Gli Stati Uniti attingono al fondo denominato Rewards for Justice del Dipartimento di Stato per elargire 10 milioni di dollari a chiunque fornisca informazioni utili per la cattura di Ahmed Diriye, Mahad Karate e Jehad Mostafa, leader del gruppo terroristico di Al-Shabaab che sta mietendo vittime in Somalia e ha dato inizio ad una rivolta sanguinosa.
L’ambasciata americana, con sede a Nairobi, ha dichiarato che il programma ha lo scopo di acquisire dietro corrispettivo informazioni utili per contrastare le strategie e i movimenti finanziari dei gruppi terroristici.
Al-Shabaab, gruppo terroristico di matrice islamica strettamente connesso con Al-Qaeda, ha provocato la caduta del governo somalo e il suo leader, Ahmed Diriye, ha guidato personalmente la rivolta affiancato da Mahad Karate e Jehad Mostafa, quest’ultimo ricercato dall’ Fbi, in quanto cittadino americano.
L’ultimo attentato messo in scena dalle milizie terroristiche ha mietuto 121 morti e 333 feriti con un’autobomba fatta esplodere nella capitale, a risposta della controffensiva del governo somalo che è supportato dall’esercito americano.
Stando a una stima effettuata dalle Nazioni Unite solo quest’anno hanno perso la vita 600 civili, a causa della politica adottata da Hassan Sheikh Mohamoud, presidente della Somalia, che è pronto a qualsiasi azione per eliminare la presenza dei terroristi dal suo Stato.
L’offensiva dell’esercito somalo non è però sufficiente, in quanto i terroristi trovano rifugio nelle campagne e sono difficilmente individuabili, ed inoltre, a causa delle difficili condizioni economiche, questi ultimi riescono ad arruolare tra le loro fila i giovani somali, facilmente condizionabili.
La lotta al terrorismo da parte della Somalia è però limitata dall’embargo sulle armi imposto dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.
La Somalia ha richiesto più volte che tale divieto fosse eliminato, in modo da favorire l’acquisto di strumentazione militare in ausilio all’esercito contro le milizie terroristiche, ma al momento non sono giunti riscontri positivi se non quello di una possibile discussione in seno al Consiglio stesso.
Il motivo alla base di questa difficile scelta potrebbe essere rappresentato dal fatto che in Somalia sono in atto diverse missioni, tra le quali si ricordano l’Unsom, acronimo di missione di assistenza delle Nazioni Unite in Somalia, e l’Atmis, acronimo di missione di transizione dell’Unione africana in Somalia.
