, piccole e grandi) un’ulteriore soluzione di pagamento in moneta di banca centrale“.

Inoltre “agli esercizi commerciali e alle piccole imprese un euro digitale fornirebbe un’altra modalità per ricevere pagamenti dalla clientela – si legge nell’analisi – un euro digitale potrebbe rendere disponibili funzionalità avanzate, come il pagamento automatizzato o l’applicazione di una qualche forma di identità digitale“. Tasto stop, affrontiamo l’elefante nella stanza: sarà possibile accedere a questo tipo di pagamento senza farsi rintracciare da internauti con non esattamente benevole intenzioni? “Uno dei modi per assicurare la privacy potrebbe essere la separazione dell’identità degli utenti dai dati sui pagamenti, consentendo solo alle unità di informazione finanziaria di accedervi, nell’ambito di un quadro giuridico chiaramente definito, per individuare il debitore e il beneficiario in caso di sospetta attività illecita”.

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Data:

27 Ottobre 2022