Violenza sulle donne, Mattarella: “Fenomeno tragicamente alto”
“Nel nostro Paese il fenomeno della violenza sulle donne è ancora tragicamente altoe la sua denuncia ancora troppo reticente. Si devono, quindi, favorire le condizioni migliori per superare questo ulteriore ostacolo soprattutto negli ambienti – come quello lavorativo – dove risulta più difficile”. Così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne.
“La violenza sulle donne purtroppo non conosce confini geografici, distinzioni di classe o di età – afferma il Capo dello Stato – è iscritta in tante singole biografie. In ogni sua forma, fino all’omicidio, non è mai un fatto privato né solo conseguenza di circostanze e fattori specifici, ma si inscrive in una storia universale e radicata di prevaricazione sulla donna”.
“Ogni ferita fisica e psicologica inferta a una bambina, ragazza o donna, ogni ingiustificata svalutazione delle capacità femminili sono forme di oppressione antica che rendono le donne meno libere, meno uguali, subalterne, infine vittime – sottolinea Mattarella -. Vanno superate discriminazioni, pregiudizi o stereotipi sui ruoli e sulle attitudini basati sull’appartenenza di genere, iniziando dall’infanzia e in particolare dal mondo della scuola”.
Quindi conclude: “la prevenzione avviene soltanto continuando ad operare per una profonda trasformazione culturale che trovi il suo miglior esito nella promozione del rispetto e nell’affermazione delle donne nella società”.
Salvini: “Quota 100 da febbraio”
La riforma della legge Fornero, la cosidetta ’quota 100’, non slitta. “Io credo che già da febbraio i primi italiani possano usufruirne. E dico febbraio perché, se la manovra l’approvi entro fine dicembre, ci vuole il tempo tecnico di far partire la macchina”. Lo dice il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini, in un’intervista all’AdnKronos.
“Gli aventi diritto sono 600mila – rimarca – noi mettiamo a disposizione di questi 600mila una possibilità, se poi la coglieranno in 500mila o 200mila non lo so, sicuramente in tanti l’aspettano come una salvezza”. La riforma, indica inoltre il vicepremier, libererà “posti di lavoro, dunque si crea maggior ricchezza e maggior lavoro”.
“Ovviamente è tutto verificabile mese per mese – risponde alla domanda se ci sia disponibilità a inserire dei correttivi in corsa, se le riforme scritte dal governo giallo verde non dovessero funzionare – la disponibilità c’è, ma noi siamo sicuri che funzionerà”.
Reddito di cittadinanza, 156 euro in più a figlio
Di sicuro, al momento, c’è l’intenzione di falo partire a marzo. Oltre all’importo, confermato a 780 euro al mese e la soglia Isee a 9.360 euro. Ma la svolta per il reddito di cittadinanza potrebbe arrivare presto e riguardare chi ha figli a carico, che potrebbe beneficiare di 156 euro extra. Ad aprire uno spiraglio alla possibilità è stato ieri il consigliere economico di Luigi Di Maio, Pasquale Tridico che in un’intervista al Sole24ore ha fornito qualche elemento in più su una delle misure chiave del governo gialloverde.
Tridico ha confermato l’importo del reddito, fino a 780 al mese per un single e la soglia Isee a 9.360 euro che terrà conto sia del capitale immobiliare, oltre la prima casa, fino a un massimo di 30mila euro, sia del capitale mobiliare entro i 10mila euro per famiglie con più figli. Confermata anche la ’quota affitto’ intorno a 300 euro da aggiungere o da togliere nel caso in cui il beneficiario sia proprietario di casa.
Quindi ha spiegato che l’assegno “cresce in base al numero dei figli” e che “si sta ragionando a partire da una scala Osce modificata e ricalibrando in modo da ottenere lo 0,4 in più per ogni adulto e lo 0,2 in più per ogni minore”. Tradotto, per ogni figlio si potrebbe incassare il 20% dell’assegno base di 780 euro, ossia 156 euro, mentre un coniuge a carico varrebbe il 40% ossia 312 euro.
Nell’intervista, Tridico ha parlato inoltre dell’ipotesi di estendere il reddito alle imprese che assumono le persone che lo percepiscono: “C’ è bisogno di un meccanismo di incentivo per le imprese che assumono i beneficiari dello strumento – ha detto -. Stiamo ragionando su uno sgravio contributivo intorno alle tre mensilità di reddito che, con l’assunzione di chi ne beneficia, si potrà trasferire all’azienda”. E “in caso di contrattualizzazione per soggetti più vulnerabili, ad esempio le donne – ha spiegato ancora Tridico – il bonus al datore si potrebbe raddoppiare, fino a 6 mensilità”.