Usa, polizia spara e uccide afroamericano: ondata di proteste
La polizia ha sparato e ucciso un giovane afroamericano nello stato di Washington provocando un’ondata di proteste negli stati occidentali, che minacciano di aumentare le tensioni nelle regione e a Portland, la città dell’Oregon da mesi teatro principale del movimento di protesta. Gli amici e i familiari della vittima hanno identificato il ragazzo ucciso come Kevin E Peterson Jr, di 21 anni, sottolineando che era un giocatore di football del suo liceo e un orgoglioso padre di una bambina. Peterson è stato ucciso giovedì sera nel parcheggio di una banca a Hazel Dell, una zona vicina a Vancouver, nello stato di Washington.
Il padre di Peterson ha detto che il figlio non aveva precedenti e di non avere idea su come sia rimasto coinvolto in un incidente con le forze dell’ordine. Secondo quanto reso noto dell’OregonLive, Peterson è rimasto ucciso mentre era al telefono con la sua compagna.
La notte scorsa decine di persone hanno iniziato a protestare nella zona della sparatoria dove sono arrivati anche i familiari del giovane. “Non hanno molte informazioni, hanno un lutto enorme, aveva 21 anni, aveva una bambina appena nata, non sanno quello che è successo”, ha spiegato ai media uno dei parenti.
Con una dichiarazione, la polizia locale ha detto che una pattuglia della task force antidroga stava conducendo un’indagine e aveva raggiunto un uomo nel parcheggio di una banca. A questo punto l’uomo avrebbe aperto il fuoco contro di loro che hanno poi risposto. Secondo quanto riferito dalla polizia, un’arma è stata recuperata nella scena della sparatoria.
Spari a prete ortodosso a Lione, arrestato un sospetto
Un prete ortodosso è rimasto ferito da un colpo d’arma da fuoco a Lione. E’ quanto rende noto l’emittente Bfmtv, mentre Le Figaro rende noto che è stato arrestato un sospetto e sono in corso delle verifiche. L’attentato è avvenuto accanto alla chiesa greco ortodossa di rue Saint-Lazare nel momento in cui il sacerdote stava chiudendo la chiesa. L’assalitore del prete ortodosso a Lione ha agito da solo intorno alle quattro di questo pomeriggio. L’uomo armato ha sparato due volte, hanno reso noto fonti della polizia citate dai media francesi. Il sacerdote, colpito all’addome, la prognosi è riservata, è stato identificato come Nicolas K., è di nazionalità greca e ha 52 anni. La zona intorno alla chiesa dell’Annunciazione di fronte alla quale è avvenuto l’attacco è stata isolata e la polizia.
LE INDAGINI – Una cellula di crisi è stata aperta al ministero degli Interni francese per seguire il caso, ma non è ancora stata stabilita la pista del terrorismo. Anche perché il sacerdote aveva avuto un diverbio con un laico che lo aveva aggredito, rende noto Le Figaro. La procura di Lione ha aperto un’inchiesta per tentato omicidio, ma si mantiene “in stretto contatto” con la procura nazionale anti terrorismo che tuttavia per il momento non è coinvolta formalmente. Il sindaco di Lione Grégory Doucet, ha detto che “nessuna pista è esclusa, nessuna è privilegiata”. Giovedì scorso l’attentato nella basilica di Notre Dame a Nizza, dove hanno perso la vita tre persone.
Terremoto a Smirne, 28 morti
E’ salito a 28 morti il bilancio del terremoto che ha causato il crollo di edifici nella città turca di Smirne. Lo ha reso noto il ministro turco della Salute, Fahrettin Koca, precisando che 243 feriti sono ricoverati in ospedale, di cui sette sono in terapia intensiva. Il sisma ha colpito anche diverse isole nel sud-est della Grecia, provocando almeno altri due morti.
Almeno 100 persone sono state tratte in salvo dalle macerie, ha annunciato il ministro turco dell’Ambiente e della Pianificazione urbana, Murat Kurum, nel corso di una conferenza stampa a Smirne.
Kurum ha spiegato che i 5mila soccorritori, con l’aiuto di cani e 751 mezzi, hanno continuato le ricerche dei superstiti per tutta la notte. Secondo i media turchi, le autorità ritengono che ci siano ancora persone intrappolate sotto le macerie.
“Molto presto costruiremo nuove case per sostituire quelle crollate nel terremoto a Smirne” ha annunciato il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, citato dall’agenzia di stampa Anadolu.