Per caso ci siamo imbattuti, su Internet, in alcune dichiarazioni che Sandro Pertini fece tra il 1971 e il 1983. Sembra davvero incredibile, ma il grande Pertini aveva previsto, qualcosa come 30 anni prima, cosa sarebbe diventata la politica e la società italiana…oggi! Ecco cosa disse a proposto di due parole: socialismo e libertà. La prima scomparsa e la seconda in via di estinzione…
“ Sono socialista, da più di mezzo secolo. Per me socialismo vuol dire esaltazione della dignità dell’uomo; e quindi il socialismo non può andare disgiunto dalla libertà. Per me libertà e giustizia sociale, che poi sono le mete del socialismo, costituiscono un binomio inscindibile: non vi può essere vera libertà senza giustizia sociale, come non vi può essere vera giustizia sociale senza libertà. Ecco, se a me socialista offrissero la realizzazione della riforma più radicale di carattere sociale, ma privandomi della libertà, io la rifiuterei, non la potrei accettare. Ma la libertà senza giustizia sociale può essere anche una conquista vana. Mi dica, in coscienza, lei può considerare veramente libero un uomo che ha fame, che è nella miseria, che non ha lavoro, che è umiliato perché non sa come mantenere i suoi figli e educarli? Questo non è un uomo libero. Sarà libero di bestemmiare, di imprecare, ma questa non è la libertà che intendo io.”. (Da un’Intervista – Centro Espositivo Sandro Pertini e in Gianni Bisiach, Pertini racconta).
E aveva anche previsto il pensiero dominante del partito di Umberto Bossi, Roberto Maroni, Giuseppe Calderoli e Giancarlo Gentilini (ex sindaco di Treviso) tanto per citare gli esponenti della Lega Nord, più loquaci in tema di razzismo.
“Sono al fianco di chi soffre umiliazioni e oppressioni per il colore della suapelle. Hitler e Mussolini avevano la pelle bianchissima, ma la coscienza nera. Martin Luther King aveva la pelle color dell’ebano, ma il suo animo brillava della limpida luce, come i diamanti che negri oppressi estraggono dalle miniere del Sudafrica, per la vanità e la ricchezza di una minoranza dalla pelle bianca”. (Michelangelo Jacobucci, Pertini uomo di pace, Rizzoli, 1985)
E “dulcis in fundo” ,non poteva mancare il suo pensiero in fatto di corruzione e di onestà politica. Ecco cosa disse nel discorso del 31 dicembre 1983.
“Oggi la nuova resistenza in che cosa consiste. Ecco l’appello ai giovani: di difendere queste posizioni che noi abbiamo conquistato; di difendere la Repubblica e la Democrazia. E cioè, oggi ci vogliono due qualità, a mio avviso, cari amici: l’onestà e il coraggio. L’onestà… l’onestà… l’onestà! E quindi l’appello che io faccio ai giovani è questo: di cercare di essere onesti, prima di tutto: la politica deve essere fatta con le mani pulite. Se c’è qualche scandalo, se c’è qualcuno che da’ scandalo, se c’è qualche uomo politico che approfitta della politica per fare i suoi sporchi interessi, deve essere denunciato!”