Variante Omicron e bambini, sintomi più pesanti? Scienziati al lavoro per scoprirlo
Sintomi più severi per i bambini contagiati dalla variante Omicron? Una percentuale maggiore di baby-pazienti ricoverati con Covid in questa ondata rispetto alle precedenti negli Stati Uniti, ma anche in altri Paesi, ha spinto gli scienziati a porsi una domanda: Omicron colpisce più duramente i bambini? La nuova variante di Sars-CoV-2 ha imperversato nel mondo negli ultimi 2 mesi e milioni di persone sono finite in ospedale, anche i più piccoli. Ma le stime – secondo quanto si legge su ’Nature’ online – mostrano che il rischio individuale di ricovero per un bambino con Omicron è in effetti inferiore, da un terzo alla metà, rispetto a quando era dominante la variante Delta. E i bambini ricoverati in ospedale non presentano malattie più gravi rispetto ad altre varianti, afferma Michael Absoud, specialista in salute delle donne e dei bambini al King’s College di Londra.
I dati preliminari del Regno Unito mostrano che, sebbene la percentuale di bimbi ricoverati in ospedale con Covid sia aumentata durante l’ondata di Omicron, in particolare di quelli di età inferiore a un anno, i bambini hanno richiesto meno interventi medici come ventilazione e ossigeno supplementare. Questi risultati rispecchiano una tendenza nella popolazione generale: con Omicron sembra minore il rischio di ricovero o morte rispetto a Delta, specialmente nelle popolazioni immunizzate e più giovani. Ma gli scienziati stanno ancora cercando di capire perché Omicron abbia portato a un numero sproporzionato di ricoveri nei bambini. Negli Stati Uniti, ad esempio, costituiscono circa il 5%, una percentuale fino a 4 volte superiore a quella delle precedenti ondate.
Una possibile spiegazione, ragionano gli esperti, è che la trasmissibilità estremamente elevata della variante, unita alla mancanza di immunità accumulata dalla vaccinazione o da infezioni pregresse, rende i bambini più vulnerabili all’Omicron, rispetto agli adulti che hanno avuto accesso ai vaccini per mesi. Un’altra possibilità è che la moltitudine di mutazioni di Omicron abbia reso la malattia diversa e forse leggermente più grave nei bambini più piccoli rispetto alle popolazioni adulte, afferma Andrew Pavia, capo della divisione di malattie infettive pediatriche all’University of Utah Health.
Dalle prime evidenze emerge che Omicron potrebbe non infettare le cellule polmonari con la stessa rapidità delle cellule delle vie aeree superiori. Ma i bambini hanno passaggi nasali relativamente piccoli che possono essere facilmente bloccati, quindi le infezioni pediatriche delle vie respiratorie superiori a volte richiedono maggiore attenzione rispetto a quelle degli adulti.
Per esempio Roberta DeBiasi, che dirige la divisione di malattie infettive pediatriche presso il Children’s National Hospital di Washington DC, evidenzia che lei e i suoi colleghi hanno notato un aumento del numero di bambini con un’infiammazione delle vie aeree superiori che produce una caratteristica tosse ’abbaiante’. Questo, concludono gli esperti, aggiunge credito alla teoria secondo cui Omicron potrebbe infettare i bambini in modo diverso dagli adulti.
Quanto al Long Covid e alla sindrome infiammatoria multisistemica Mis-C, condizione rara che è stata rilevata nelle precedenti ondate fra i più piccoli, “avremmo già iniziato a vedere il segnale” di allerta “e non l’abbiamo visto”, dice Absoud. “Ciò non significa che siamo al sicuro”, aggiunge l’esperto, “perché la malattia può richiedere più tempo per svilupparsi. Ma è un segnale incoraggiante che non ci sia ancora stata un’ondata di bambini ricoverati in ospedale per la condizione”, conclude.
In Italia ulteriori 99.522 contagi e altri 433 morti
Sono 99.522 i nuovi contagi da Coronavirus in Italia, secondo i dati e i numeri Covid – regione per regione – del bollettino della Protezione Civile e del ministero della Salute. Si registrano inoltre altri 433 morti.
Nelle ultime 24 ore sono stati processati 884.893 tamponi con un tasso di positività che scende all’11,2%. Calano i pazienti in terapia intensiva, 1.440 (-17) e i ricoverati con sintomi che sono 19.000 (-324).
I dati delle Regioni
(Bollettino Covid-19 delle ore 18,00 – 4 Febbraio 2022)
PIEMONTE – Sono 6.921 i nuovi contagi da coronavirus registrati oggi, 4 febbraio, in Piemonte, secondo i dati Covid del bollettino della Regione. Sono 24, uno di oggi, i decessi. Eseguiti 80.114 tamponi, di cui 70.218 antigenici. I ricoverati in terapia intensiva sono 110 (- 6 rispetto a ieri). I ricoverati non in terapia intensiva sono 1983 (- 8 rispetto a ieri). Le persone in isolamento domiciliare sono 108.191.
EMILIA ROMAGNA – Sono 10.779 i nuovi contagi covid oggi 4 febbraio in Emilia Romagna, secondo i dati dell’ultimo bollettino. Si registrano altri 49 morti. ’’Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 1.091.476 casi di positività, 10.779 in più rispetto a ieri, su un totale di 55.793 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore, di cui 19.121 molecolari e 36.672 test antigenici rapidi.Questo il dato comunicato al ministero della Salute, che però comprende circa 900 casi di positività registrati nei giorni scorsi, che per problemi tecnici non erano stati caricati a sistema da parte dell’Ausl di Ferrara e che sono stati recuperati oggi. I casi reali odierni sarebbero quindi circa 9.879.Complessivamente, la percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti è del 19,3%. Se si considerassero i casi reali odierni, la percentuale scenderebbe al 17,7%’’. Lo comunica la Regione Emilia Romagna.
LAZIO – Sono 11.715 i nuovi contagi covid oggi 4 febbraio nel Lazio, secondo i dati dell’ultimo bollettino. Si registrano altri 41 morti. A Roma i casi registrati sono 4.931. “Oggi nel Lazio su 24.501 tamponi molecolari e 82.919 tamponi antigenici per un totale di 107.420 tamponi, si registrano 11.715 nuovi casi positivi (+103), con un recupero di 1.169 notifiche in ritardo a Latina, e sono 41 i decessi (+15) con un recupero di notifiche, 2.077 i ricoverati (-27), 196 le terapie intensive (+4) e 4.605 i guariti. Il rapporto tra positivi e tamponi è al 10,9%. I casi a Roma città sono a quota 4.931. Continua il trend in discesa dei casi su base settimanale”. A fare il punto è l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato, al termine dell’odierna videoconferenza della task-force regionale per Covid-19 con i direttori generali delle Asl e aziende ospedaliere, Policlinici universitari e l’ospedale pediatrico Bambino Gesù.
TOSCANA – Sono 6.769 i contagi da coronavirus in Toscana oggi, 4 febbraio 2022, secondo numeri e dati covid del bollettino della regione anticipato dal governatore Eugenio Giani sui social. “I nuovi casi registrati in Toscana sono 6.769 su 57.534 test di cui 15.962 tamponi molecolari e 41.572 test rapidi. Il tasso dei nuovi positivi è 11,77% (69,0% sulle prime diagnosi)”, scrive Giani, aggiungendo che i vaccini attualmente somministrati in Toscana sono 8.322.345.
VENETO – Sono 10.484 i nuovi contagi covid oggi 4 febbraio in Veneto, secondo i dati dell’ultimo bollettino. Si registrano altri 46 morti, considerando la differenza tra il totale indicato ieri dal ministero della Salute e quello presente nel bollettino diffuso oggi dalla regione. Il totale delle persone colpite dal virus dall’inizio della pandemia è pari a 1.203.728, quello dei decessi 13.310. Continua a diminuire il numero degli attuali positivi: sono 192.175 le persone in isolamento. In calo il dato dei ricoveri ospedalieri nelle aree mediche, 1.760 (-48), e delle terapie intensive, 158 (-4).
FRIULI VENEZIA GIULIA – Sono 2.444 i nuovi contagi da coronavirus in Friuli Venezia Giulia secondo il bollettino di oggi, 4 febbraio. Si registrano inoltre altri 13 morti. ’’Oggi in Friuli Venezia Giulia su 7.200 tamponi molecolari sono stati rilevati 749 nuovi contagi, con una percentuale di positività del 10,40%. Sono inoltre 15.878 i test rapidi antigenici realizzati, dai quali sono stati rilevati 1.695 casi (10,68%). Le persone ricoverate in terapia intensiva sono 38 mentre i pazienti ospedalizzati in altri reparti scendono a 484’’. Lo ha comunicato il vicegovernatore della Regione con delega alla Salute Riccardo Riccardi.
PUGLIA – Sono 6.558 i nuovi contagi covid oggi 4 febbraio in Puglia, secondo i dati dell’ultimo bollettino. Si registrano altri 23 morti. I nuovi casi, individuati attraverso 48.516 tamponi, sono così suddivisi per provincia: Bari: 1.913; Bat: 569; Brindisi: 583; Foggia: 1.000; Lecce: 1.700; Taranto: 708; Residenti fuori regione: 54; Provincia in definizione: 31. Sono 109.756 le persone attualmente positive, 747 le ricoverate in area non critica e 66 in terapia intensiva. Dati complessivi: 631.733 casi totali; 7.924.368 tamponi eseguiti, 514.671 persone guarite e 7.306 decessi.
ABRUZZO – Sono 2.304 i nuovi contagi covid oggi 4 febbraio in Abruzzo, secondo i dati dell’ultimo bollettino covid-19. Si registrano altri 8 morti. I nuovi casi, di età compresa tra 4 mesi e 100 anni, portano il totale dall’inizio dell’emergenza – al netto dei riallineamenti – a 226.689. Dei positivi odierni, 1.446 sono stati identificati attraverso test antigenico rapido. Il bilancio dei pazienti deceduti, con i nuovi casi (di età compresa tra 62 e 92 anni, 1 in provincia di Chieti, 2 in provincia di Teramo, 2 in provincia dell’Aquila, 1 residente fuori regione e 2 risalenti ai giorni scorsi e comunicati solo oggi dalle Asl) portano il totalwe dei decessi da inizio emergenza a 2830. Lo comunica l’Assessorato regionale alla Sanità precisando che nel numero dei casi positivi sono compresi anche 105.213 dimessi/guariti (+2086 rispetto a ieri).
CAMPANIA – Sono 8.957 i nuovi contagi covid oggi 4 febbraio in Campania, secondo i dati dell’ultimo bollettino. Si registrano altri 28 morti. I nuovi casi sono emersi dall’analisi di 70.189 test: la percentuale risultata positivi sul totale di quelli analizzati è pari al 12,76%. Dei nuovi decessi, 20 sono avvenuti nelle ultime 48 ore e 8 in precedenza, ma registrati ieri. Il totale dei decessi legati al Covid registrati in Campania dall’inizio della pandemia sale a 9.303. I ricoveri di pazienti Covid in terapia intensiva sono 83, quelli in reparti di degenza 1.349.
SARDEGNA – Sono 1.347 i nuovi contagi da coronavirus oggi 4 febbraio in Sardegna, secondo i dati dell’ultimo bollettino covid-19. Si registrano altri 5 morti. I nuovi casi sono stati confermati sulla base di 4.385 persone testate. Sono stati processati in totale, fra molecolari e antigenici, 22.390 tamponi. I pazienti ricoverati nei reparti di terapia intensiva sono 31 (uno in più di ieri). I pazienti ricoverati in area medica sono 379 (3 in più di ieri), 23177 sono i casi di isolamento domiciliare (50 in più di ieri). Dei 5 decessi: si tratta di un uomo di 50 anni, residente nella provincia del Sud Sardegna; due donne di 86 e 90 anni, residenti nella Città Metropolitana di Cagliari; un uomo di 95 anni, residente nella provincia di Sassari; un paziente, residente nella provincia di Nuoro.
VALLE D’AOSTA – Sono 147 i nuovi contagi da coronavirus oggi 4 febbraio 2022 in Valle d’Aosta, secondo dati e numeri dell’ultimo bollettino Covid-19 della Regione. Si registrano altri due decessi. I nuovi casi di positività portano il totale delle persone contagiate dal virus da inizio emergenza a oggi a 29.901. I positivi attuali sono 3.763, di questi 3.707 sono in isolamento domiciliare, 53 ricoverati in ospedale, 3 in terapia intensiva. Il totale dei guariti è salito a 25.626, +151 rispetto a ieri. Il totale dei casi testati è di 125.074 mentre i tamponi fino ad oggi effettuati sono 443.342. Con i due decessi segnalati oggi salgono a 512 le persone decedute in Valle d’Aosta e risultate positive al Covid da inizio epidemia.
BASILICATA – Sono 929 i nuovi contagi da coronavirus oggi 4 febbraio 2022 in Basilicata, secondo dati e numeri dell’ultimo bollettino Covid-19 della Regione. Si registrano altri 4 decessi. I nuovi casi di positività sono stati rilevati su un totale di 5.968 tamponi (molecolari e antigenici), secondo i dati del bollettino regionale della task force coronavirus riferito alle ultime 24 ore. Le persone decedute risiedevano a Matera, Gorgoglione, Pietrapertosa e Avigliano. Sono state registrate 872 guarigioni. I ricoverati per Covid-19 sono 95 (-1) di cui 4 in terapia intensiva: 48 (di cui 2 in TI) nell’ospedale di Potenza; 47 (di cui 2 in TI) in quello di Matera. Nel complesso gli attuali positivi residenti in Basilicata sono circa 19.600. Per la vaccinazione, ieri sono state effettuate 3.194 somministrazioni. Finora 463.141 lucani hanno ricevuto la prima dose del vaccino (83,7 per cento della popolazione che ammonta a 553.254 residenti), 425.170 hanno ricevuto la seconda (76,8 per cento) e 307.029 sono le terze dosi (55,5 per cento), per un totale di 1.195.340 somministrazioni effettuate.
CALABRIA – Sono 1.412 i contagi da coronavirus in Calabria oggi, 4 febbraio 2022, secondo numeri e dati covid de bollettino della regione. Registrati altri 11 morti. I nuovi casi sono stati individuati su 9.861 tamponi effettuati. Gli altri numeri: +1.100 guariti, +301 attualmente positivi, -16 ricoveri (per un totale di 388) e, infine, terapie intensive stabili (per un totale di 22).
LOMBARDIA -Sono 11.340 i nuovi contagi covid oggi 4 febbraio in Lombardia, secondo i dati dell’ultimo bollettino. Si registrano altri 77 morti (ieri 125). I nuovi casi sono stati individuati a fronte di 133.783 tamponi effettuati. Il tasso di positività è dell’8,4%, contro il 10,2% di ieri, quando i nuovi positivi erano 14.989. Il totale dei decessi da inizio pandemia sale a 37.493 decessi. Cala oggi anche il numero dei ricoverati: in terapia intensiva ci sono 216 pazienti, 2 meno di ieri; nei reparti Covid ordinari 2.814, 85 meno di 24 ore fa.
SICILIA – Sono complessivamente 7.057, su 43.692 tamponi processati, i nuovi contagi da coronavirus registrati oggi, 4 febbraio, in Sicilia, anche se 240 sono relativi a giorni precedenti al 31 gennaio scorso. Gli attuali positivi salgono così a 262.775. Il dato è contenuto nel bollettino quotidiano del ministero della Salute, da cui emerge che in un solo giorno i guariti sono stati 2.654, mentre dei 44 decessi riportati oggi (8.702 dall’inizio dell’emergenza pandemica) nove si sono registrati ieri, mentre gli altri si riferiscono a giorni precedenti. Degli attuali positivi i ricoverati con sintomi sono 1.425, mentre si trovano in terapia intensiva 133 pazienti. Questa la ripartizione su base provinciale dei nuovi casi: 1.382 a Palermo, 1.589 a Catania, 1.097 a Messina, 701 a Ragusa, 442 a Trapani, 946 a Siracusa, 490 a Caltanissetta, 450 ad Agrigento e 200 a Enna.
Covid Italia, perché ancora così tanti morti?
L’ultimo bollettino Covid in Italia ha registrato oltre 400 morti. Perché ancora un così alto numero di vittime?
“I morti sono ancora oltre 400 al giorno perché la dimensione dell’epidemia nella quarta ondata (ancorché la prima la si è sicuramente a suo tempo sottovalutata in termini quantitativi perché non c’erano i tamponi) è ancora più ampia e la quota dei morti è proporzionale. Se non ci fosse stata la vaccinazione avremmo situazioni ben peggiori in termini quantitativi” spiega il virologo Fabrizio Pregliasco, docente dell’Università statale di Milano.
Ci segnalano però che spesso i monoclonali non si trovano anche per i pazienti che potrebbero beneficiarne. “Anche a me sono state segnalate situazioni – conferma il medico – di persone con comorbidità che sarebbero state candidate alla terapia e si sono ritrovate senza”. E gli antivirali “Molnupiravir e Paxlovid (arrivato oggi in Italia, ndr) costano dai 500 ai 700 euro, non è un’aspirina la terapia, quindi sicuramente c’è una problematica di disponibilità che nel prossimo futuro doverosamente dovrà essere aumentata perché per ora ne potranno usufruire solo i soggetti più a rischio. Tuttavia – assicura Pregliasco – la condizione di cura dei pazienti è migliorata perché si sa modulare bene l’utilizzo dei farmaci sintomatici, le persone le curiamo meglio con il cortisone modulato meglio, l’eparina se serve…”. Ma questo significa però far arrivare più persone in ospedale? “Sì perché l’organizzazione capillare è qualcosa che non si improvvisa, ahimé. Medici e infermieri ce ne sono anche pochi, quindi ora che si trovano e si formano ci vuole tempo”.
Dunque questo alto numero di morti corrisponde anche a qualcosa che ancora non va? “No, io direi che non è questione di qualcosa che non va, è questione che la dimensione dell’epidemia è ancora ampia e se avremo dei farmaci antivirali veri e non solo una disponibilità di farmaci sintomatici da dare come adesso, avremo un miglioramento consistente”. Oggi arrivano i primi antivirali della Pfizer, “11.200 mi risulta. E’ simbolico. Dovremo aspettare qualche mese. Presumibilmente con la prossima ondata che ci sarà tra ottobre e dicembre prossimo, che non sarà una vera e propria ondata ma un colpo di coda, avremo a disposizione anche gli antivirali”.
“Difficile capire perché nel nostro Paese il numero dei decessi è più elevato. Uno dei fattori è sicuramente la popolazione più anziana e il numero improtante di anziani non vaccinati. E questa è sicuramente una parte di spiegazione” dice Massimo Galli, già direttore di Malattie infettive all’ospedale Sacco di Milano, secondo il quale “di fatto dati precisi e recenti sono necessari. Siamo anche un Paese in cui si sequenzia poco e non si hanno abbastanza informazioni che ci consentirebbero un maggior orientamento”.
Per Galli “sarebbe infatti utile valutare quanti sono i decessi da Covid legati alla variante Omicron e quanti alla Delta per comprendere un po’ meglio quello che sta succedendo, anche se ci sono elementi che ci fanno pensare che ci siano ancora molti decessi da Delta”, aggiunge ricordando che “parliamo sempre di persone non vaccinate o con condizioni rilevanti di comorbidità che hanno avuto un’insufficiente risposta ai vaccini”. Tra le ipotesi per spiegare l’elevato numero di decessi “c’è la discussione sul fatto di quanti possano essere i pazienti con altre patologie gravi che si trovano ad essere anche infettati dal virus. Ma questa rimane una questione di lana caprina. E comunque non spiega la nostra situazione rispetto a quella degli altri Paesi. In sintesi c’è una differenza che non trova spiegazione. Potrebbe essere data anche da una differenza di conteggio, ma anche su questo non si ha sicura contezza”, conclude.
“Io credo che il numero dei decessi non scenderà a breve finché non cambieremo la modalità di considerare il Covid – sottolinea Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova – Finché noi considereremo tutti allo stesso modo, gli asintomatici con tampone positivo rispetto a chi ha la polmonite da Covid, evidentemente il numero dei decessi non potrà scendere. Anzi potrebbe anche continuare a salire. Dico questo perché in Italia ci sono molte persone positive asintomatiche, siccome continuiamo a refertare con il modulo Istat la semplice positività per tampone senza sintomi legati al Covid e questa oggi è una condizione sufficiente per decretare il decesso per Covid. Dobbiamo cambiare questo conteggio”.