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USA:”Non è un Paese per migranti”

USA:”Non è un Paese per migranti”

cms_9485/trump_afp.jpg“Gli Usa non saranno un campo per migranti e non saranno una struttura per la detenzione di rifugiati. Non possiamo accettare che qui accada quello che succede in Europa. Vogliamo sicurezza per il nostro Paese”. Lo afferma Donald Trump, ribadendo la linea dell’amministrazione in materia di immigrazione.
“E’ colpa dei democratici, non possiamo nemmeno sederci al tavolo per trattare. I democratici stanno facendo ostruzione” dice il presidente, nel terzo meeting del National Space Council, sostenendo che la situazione attuale è determinata da “leggi orribili e dure”. Sono questi provvedimenti, dice Trump, a provocare la separazione delle famiglie che provano a varcare illegalmente il confine meridionale, dividendo bambini dai rispettivi genitori.

“Ma ricordate: un Paese senza confini non è un Paese. Dobbiamo occuparci della nostra gente, vogliamo sicurezza e un sistema di immigrazione basato sul merito. Vogliamo un Paese sicuro e questo parte dai confini” prosegue. “Se i democratici si mettessero al tavolo, invece di fare ostruzionismo, potremmo ottenere qualcosa molto velocemente: sarebbe positivo per i bambini, per il Paese, per il mondo. Si potrebbe fare velocemente” aggiunge. “Quello che succede è estremamente triste, è così triste… potrebbe essere sistemato in fretta, in maniera splendida. E avremmo sicurezza. Vogliamo farlo più dei democratici: se si accomodano al tavolo, possiamo fare in fretta”.

Onu a Trump: “Inaccettabile separare genitori e figli”

cms_9485/migranti_rete_fg.jpgLa politica statunitense di separare i bambini dai loro genitori che sono entrati illegalmente al confine con il Messico è “inammissibile”. E’ quanto afferma l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani. “Pensare che uno Stato possa cercare di dissuadere i genitori infliggendo tali abusi ai bambini è inaccettabile”, ha detto Zeid Ra’ad Al Hussein, aprendo una sessione del Consiglio per i diritti umani a Ginevra.

Secondo il dipartimento della Sicurezza Interna, sono almeno 2mila i bambini che sono stati separati dai genitori a seguito del varo da parte dell’amministrazione Trump di una nuova politica di ’tolleranza zero’ che porta all’arresto di tutti i migranti che tentano di attraversare il confine tra Messico e Stati Uniti.

“BAMBINI CHIUSI IN GABBIA” – “Ho visto gabbie piene di bambini. Non è nient’altro che una prigione”. Peter Welch, deputato del Vernont, è uno dei Congressman che ha visitato nelle ultime ore la struttura dove a Brownsville, in Texas al confine col Messico, vengono trattenuti i minori separati dai genitori dopo l’ingresso illegale negli Stati Uniti.

Su Twitter, con una serie di messaggi, Welch descrive il quadro. “La struttura accoglie 1500 ragazzi, è piena. E’ una vergogna”, scrive, contestando in maniera diretta le affermazioni del segretario alla Sicurezza Interna, Kirstjen Nielsen. “Non adottiamo una policy per separare le famiglie al confine. Punto. La narrazione ingannevole”, afferma Nielsen, “è irresponsabile e non produttiva. Come ho già detto tante volte in passato, se cercate accoglienza per la vostra famiglia, non c’è motivo per violare la legge e attraversare illegalmente il confine”.

Welche replica stizzito. “Lei non può dire sul serio – scrive rivolgendosi a Nielsen – sono appena arrivato a Casa Padre a Brownswille con il senatore Jeff Merkley. Qui ci sono 1500 ragazzi, abbiamo visto bambini in gabbie chiuse con catene. Da soli. Non c’è un genitore qui. E’ una vergogna“. “I ragazzi -racconta il deputato in un altro tweet – sono seduti su panchine metalliche, guardano fissi davanti rimanendo in silenzio”.

Immagini analoghe vengono descritte dai giornalisti del Guardian che hanno avuto accesso alla struttura, in una sorta di tour – autorizzato dall’US Border Patrol – nel quale non è stato possibile parlare con i migranti o scattare foto. “Questi ragazzi sono traumatizzati – dice il senatore Merkley – Non ha nessuna importanza se il pavimento venga spazzato e le lenzuola piegate. Sono stati separati dai genitori e sono traumatizzati“.

Melania contro Trump

cms_9485/trump_melania16_afp.jpgLa first lady Melania Trump scende in campo contro la linea dura sui migranti voluta dal marito Donald Trump, che prevede diseparare genitori e bambini che entrano illegalmente nel paese. Melania “odia vedere bambini separati dalle loro famiglie e spera che entrambi gli schieramenti possano alla fine unirsi per ottenere una riforma migratoria di successo”, ha dichiarato alla Cnn la sua portavoce Stephanie Grisham.

La politica di “tolleranza zero” messa in capo da Trump, intesa a scoraggiare gli immigrati clandestini, ha fatto sì che quasi duemila bambini da aprile a fine maggio siano stati separati dai loro genitori. La first lady “crede che dobbiamo essere un paese che segue tutte le leggi, ma anche un paese che governa con cuore“, ha aggiunto la portavoce.

In una rubrica per il Washington Post, anche la moglie dell’ex presidente repubblicano George W. Bush, Laura, ha affermato che la politica è “crudele” e “immorale”. “Queste immagini ricordano misteriosamente i campi di internamento americani giapponesi della seconda guerra mondiale, ora considerati uno degli episodi più vergognosi della storia degli Stati Uniti”, ha scritto.

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19 Giugno 2018