Soffiano venti di guerra. Clima sempre più rovente fra Nordcorea e Stati Uniti dopo l’annuncio di Kim Jong-un che, forte dei risultati dell’ultimo test missilistico, ha infatti promesso che raggiungerà gli obiettivi del suo programma nucleare allo scopo di ottenere un equilibrio con le forze militari Usa. Una promessa che ha scatenato la furia del presidente Donald Trump, che tuona: “L’opzione militare esiste ancora”.
“Dobbiamo mostrare in modo chiaro alle grandi potenze scioviniste come il nostro Stato ottiene l’obiettivo di completare la propria forza nucleare nonostante le sanzioni illimitate ed il blocco”, ha annunciato Kim. L’obiettivo, ha poi aggiunto, è quello di “stabilire l’equilibrio delle forze con gli Stati Uniti affinché i loro governanti non osino più parlare di opzioni militari con la Corea del Nord“. Le dichiarazioni di Kim arrivano all’indomani di un nuovo test missilistico nordcoreano.
TRUMP – Le opzioni degli Stati Uniti contro la minaccia della Corea del Nord sono “efficaci e travolgenti”, ha ribadito Trump, parlando ieri notte nella base aerea militare di Andrews. “L’America ed i nostri alleati non si faranno intimidire – ha aggiunto il presidente – noi difenderemo i nostri popoli e la nostra civiltà da chi osa minacciare il nostro stile di vita”.
“Questo comprende il regime della Corea del Nord – ha proseguito Trump – che ancora una volta ha mostrato il suo profondo disprezzo per i suoi vicini e l’intera comunità mondiale. Dopo aver visto oggi le nostre capacità e il nostro impegno – ha poi concluso – sono ancora più fiducioso che mai nel fatto che le nostre opzioni contro questa minaccia sono effettive e travolgenti”.
Le parole di Trump sono arrivate dopo che H.R. McMaster, il consigliere per la Sicurezza Nazionale, ha confermato che l’amministrazione Trump non esclude l’opzione militare. “A quelli che stanno parlando dell’assenza di un’opzione militare, dico che un’opzione militare esiste”, ha detto, durante il briefing alla Casa Bianca, sottolineando comunque che uno sviluppo del genere non sarebbe quello preferito da Washington per affrontare le minacce nordcoreane.
Bomba Londra, arrestato 18enne. “E’ l’attentatore”
Per l’attentato di ieri alla Tube di Londra c’è un primo fermo. La polizia britannica ha infatti annunciato l’arresto di un ragazzo di 18 anni a Dover.
Unità della polizia hanno inoltre effettuato un blitz nella zona di Sunbury-on-Thames, nel Surrey, in relazione alle indagini sull’attentato nella metropolitana compiuto ieri a Londra.
Un’abitazione è stata evacuata e sono state effettuate perquisizioni da parte degli agenti. Anche i residenti dell’area di Cavendish Road, a Sunbury-on-Thames, sono stati allontanati per “misura precauzionale”. Tutta la zona è stata chiusa su un’area di 100 metri attorno all’abitazione perquisita.
Un testimone citato dal Daily Mail ha dichiarato che durante le perquisizioni la polizia britannica avrebbe trovato un ordigno esplosivo.
CASA PERQUISITA APPARTIENE A COPPIA INSIGNITA DALLA REGINA – Nella proprietà di Cavendish Road perquisita dalle forze di sicurezza risiede una coppia – 71 anni lei e 88 lui – che da decenni si occupa di bambini e giovani prendendoli in affidamento, un’opera che ha coinvolto nel tempo 268 bambini e che è valsa ai due una delle più importanti onorificenze del Regno Unito, The Most Excellent Order of the British Empire (MBE), di cui sono stati insigniti nel 2010 dalla Regina a Buckingham Palace. A renderlo noto sono alcuni residenti della zona citati dai media britannici: i due, hanno reso noto le fonti, sono molto conosciuti nella comunità locale.
Intanto a Londra è stata evacuata per motivi di sicurezza la stazione di Fulham Broadway, a una fermata di distanza da Parsons Green, luogo dell’attentato di ieri. Lo ha reso l’azienda di trasporti londinesi. La polizia metropolitana ha parlato di un allarme scattato al cinema Vue nel complesso commerciale collegato alla stazione, si legge sulla Bbc.
ARRESTATO 18ENNE – Il giovane arrestato è stato fermato questa mattina dalla polizia del Kent nella zona del porto della cittadina sulla Manica. Si ritiene che il 18enne abbia piazzato l’ordigno esploso nella metropolitana di Londra, riferisce la Bbc.
L’arresto è “molto significativo” ha dichiarato il ministro dell’Interno britannico, Amber Rudd.
“Questa mattina abbiamo fatto un importante arresto nell’ambito della nostra inchiesta, ma pur essendo compiaciuti dei progressi fatti, l’indagine continua e il livello di allarme rimane al livello critico“, ha dichiarato Neil Basu, uno dei responsabili dell’antiterrorismo britannico. “La gente deve continuare a rimanere vigile mentre i nostri agenti continuano a lavorare a questa indagine complessa”, ha poi aggiunto.
“In questo momento non cambieremo le misure protettive di sicurezza e i passi intrapresi per permettere la presenza di altri agenti armati”, ha detto ancora confermando quindi le misure scattate dopo l’innalzamento dell’allerta terrorismo al livello massimo.
“Questo arresto porterà ad altre azioni da parte dei nostri investigatori“, ha aggiunto senza però fornire ulteriori dettagli. “Per impellenti ragioni investigative noi non daremo nessuna ulteriore informazione al momento sull’uomo arrestato”, ha spiegato.
Gli inquirenti britannici ritengono che il sospetto arrestato oggi nell’area del porto di Dover stesse cercando di imbarcarsi su un traghetto per lasciare la Gran Bretagna. Lo scrive il sito del Guardian, precisando che lo Stato Islamico ha già usato in passato il porto sulla Manica per far entrare e uscire persone dal Paese, dal momento che la sicurezza per gli imbarchi sui traghetti di Dover viene considerata molto debole.
L’ATTENTATORE NON E’ SOLO? – “L’attentatore, o gli attentatori, sono ancora in giro, dobbiamo andare fino in fondo e seguire ogni pista“. Pochi minuti prima dell’annuncio dell’arresto, il ministro della Sicurezza britannico, Ben Wallace, aveva suggerito nel corso di una dichiarazione alla Bbc la possibilità che si stia cercando più di un sospetto per l’attentato.
Anche il vice capo della polizia Mark Rowley, responsabile dell’antiterrorismo britannico, in una dichiarazione rilasciata nella notte aveva parlato di “sospetti” a cui la polizia sta dando la caccia.
APPELLO AI TESTIMONI – La polizia britannica ha poi rivolto un appello affinché chiunque abbia informazioni, immagini o video relativi all’attacco terroristico contatti immediatamente le autorità: “La nostra indagine sta proseguendo a grande velocità, e la nostra priorità è identificare, localizzare e arrestare i responsabili”.
La polizia ha identificato 121 testimoni dell’attacco alla metropolitana e al momento ne ha ascoltati cento.
Tre persone rimaste ferite ieri nell’attentato restano ancora ricoverate in ospedale, ha reso noto il servizio sanitario britannico inglese. I feriti sono curati al Chelsea e Westminster Hospital. In totale sono stati 30 i feriti.
Iran: “Abbiamo il ’padre di tutte le bombe”
L’Iran ha il ’’padre di tutte le bombe’’, un ordigno di 10 tonnellate prodotto dall’industria bellica iraniana. L’annuncio arriva da Amir Ali Hajizadeh, comandante delle forze aerospaziali dei Pasdaran, i Guardiani della Rivoluzione iraniana. ’’Dietro richiesta delle forze aerospaziali delle Guardie della rivoluzione iraniana, le industrie belliche (iraniane, ndr) hanno prodotto una bomba di 10 tonnellate. Queste bombe sono a nostra disposizione. Possono essere lanciate dagli aerei Ilyushin e hanno un alto potere distruttivo’’, ha affermato Ali Hajizadeh citato da Press tv.
Parlando di ’’padre di tutte le bombe’’, il comandante iraniano ha voluto fare riferimento alla Moab, cosidetta ’’madre di tutte le bombe’’, l’ordigno non nucleare più potente nell’arsenale militare americano e che gli Stati Uniti hanno usato in Afghanistan, nellla provincia orientale di Nangarhar, ad aprile. Sviluppata nel 2003 durante la guerra americana in Iraq, la Moab ha un peso di circa 9.800 chilogrammi.