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UNA NUOVA STAGIONE PER IL LAVORO

Nato nelle scuole, si estese a tutti gli ambiti , affermando nella società e anche in fabbrica, diritti civili e sociali. Non fu tutto pacifico, le forze conservatrici più retrive, reazionarie, soprattutto nel nostro Paese, reagirono ferocemente a questo sommovimento, con quella che passerà alla Storia con il nome di “strategia della tensione”, una lunga scia di sangue che ci ha accompagnato per molti anni.

Furono però anni di grandi conquiste di civiltà, di maggiore democrazia e benessere. Diritti civili, come quello di famiglia, il divorzio, l’aborto e diritti per il lavoro, come lo “Statuto dei diritti dei lavoratori” la legge 300 del 1970.

In quegli anni la trasformazione della nostra società raggiunse il culmine, anche dal punto di vista economico, entrammo nel club dei Paesi più industrializzati. Citiamo alcune cifre: tra il 1948 e il ’58 il PIL cresce del 5,7% e tra il ’58 e il ’61 cresce del 7,5% (livelli raggiunti e superati solo dalla Cina, nella fase di espansione della sua economia). La disoccupazione scese al 3% e nel ’62(grazie anche ad una massiccia emigrazione al Nord) raggiunse in pratica la piena occupazione.

Questo sviluppo impetuoso creò le condizioni di un forte potere contrattuale del mondo del lavoro. Tutto questo unito ad una straordinaria” congiunzione astrale” in Italia e nel mondo: Papa Giovanni XXIII, Kennedy, Krusciov, Martin Luther King, i grandi movimenti per la pace, contro la guerra del Vietnam, la liberazione dal Colonialismo di moltissimi Paesi, ma anche l’esempio della scuola di Barbiana, con Don Milani, il primo Governo di centrosinistra.

Una ventata di aria nuova e di speranza, investì la società in tutti i campi, rompendo vecchi schemi, come la parità d’accesso tra uomini e donne a tutti gli impieghi pubblici, compresa la Magistratura, l’obbligo scolastico portato ai 14 anni e il libero accesso agli studi universitari che prima era limitato ai licei. Sempre riguardo l’insegnamento, una grande conquista furono le”150 ore”, il diritto allo studio per i lavoratori, che permise ad un milione di persone di conseguire il diploma di scuola dell’obbligo.

Le lotte sindacali hanno ottenuto migliori salari, ma hanno anche garantito diritti per la salute e la sicurezza sul posto di lavoro.

Il Sindacato oggi è di fronte ad una sfida epocale, forte della sua storia, deve guardare al futuro, deve investire nella formazione, solo così si può fronteggiare la disoccupazione che le nuove tecnologie produrranno inevitabilmente, rendendo obsoleti tutta una serie di processi produttivi.

In prima persona i dirigenti sindacali debbono necessariamente conoscere, analizzare, per poi proporre. Se prima le macchine consentirono di superare i limiti della forza umana e animale, oggi le tecnologie della quarta rivoluzione industriale ampliano le nostre CAPACITA’ COGNITIVE.

Obiettivo Globale per lo sviluppo sostenibile n. 8 dell’Agenda ONU 2030: lavoro dignitoso e crescita economica

Oggi non è più e non solo un problema di robotica, ma di cambio di paradigma: produzione, lavoro. ecosistemi. Ecologia, appunto, che non è una prospettiva pauperistica, preindustriale, ma di “sviluppo sostenibile” compatibile con la salvezza del Pianeta e con esso del genere umano, ma sempre di sviluppo si tratta e se c’è sviluppo, come la storia del movimento sindacale ci ha dimostrato, migliorano le condizioni di vita, si rimette in moto la scala sociale e cresce la forza e il potere del mondo del lavoro.

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Data:

21 Maggio 2021