A Roma Eur, sul palazzo della civiltà, campeggia una frase storica. “ Italiani,un popolo di poeti, santi e navigatori”. Io ci aggiungerei di “fenomeni & parolai”. Il nostro governo, da una vita, grazie al supporto di vecchi soloni, economisti e comitive di “saggi”, non trova il bandolo della matassa sull’evasione fiscale. Un intero corpo di polizia finanziaria è quotidianamente appostata agli angoli delle nostre strade per controllare se “l’evasore” di turno ha battuto o meno lo scontrino di un caffè o di una bevanda. Quando ne beccano uno, sembra che abbiano scoperto il covo di Al Capone.
In Grecia, invece, a causa della crisi e dell’alto tasso di evasione fiscale, la Presidenza del Consiglio ha apposto dovunque cartelli (vedi foto) che invitano e autorizzano i clienti a non pagare il conto qualora i gestori, o chi per loro, di qualsiasi attività, non rilascino regolare fattura e/o scontrini fiscali. Facciamo un esempio. Dopo una colazione, un pranzo o un soggiorno, il cliente indigeno o straniero, se non ricevesse lo scontrino fiscale potrebbe tranquillamente andare via senza pagare, considerandosi “autorizzato” dallo Stato Greco. Di certo il creditore giammai chiamerebbe le forze dell’ordine per esigere il saldo. Se lo facesse si autodenuncerebbe e, oltre che non vedere un euro,verrebbe pure multato pesantemente.
Personalmente trovo questa idea una genialità. Semplice ma efficace. Purtroppo le scritte sono solamente in lingua locale o in inglese. Non appena lo Stato Greco dovesse decidere di trascriverle anche in italiano, poveri noi. La costa Smeralda, Viareggio, Rimini e Lignano sabbia d’oro si svuoterebbero di colpo. Conoscendo gli Italiani, sono certo che, pur di non pagare, accorreremmo in massa a fare colazione nel Peloponneso.
Al contrario i nostri economisti “fenomeno” continuano a perdere tempo con inutili dibattiti sulla tracciabilità, sulle carte magnetiche e sugli appostamenti della Finanza a pochi metri dei panifici, dai bar e dalle gelaterie.
Povera Patria…! Splendida canzone di Franco Battiato.