Donald Trump contro la rimozione dei monumenti e dei simboli sudisti, che richiamano il passato schiavista degli Stati Uniti, al centro delle tensioni di questi giorni. Su Twitter il presidente americano ha scritto: “E’ triste vedere la storia e la cultura del nostro grande Paese fatte a pezzi con la rimozione dei nostri bei monumenti e statue“.
“Non si può cambiare la storia, ma dalla storia si può imparare”, ha ammonito Trump. Che ha concluso citando due dei generali sudisti della guerra di secessione e accostandoli a due padri fondatori degli Stati Uniti: “Robert E. Lee, Stonewall Jackson… chi sarà il prossimo? Washington, Jefferson? Così folle…”.
“La bellezza” di cui saranno private “le nostre città, i nostri parchi” con la rimozione delle statue e dei monumenti sudisti “mancherà ampiamente e non potrà mai essere sostituita allo stesso modo”, ha aggiunto Trump.
Generale Usa: “Kim? Risposta militare resta un’opzione”
Una risposta militare ai lanci missilistici e ai test nucleari nordcoreani sarebbe “orribile” ma resta un’opzione sul tavolo. Lo ha detto il generale americano Joseph Dunford, capo degli Stati maggiori riuniti, in visita in Cina. “Quello che per me è inimmaginabile non è l’opzione militare – ha argomentato, parlando nel corso di una conferenza stampa a Pechino – Quello che è inimmaginabile è permettere al leader nordcoreano Kim Jong-un di sviluppare missili balistici con una testata nucleare che possono minacciare gli Stati Uniti e continuare a minacciare la regione”.
Per evitare tutto questo, “resta da fare un lungo percorso, ma noi siamo sulla strada in cui c’è una possibilità e io spero una probabilità di poter risolvere” la crisi “in modo pacifico”, ha aggiunto Dunford. Parallelamente, però, ha ricordato, il presidente Donald Trump “ci ha detto di sviluppare opzioni militari credibili e concrete ed è esattamente quello che stiamo facendo”.
Brexit, “niente visto per viaggiatori Ue”
I cittadini europei che vorranno visitare il Regno Unito dopo la Brexit non avranno bisogno di visto. E’ quanto sostiene la ’Bbc’, secondo cui il piano del governo prevede invece che chi vorrà recarsi nel Paese per motivi di lavoro o di studio o vorrà trasferirsi dopo l’uscita del Paese dalla Ue dovrà chiedere un permesso.
Al momento, i cittadini dell’Unione europea possono vivere e lavorare nel Regno Unito senza alcun permesso, secondo il principio della libera circolazione delle persone tra i 28 Paesi membri.