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Un Pontefice titano

La Magistratura della cattolicissima Spagna ha formalizzato l’accusa di pedofilia contro tre sacerdoti ed un insegnante di religione dopo che una delle vittime delle molestie, un ex chierichetto oggi 24enne, aveva scritto al Santo Padre raccontandogli l’incubo vissuto tra i 7 e i 18 anni. E Papa Francesco, durante il discorso pronunciato al Consiglio d’Europa a Strasburgo, ma soprattutto a margine di quel viaggio, aveva fatto capire come qualcosa di grave, ma inevitabile, stesse per accadere.

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I quattro erano stati arrestati e poi rilasciati su cauzione. Poi l’incriminazione ufficiale. La Chiesa spagnola nei giorni scorsi ha espresso la propria indignazione sul caso, confermando che è stato “proprio Papa Francesco la persona più agguerrita nel portare alla luce” la vergognosa vicenda.

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Nel frattempo, un altro scandalo è pronto a deflagrare sui media nel nord est della Spagna, dove l’Arcidiocesi ha aperto una propria indagine sulle accuse rivolte da un ex diacono a un sacerdote che avrebbe abusato di lui. Secondo “El Mundo”, il Vaticano, informato anche di questo caso, ha fatto pressione sull’Arcivescovo Manuel Urena perché rinunci a punire l’ex diacono, a cui è stato chiesto recentemente di lasciare la Chiesa.

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La Spagna, dunque, finisce nella lista dei Paesi in cui il clero ha esposto la Chiesa Cattolica allo scandalo della pedofilia, su cui proprio Papa Francesco ha promesso la linea intransigente. Quella che il Pontefice ha perseguito dopo aver letto la missiva indirizzatagli dal giovane di Granada, che poi ha messo in moto la magistratura, in cui l’ex chierichetto ha raccontato degli abusi subiti, che vanno dai massaggi alla masturbazione a baci sulla bocca, tra i sette e i 18 anni di età. “Malgrado i peccati dei suoi figli, la Chiesa non cerca altro che servire e rendere testimonianza alla verità” aveva affermato Papa Francesco davanti al Consiglio d’Europa di Strasburgo, in un passaggio dedicato agli abusi e crimini commessi da religiosi, “null’altro fuorché questo spirito ci guida nel sostenere il cammino dell’umanità“.

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Rivelando poi cosa si celasse dietro il dolore intriso in quelle parole sull’aereo che lo riportava a Roma. E al giornalista che gli chiedeva cosa avesse provato nel venire a conoscenza di questi abusi, Papa Francesco aveva confidato: “Ho sentito un grandissimo dolore. Ma la verità è la verità. E non dobbiamo nasconderla“.

Data:

29 Novembre 2014