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UNA PREGHIERA PER LA PACE

Ci troviamo dinanzi a un Papa triste e affranto, a tratti anche malinconico, ma che non rinuncia a esortare alla trasparenza.

Il conflitto ucraino tiene col fiato sospeso il mondo intero, soprattutto gli uomini di buona volontà.

Dopo oltre due anni di pandemia, questo conflitto rischia seriamente di degradare l’umanità dei cittadini.

Ad oggi notiamo con grande rammarico che tutto quello che sta avvenendo nell’est Europa affonda le sue radici nel desiderio di potere.

Una situazione paradossale che mina gli equilibri già precari del Vecchio Continente.

Per questo, Francesco tuona contro i governanti affinché facciano una scelta coscienziosa, anche se al momento (visti i soggetti) le speranze sono ben risicate.

L’appello del Pontefice è chiaro, sebbene cerchi di utilizzare quel minimo di diplomazia che serve a rabbonire gli animi: “Vorrei appellarmi a quanti hanno responsabilità politiche affinché facciano un serio esame di coscienza dinanzi a Dio.

Il nostro Dio è il Dio della pace, non della guerra”. Potrebbe risultare scontato, ma l’immagine di un Dio padre potrebbe essere il punto di svolta dal punto di vista morale. Dio padre accoglie tutti, perché siamo figli senza condizioni.

La politica parte da una base di idealismo, ma non può cambiare il cuore degli uomini.

Indubbiamente, l’invito del Papa non è rivolto solamente ai credenti, bensì a tutto il mondo con l’obiettivo di ottenere la pace.

Infatti, ciò che unisce ogni essere umano è il bene comune, dove la dignità stessa dell’uomo è il pilastro fondante di ogni società civile. Pertanto, Francesco esorta il mondo cattolico a digiunare il 2 marzo. Un piccolo sacrificio per un grande intento, che potrebbe riscuotere apprezzamenti anche nel mondo laico. L’angoscia e lo smarrimento tornano inesorabilmente nella nostra vita, come un macigno difficile da sollevare. La fede può salvare, ma essa senza atti concreti resta un miraggio, uno specchietto per le allodole basato principalmente sull’esteriorità. Pertanto, Francesco si apre al mondo intero, affinché si trovi la via della diplomazia, dell’incontro e del dialogo.

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Data:

23 Febbraio 2022