Traduci

«vergogna»!!!

cms_168/1_.jpgFacile esclamare «vergogna»!!! Bisogna specificare un pochino, vergogna a CHI????. A noi popolo Italiano che subiamo l’immigrazione? Che subiamo le diseguaglianze di trattamento economico, sanitario e sociale? A noi popolo Italiano e cristiano che accogliamo tutti con amore, pace, uguaglianza, fraternità, a noi che subiamo le carceri piene di immigrati e individui dell’est? Vergogna a noi che vediamo concedere dal Tar la nostra edilizia popolare prima agli stranieri e poi al popolo italiano? Vergogna a noi che un nostro anziano prende meno di 400 euro di pensione sociale mentre un rifugiato politico prende 35 euro al giorno?Vergogna a noi che per i nostri terremotati dell’Emilia Romagna il governo ha stanziato 700 euro al mese a terremotato, mentre il governo paga 35 euro al giorno per il mantenimento dei Rom alle associazioni?

cms_168/2_jpg.jpgNon tutti sanno che i rifugiati godono di speciali privilegi. Lo Stato provvede al loro sostentamento attraverso un “Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati” (Sprar) con un contributo di assistenza fornito dalle Prefetture. Ogni rifugiato riceve al suo arrivo un contributo di 976,15 Euro per i primi 35 giorni (che si riducono a 557,80 in caso di respingimento della domanda d’asilo).

cms_168/3__Logo-Fondazione-Moressa-150x150_(1).jpgIn seguito, secondo la Fondazione Leone Moressa, lo Stato affronta una spesa diretta di 14.600 Euro l’anno (40 Euro al giorno) per persona e altrettanti inprestazioni indirette (spese sanitarie e servizi generali dello Stato, calcolati per analogia, considerando che tali voci impegnano circa la metà del Pil nazionale): quindi allo Stato ogni rifugiato politico costa circa 29.200 Euro l’anno. Per i 55.000 rifugiati del 2010, la spesa dovrebbe perciò essere di un miliardo e 600 milioni di Euro. Un decreto legislativo del novembre 2007 stabilisce inoltre che i rifugiati possano accedere al pubblico impiego in deroga alla necessità di avere la nazionalità italiana e che godano di tutti i privilegi dell’assistenza sanitaria, del sostegno allo studio e dell’integrazione all’attività lavorativa. Se i rifugiati che hanno un lavoro non arrivano, con tre figli a carico, a un reddito di 23.200,30 Euro l’anno, viene loro concesso un sussidio integrativo: un’altra voce di spesa non calcolabile.

cms_168/4_.jpgOltre a tutto questo si devono aggiungere stanziamenti che sono impossibili da quantificare, che vanno dai corsi di italiano per rifugiati agli sconti sui mezzi pubblici in molti comuni, dal sostegno assistenziale e culturale, all’assistenza legale e altro: il Consiglio Italiano per i Rifugiati provvede a servizi di orientamento legale, supporto sociale e attività di cura e riabilitazione dei “rifugiati sopravvissuti a tortura”.

cms_168/5_Logo-Fondazione-Moressa-150x150_(2).jpgA essi si interessa una miriade di associazioni di volontariato e d’altro genere, oltre che un numero imprecisabile di provvedimenti legislativi settoriali. Un decreto del 1996 stanziava, ad esempio, 35.000 Lire giornaliere per ogni zingaro profugo dalla ex Jugoslavia. Il costo complessivo dell’asilo politico è impossibile da quantificare ma non è certo inferiore ai 2 miliardi.

cms_168/6_euro_.jpgLa cifra è destinata a crescere esponenzialmente con gli ultimi massicci arrivi.Quindi, dobbiamo ancora VERGOGNARCI NOI ITALIANI?Oppure VERGOGNA ai partiti, ai presidenti delle Camere, alla UE, al Governo, ai media, giornali e radio e tv di Stato, per aver cercato di dimostrare che le centinaia di affogati di Lampedusa sono affogati per colpa della Bossi-Fini!!??

cms_168/7_images.jpgÈ ingeneroso ricordarlo, ma le vittime hanno fatto tutto da sole. Sono state loro a venire in massa non chiamate, di notte, come clandestini, ad affidarsi per questo ad organizzazioni di criminali libici, la cui natura delinquenziale dovrebbe essere ben nota nel Corno d’Africa; sono loro a dare fuoco al naviglio e a farlo rovesciare. Sono loro a farsi ammassare in un barcone senza un solo salvagente, e ovviamente senza saper nuotare perché, poveretti, vengono da Eritrea e Somalia. Gente che non ha visto acqua dalla nascita, per non dire il mare. Certo, pietà e orrore per l’accaduto, ma senza dimenticare che questi hanno pagato qualcosa come 1500- 2 mila euro a testa, in Africa, chi può disporre di una simile cifra non è certamente povero.

cms_168/8_.jpgI poveri veri, in Africa, non li avete mai visti; per fuggire non hanno che le loro gambe scheletrite, per di più debilitate dalla denutrizione.Per giunta alcuni di loro dichiarano di essere stati derubati dai militari della marina di cifre tra contanti e oro pari a 4/5mila dollari cadauno? Già sono poveri. Ormai i delinquenti hanno ammassato 12 mila aspiranti clandestini nell’insignificanteporticciolo di Zuwarah, a 100 chilometri da Tripoli, in attesa degli imbarchi. La ministra Kyenge ha definito «vergognoso» il centro d’accoglienza di Lampedusa? Beh, dovrebbe farsi un giretto nei centri di ritenzione in cui i delinquenti ammassano le loro vittime in attesa che le famiglie, laggiù nell’Africa sahariana, raggranellino i quattrini aggiuntivi richiesti per il passaggio:

cms_168/9.jpgAmnesty International ha mandato qualcuno a visitare sette di quei campi «di ritenzione», così li chiama, dove se i soldi delle famiglie non arrivano si può restare a «durata indefinita», in condizioni atroci, senza cibo né acqua né latrine, e dove i libici «picchiano brutalmente anche le donne con cavi elettrici o tubi di ferro».Anche lì, come a Lampedusa o nei centri nostri, i clandestini – quando sono tanti – si ribellano: la, però ricevono raffiche di kalashnikov, secondo Amnesty. Magari capirà perché tanti clandestini vogliono a tutti i costi venire nella «vergogna» italiana… dove li vestiamo, li curiamo e li alimentiamo di cibi halal. (La Libye accusée de mauvais traitements sur des milliers de migrants) I torturatori oggi sono un’industria dei diritti umani maciullati: che imbarcano i loro africani-ostaggi, e nei casi migliori forniscono di un telefono satellitare (un piccolo investimento, fa parte del business) in modo che, a 30 miglia dalla costa italiana, chiamino le nostre autorità italiane (hanno i numeri) per farsi salvare. Nei casi peggiori, li gettano in acqua ad annegare, perché tanto sono negri, mica della superiore razza libica.

cms_168/10_samalia_.jpgcms_168/11.jpgLe ultime centinaia arrivate ed affogate vengono da Somalia ed Eritrea. Queste erano nostre colonie, e quando erano colonie italiane non avevano motivo di fuggire le miseria; l’Italia vi ha profuso energie e mezzi, con un programma civilizzatore a cui i nostri nonni avevano creduto.La Somalia è presto diventata il disastro morale e materiale, che a malapena la nostra opinione pubblica conosce.Ma non ci si dica che bisogna vergognarsi.Vengono qui ad affogare sulle nostre coste, e ce ne sono altri 12 mila in Libia che attendono. Certamente, la solidarietà e l’amore per il prossimo rientrano sicuramente fra i doveri cristiani che sono parte essenziale della nostra cultura. Il popolo italiano lo sa, è cristiano dentro e fuori, però c’è un limite….. a tutto.«Vergogna»: facile a dirlo. Bisogna specificare. Vergogna a chi?

Data:

1 Giugno 2014