Per un solo punto, 50 a 49, letteralmente per il rotto della cuffia, il Senato statunitense si dipinge di blu. Vittoria dei democratici, dunque, in un importante snodo per la corsa alla Casa Bianca come le elezioni di Midterm. Gli ingranaggi continuano a girare, però, non ci si può fermare a celebrare un successo che c’è già da guardare alle prossime tappe. Non percorse da un singolo uomo, ma dalle due facce della stessa medaglia: Biden e Trump, simul stabunt simul cadent. Il programma che sarà prevede il Congresso, altre corse e altri ritiri, summit mondiali.
Nella giornata di oggi il presidente americano incontrerà Xi durante il G20, per la prima volta da quando i due ricoprono le massime cariche dei rispettivi paesi. Il confronto con la Cina è lungo una tradizione: Obama si concentrò sul Pacifico e dovette occuparsi del Medio Oriente, il suo omologo sulla Nuova Via della Seta. Trump, dal canto suo, incassa e va avanti: i repubblicani devono ritrovarsi, dopo che i rivali si sentono giustamente rafforzati, senza che il partito si smantelli sotto i colpi elettorali.
Metà della strada è già tracciata, e probabilmente anche un pezzo che sarà percorsa. I rossi ad ora soffrono un ritardo nella loro campagna, che ancora non è riuscita a fare breccia nel cuore del popolo. Il duetto Biden-Xi presenta un componimento testo e musica sulle ripercussioni della guerra russo-ucraina e degli strascichi post-pandemici. Il ritornello, portata principale del menu, sarà ovviamente la questione Taiwan, ma non mancherà neanche la preoccupazione sul recente ritorno della Corea del Nord. Un incontro tra leader riconfermati, dopo il Midterm e il terzo mandato per Jinping, dopo che il loro primo faccia a faccia era avvenuta quando entrambi erano solo vice.
Puntando la lente di ingrandimento nelle faccende statunitensi, i democratici battono ancora i repubblicani: Cisco Aguilar sarà il nuovo segretario di stato del Nevada. Lo sconfitto Jim Marchat si era reso protagonista di un’uscita che probabilmente gli è costata il successo: aveva attribuito la sconfitta di Trump nel 2020 ad elezioni truccate, incoraggiando per questa tornata il conteggio manuale delle schede. “Il mio avversario era un negazionista elettorale che ha condotto una campagna sulle teorie del complotto – asserisce Aguilar – La mia campagna si è concentrata sulla protezione della democrazia per tutti igli abitanti del Nevada e sulla garanzia che le nostre elezioni rimangano libere ed eque”. Ha elogiato gli elettori “che hanno messo il Paese al di sopra del partito e hanno respinto l’estremismo“.