Era lo scenario più probabile, ma le incertezze di molti repubblicani avevano aperto uno spiraglio per delle sorprese. Invece, a meno di un ribaltone che più che clamoroso sarebbe da definirsi fantascientifico, Donald Trump verrà assolto dalle accuse, al termine del processo d’impeachment che inizierà il 9 febbraio. Questo perché ben 45 senatori repubblicani su 50 non sono soltanto convinti che Trump non sia colpevole, ma ritengono addirittura che il procedimento di impeachment contro un Presidente non più in carica sia incostituzionale. Opinione, questa, che è stata espressa con il voto ad una mozione del senatore del GOP Rand Paul. Mozione che è stata respinta dal Senato con una maggioranza di 55 a 45, ma che evidenzia il fatto che, nella migliore delle ipotesi per i democratici, saranno soltanto 5 i senatori conservatori disposti a condannare Trump, mentre ne servirebbero 17, oltre all’unanimità dei Democrats.
“È stato un test politico”, ha commentato il repubblicano eletto in Arkansas, John Boozman. Soprattutto, tra i 5 senatori repubblicani che non ritengono incostituzionale l’impeachment verso Donald Trump, non è incluso il leader dei senatori del partito, Mitch McConnell, che ha sciolto la riserva sulle sue intenzioni votando a favore della mozione del senatore Paul. Il silenzio di McConnell negli scorsi giorni era stato un segnale molto preoccupante per Trump: se l’anziano senatore avesse deciso di schierarsi a favore dell’impeachment, allora la soglia della maggioranza di due terzi necessaria a condannare il tycoon sarebbe stata probabilmente raggiungibile, visto che McConnell avrebbe fatto da traino a tanti altri moderati.
Evidentemente, però, i tempi non sono maturi per un taglio radicale con il trumpismo, sempre ammesso che questo arrivi, dato che, allo stato attuale delle cose, proprio Trump è stra-favorito per essere il candidato repubblicano alle elezioni del 2024. L’evidenza dei numeri, che mostrano come anche il secondo processo di impeachment risulterà in una vittoria del tycoon, ha spinto gli oppositori dell’ex-Presidente a cercare un’alternativa: l’agenzia Axios ha rivelato l’iniziativa bipartisan di due senatori, il democratico Tim Kaine e la repubblicana Susan Collins, che starebbero cercando di raccogliere adesioni su un’alternativa all’impeachment: la “censura”. I democratici, però, potrebbero prenderla in considerazione solo se almeno dieci senatori del GOP dichiarassero pubblicamente di appoggiarla. Che sia fantapolitica anche questa?