I funzionari della Repubblica islamica hanno iniziato a cercare rifugi sicuri per fronteggiare l’eventualità in cui dovesse scoppiare una rivoluzione a Tehran. In particolare, è stato instaurato un dialogo con il Venezuela, stretto alleato, per ottenere asilo nel momento in cui l’inquietante situazione in Iran, iniziata con le proteste dello scorso 16 settembre dopo la morte della giovane Mahsa Amini, dovesse peggiorare.
L’Iran è un alleato strategico per il Venezuela, che importa da Teheran il condensato che permette di diluire il loro greggio ultra pesante trasformandolo in una miscela di facile esportazione, fondamentale per il bilancio economico dello Stato.
Secondo fonti diplomatiche occidentali, la Repubblica islamica ha avviato negoziati con il governo di Caracas per assicurarsi che venga garantito asilo ai funzionari di alto rango e alle loro famiglie in caso di cambio di regime. Inoltre è stato rivelato che una delegazione di quattro alti funzionari di Teheran ha visitato il Venezuela a metà ottobre per assicurarsi i servigi del governo venezuelano.
Nello stesso periodo un noto quotidiano inglese, il Daily Express, ha pubblicato in esclusiva un articolo secondo il quale funzionari del regime iraniano stavano tentando di ottenere passaporti britannici per loro e per le proprie famiglie.
Anche se non ancora confermati, ci sono rapporti secondo cui i funzionari stanno trasferendo i loro beni in altri paesi “amici”. Altri rendiconti ufficiali, invece, mostrano diverse vendite di case lussuose e costose nella capitale iraniana che vengono vendute al di sotto del loro valore di mercato, rafforzando le speculazioni secondo cui “alcuni ricchi” avrebbero fretta di lasciare il paese.
Un recente rapporto dell’agenzia di stampa ufficiale del governo, IRNA, ha confermato la vendita di molti appartamenti ad un prezzo inferiore rispetto alle stime, descrivendola come il risultato di un minor potere d’acquisto dovuto alla crisi economica.