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VENEZUELA – Maduro rafforza i rimpatri dagli Stati Uniti

Il presidente del Venezuela Nicolas Maduro continua a rimpatriare i migranti venezuelani dagli Stati Uniti. Apparentemente, da questa politica traspare un segnale di vicinanza che il Paese vuole offrire a tutti quei concittadini espulsi da Washington o che sono detenuti nelle carceri americane. Ha persino ordinato di accelerare con le operazioni, onde consentire agli irregolari di tornare a casa quanto più presto possibile: “Ho ordinato di incrementare tutte le azioni diplomatiche per riportare in patria i venezuelani e le venezuelane dagli Stati Uniti. Domani arrivano 306 migranti via Messico e ho dato l’ordine all’inviato speciale per i negoziati di pace con gli Stati Uniti, Jorge Rodriguez, di incrementare tutte le azioni per garantire i voli di ritorno dagli Stati Uniti a tutti i migranti detenuti, per dare loro rispetto, dignità, sostegno e farli tornare nella loro patria e alla loro famiglia”, ha dichiarato il presidente.

La soluzione, però, è da interpretare all’interno di una più ampia e complessa questione economica, con un passo indietro, partendo dalla Chevron. Il colosso petrolifero statunitense opera in Venezuela dal lontano 1923, con un significativo impatto sull’industria petrolifera locale e sull’economia di tutto il paese, collaborando con le affiliate PDVSA (Petroleos de Venezuela) e National Oil Company. Le operazioni di Chevron sono state però influenzate dalle sanzioni imposte dagli Stati Uniti al governo venezuelano. Trump ha deciso di dare il colpo di grazia, revocando la licenza che permetteva proprio a Chevron di operare nel paese e stabilendo che entro 30 giorni, la scadenza è il prossimo 3 aprile, la compagnia petrolifera dovrà cessare le sue attività.

In seguito a questa decisione, Maduro aveva minacciato di interrompere i rimpatri, reagendo alla nuova presa di posizione del presidente degli Stati Uniti, che danneggia gravemente l’economia venezuelana e, di fatto, vanifica quel timido segnale di distensione nei rapporti tra i due Paesi rappresentato, dal lato venezuelano, dalla liberazione di alcuni cittadini americani detenuti nel Paese.

Oggi Maduro sembra invece mettere da parte la paventata ritorsione, intensificando i voli di rientro dei concittadini verso Caracas. Qualche giorno fa, Mike Wirth, amministratore delegato di Chevron, avrebbe avuto colloqui con l’amministrazione statunitense, chiedendo una proroga del termine e sottolineando l’importanza strategica delle operazioni condotte in Venezuela. Sebbene la notizia non sia stata confermata ufficialmente, Reuters riferisce che Trump starebbe valutando la proposta.

Sulla questione non è mancato l’intervento di Elon Musk che, commentando la notizia delle espulsioni venezuelane, ha sottolineato come gli Stati Uniti abbiano espulso oltre 370 “criminali illegali in Venezuela, compresi membri della violenta banda del Tren de Aragua”. “Il Venezuela paga, gli Stati Uniti vincono”, ha concluso, dichiarando che “negli Stati Uniti non ci sono più città santuario”.

Tra i vari e immediati ordini esecutivi di Trump dello scorso gennaio figura anche quello che dichiara l’organizzazione criminale transfrontaliera venezuelana Tren de Aragua come organizzazione terroristica straniera. Questa premessa ha permesso al presidente di ricorrere alla vecchia legge sui “nemici stranieri” per espellere oltre 200 presunti appartenenti all’organizzazione, confinandoli nella Repubblica di El Salvador. Una scelta tutt’altro che casuale, considerando la rigida politica repressiva del presidente Nayib Bukele e l’esistenza di un mega carcere di massima sicurezza dove questi individui sono stati rinchiusi. L’operazione ha suscitato forti polemiche non solo per le condizioni in cui i detenuti sono stati trattati, ma anche per la presunta appartenenza all’organizzazione criminale, stabilita in modo sommario. Maduro è quindi intervenuto anche riguardo a questi specifici “migranti”, definiti “sotto sequestro”, promettendo di salvarli.

(Interno foto di copertina: Nicolas Maduro, credits: El Ciudadano)

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Data:

21 Marzo 2025