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VENEZUELA: SECONDO L’ONU ARRESTATI ANCHE BAMBINI

Le numerose proteste che sono scoppiate in Venezuela, all’indomani della vittoria di Nicolas Maduro come presidente del Paese, sono state represse con violenza dal governo che, secondo l’ultimo rapporto della Missione Internazionale indipendente operante sotto l’egida dell’ONU, non ha risparmiato dagli arresti neppure i bambini.

Il documento è stato presentato venerdì al Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite e dallo stesso emerge la detenzione di 158 minori, alcuni di essi accusati persino di incitamento all’odio e di terrorismo. Come se non bastasse, le violazioni “documentate” sono “un campione di un universo molto più ampio”, ha descritto Marta Valiñas, presidente della Missione, quali “il risultato di un piano progettato per mettere a tacere l’opposizione politica a Maduro”.

Il rapporto è solo l’ultima tra le voci che denunciano la politica di repressione imposta dal presidente, il quale, invece, si oppone fermamente alle critiche ricevute, lamentando la parzialità delle istituzioni internazionali e accusando gli Stati Uniti di essere disposti a utilizzare qualunque metodo pur di rovesciare il legittimo governo venezuelano, che si oppone alla loro politica e mantiene stretti legami con la Russia.

Sempre secondo il rapporto il governo venezuelano ha utilizzato “una serie di metodi di tortura”, attuati dalle forze di sicurezza contro gli oppositori, tra cui “pugni, percosse con assi di legno o mazze, scosse elettriche, soffocamento con sacchetti di plastica, immersione in acqua fredda e privazione forzata del sonno” che, nell’insieme, “rappresentano crimini contro l’umanità”.

Solo qualche giorno fa Antonio Guterres, segretario generale dell’Onu, aveva rappresentato la propria “preoccupazione” al presidente Maduro nel corso di una telefonata, nella quale aveva espresso la necessità “di risolvere pacificamente qualsiasi controversia politica, attraverso un dialogo genuino e inclusivo”.

Anche l’Europa è schierata contro Maduro e questo giovedì il Parlamento europeo ha riconosciuto Edmundo Gonzalez Urrutia (il candidato di opposizione) quale legittimo presidente, condannando “con la massima fermezza gli omicidi, le molestie, le violazioni e gli arresti perpetrati contro l’opposizione democratica, il popolo venezuelano e la società civile, chiedendo la fine delle violazioni sistematiche dei diritti umani”.

Il presidente Maduro e la sua cerchia respingono con veemenza l’atteggiamento ostile dell’Occidente e, in particolare, attraverso la voce del ministro degli Esteri Yvan Gil Pinto, è giunta la risposta al report della Missione, ritenuto “un volgare pamphlet scritto da una missione illegittima e ideologizzata, che ha l’unico obiettivo di eseguire gli ordini di Washington per attuare la politica statunitense di cambio di regime contro il governo legittimo del Venezuela”. Gil Pinto, inoltre, avversa la stessa Missione, la cui “persistenza” è prova della “deriva erratica a cui stanno conducendo le istituzioni del sistema delle Nazioni Unite, incapaci di affrontare il genocidio in Palestina applicato dallo Stato di Israele e sostenuto dai governi degli Stati Uniti ed Unione Europea”.

La Missione Internazionale Indipendente per il Venezuela fu istituita nel 2019 dal Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, per indagare sulle presunte violazioni dei diritti umani nel Paese, con il compito di analizzare e documentare gli abusi e tutta una serie di illeciti che possano configurarsi anche come crimini contro l’umanità. All’epoca, sempre sotto il governo di Maduro, già esisteva una “grave crisi dei diritti umani” che, secondo Amnesty International, colpiva all’interno del paese almeno 7 milioni di persone e causava un forte impatto regionale, “con oltre 4 milioni e 300.000 venezuelani costretti a fuggire verso altri stati dell’America latina e dei Caraibi”.

Il lavoro della Missione aveva inizialmente un mandato di un anno, ma successivamente è stato rinnovato a causa del persistere delle violazioni. Al momento, la sua attività scade questo settembre 2024. Sarà compito dell’Onu decidere, come prevedibile, di prorogare ulteriormente il suo lavoro di documentazione e investigazione.

(FOTO DI COPERTINA: Marta Valiñas, presidente della Missione Internazionale Indipendente per il Venezuela, fonte: codhez.org)

Data:

22 Settembre 2024

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