“Uscirà il 4 Novembre il diciottesimo album in studio dal titolo – Sono Innocente – presentato in anteprima nazionale per la stampa al Salone Internazionale della Musica di Bari, Medimex”.
Il Komandante, il Blasco, il Provokautore, con trenta milioni di copie vendute, diciassette album registrati in studio, nove dal vivo e più di 200 canzoni composte oltre a numerosi testi e musiche per altri interpreti: Vasco Rossi è tornato. Rimesso a nuovo dopo le fatiche del Live Kombat 2014, sorridente e divertente come non mai, e dopo quasi tre anni di assenza dalle sale di registrazione, Vasco ha presentato a Bari, in occasione del Salone Internazionale della Musica, il suo ultimo lavoro discografico.
Dopo quasi tre anni di assenza dalla sala registrazione, l’Album, presentato in anteprima nazionale solo per la stampa, contiene quindici brani “ognuno con una storia da raccontare”, come lui stesso sostiene. Il nuovo lavoro dell’artista modenese, il diciottesimo in studio, contiene: dieci inediti più tre anticipazioni – L’uomo più semplice Reloaded, Cambia-Menti e Dannate Nuvole – più due bonus track inedite – L’ape regina e Marta piange ancora (un pezzo che ha scritto a quindici anni). Registrato tra Bologna e Los Angeles, co-prodotto con Guido Elmi (tranne due brani curati da Celso Valli), provocatorio, ironico, divertente come nelle melodie Rock di “Un duro incontro” e “Il Blues della chitarra”, frutto di una ricerca durata un paio di anni, il disco contiene brani in parte in linea con le nuove sonorità Metal e Hard Rock del Live-Kombat 14, e in parte tradizionalmente suggestivi. La produzione di “Sono Innocente” – questo è il titolo a dir poco evocativo dell’Album – inizia tra una tournée e l’altra alla fine del 2013. Con una sospensione momentanea durante gli spettacoli Live programmati l’estate scorsa. Questo modo di lavorare del Blasco evidenzia una sorta di poliedricità dell’artista Rock, che gli permette di vivere il lavoro di studio e dal vivo con lo stesso entusiasmo. Com’egli afferma – “Quest’album è un nuovo inizio” e aggiunge – “Prosegue il lavoro iniziato 36 anni fa”.
Il progetto di quest’ultima produzione arriva più di un anno fa con la programmazione a sorpresa, in tutte le radio, del singolo “L’uomo più semplice”. Una “provokazione”, a suo dire, con cui chiude con il passato e dichiara aperta l’era dell’”uomo nuovo”, pieno di entusiasmo e voglia di divertirsi. E con il desiderio, come sempre, di portare gioia tra il pubblico soprattutto durante le esibizioni dal vivo, consacrandolo in assoluto come miglior performer Live in Italia; mentre a livello mondiale è al secondo posto. Meglio di lui, solo i Rolling Sones.
E a tal proposito, gli ho domandato:
Ti autodefinisci un animale da palco. A tuo dire sei il numero uno, il numero due, e il numero tre. E a parte Jovanotti e Caparezza, giù dal podio c’è solo bagarre. Ecco, secondo te, come mai, “il panorama della musica italiana non riesce a proporre una valida alternativa a te; insomma qualcuno a cui passare lo scettro di Provokautore e Rocker di successo?
Innanzi tutto, la battuta i cui mi definisco il numero uno, due e tre ecc…, ogni volta che mi intervistano dovrei evitare di farla per non rendermi antipatico. Se oggi mi reputano il miglior performer dal vivo, lo devo al fatto che nella mia vita artistica, ho fatto molta gavetta e ciò mi ha permesso d’imparare a stare sul palco. Negli anni 80’ e 90’, ho fatto molta fatica a far venire ai miei concerti la gente che non mi conosceva e che non gliene “fregava un cazzo” delle mie canzoni; quindi, ce la mettevo tutta per convincerli che si stavano divertendo.E’ stata una vera guerra. Battermi per convincere tutta la gente, addirittura uno per uno, che le mie canzoni divertivano
E perché, oggi, non ci sono altri “animali da palco” come te?
Io, portavo in scena canzoni sconosciute. Ero uno sconosciuto ai più. Oggi invece, altri vanno in concerto portando canzoni che il pubblico conosce già. Pertanto i fans sono già preparati a quello che ascolteranno dal vivo. In poche parole si ritrovano d’avanti la gente che c’è andata apposta ad ascoltarli. Direi che a loro manca lo stare sul palco come faccio io. Non hanno bisogno di convincere nessuno. Non fanno concerti per trasmettere emozioni. Se la godono da soli “Sono Innocente” esce il 4 novembre con una triplice copertina e ci spiega il perché della scelta: “Sono tre diversi stati d’animo che possono convivere. Tre copertine delle quali rimarrà solo una. C’è il Vasco di ieri, di oggi e di domani”.
E aggiunge
“E’ un Album ricco di contrasti di chiari scuri (poiché il Rock non conosce il grigio), autoironico, che fa uso dello sberleffo in perfetto stile Rolling Stones”. Insomma, l’album di Vasco è quello che tutti si aspettano. Racchiude in se punti di riflessione e quelle sensazioni ed emozioni che solo lui, sin dai primi anni 80’, sa regalare.
Concludo parafrasando alcune canzoni: la “Combriccola del Blasco”, , fatta di “generazione di sconvolti che non hanno più santi ne eroi” e che “vanno a letto presto la mattina”, continua ancora oggi “a dare un senso alla propria vita”.