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UNA CENA

Una cena, qualche amico, un menù semplice ma pensato con particolare attenzione. Fuori il buio si fa via via più intenso, i lampioni della strada sembrano illuminare quel tanto che basta per poter passeggiare con disinvoltura. Alcune auto sfrecciano, ansiose di raggiungere il proprio luogo serale, all’interno autisti dal volto cupo, probabilmente stanchi dall’ennesima giornata frenetica, sembrano comunicare un unico pensiero “desidero tornare a casa e rilassarmi un poco”.

Guardo la mia tavola e mi rendo conto di essere fortunato nel trovarmi già nell’ambiente domestico, lontano da momenti di stress ed in compagnia di un gruppo di amici con cui passare alcune ore in serenità. Nella cantinetta, in soggiorno, è già a temperatura di servizio, un Prosecco di Valdobbiadene Conegliano DOCG che non vede l’ora di fare la sua presenza nella tavola. Con un balzo apro la piccola porticinae mi accingo a prenderlo, allungo la mano con tiepida esitazione, l’emozione sale. I convenuti pronti alle mie spalle con il calice in mano mi incitano all’apertura immediata. Il desiderio di accontentarli è forte ma l’apertura richiede i suoi tempi; lo adagio sul tavolo del soggiorno, tolgo la capsula con movimenti lenti e sinuosi, poi via la gabbietta avendo cura di non far “fuggire” il tappo di sughero, con la mano sinistra tengo la bottiglia stringendola con forza dal fondo, mentre con la destra rimuovo il tappo cercando di trattenerne la sua innata forza propulsiva.

I profumi inebriano la sala, il rumore sordo delle bollicine che si adagiano nei calici creano silenziose armonie mentre i sorrisi dei presenti si fanno più sinceri. Velocemente procedo ad un passaggio olfattivo che ne garantisca la bontà del prodotto ed a seguire un sorso degustativo, ma non prima di aver effettuato il classico rito del brindisi porgendo i calici verso l’alto e facendoli tintinnare tra loro per esprimere gratitudine per questo momento conviviale.

Di nuovo mi accingo a guardare la vita che passa sulla strada, questa volta con il mio calice in mano, e mentre ne sorseggio un poco con rinnovato gusto, noto in lontananza una coppia che allegramente passeggia sul marciapiedi, si scambiano effusioni, sorridono, si tengono per mano stringendosi l’un l’altro. Di colpo lei alza gli occhi ed il suo sguardo incrocia il mio, istintivamente porto in alto il calice a mò di saluto: la risposta è un gran sorriso e con la testa mi porge un inchino quasi per ricambiare educatamente.Lentamente si allontanano continuando il loro percorso ma qualcosa mi hanno regalato: un sorriso inaspettato.

Buona degustazione.

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4 Marzo 2025

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