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VITTORIA BRAMBILLA E GILBERTO PICHETTO FRATIN SULL’ABBATTIMENTO ORSO M90

6 febbraio 2024. Il presidente della provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, firma il decreto di abbattimento dell’orso M90 ritenendolo pericoloso nonostante la contrarietà dei tanti che lo invitano invece ad attuare una politica di tutela degli orsi, specie protetta.

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L’attivista Vittoria Brambilla, commenta, infatti, la decisione di Fugatti con le seguenti parole: “una bruttissima pagina per il nostro paese, una politica miope, arrogante…sono mesi, anni che Fugatti ossessionato dagli orsi cercava di ucciderli… oggi, ha voluto compiere un atto illegittimo, contrario alle normative europee…l’orso è un animale superprotetto, e contrario al sentimento degli italiani”. Ricorda che nell’anno 2023, in Trentino, gli orsi uccisi non per decisione delle autorità sono stati 7.

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Anche Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell’ambiente, dichiara che la soppressione non può essere l’unica alternativa e già mesi fa si augurava il non abbattimento dell’orsa JJ4.

Il 10 febbraio un corteo di circa 1.000 animalisti chiede quindi le dimissioni di Fugatti.

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Il problema degli orsi del Trentino Alto Adige diventa di interesse pubblico dopo la morte accidentale provocata dall’orsa JJ4 avvenuta il 5 aprile 2023 di un cittadino di Caldes, Andrea Papi, mentre si allenava correndo nei boschi della Val di Sole. Solo dopo due giorni, Fugatti dichiara che avrebbe provveduto all’abbattimento dell’orsa ma fin da subito sono iniziati i ricorsi presentati alle autorità, le manifestazioni ed i dibattiti in cui erano e sono tante le dichiarazioni di dissenso e disprezzo come quelle di Feltri che in una puntata della trasmissione Accordi e Disaccordi di Luca Sommi si espresse con le dure parole “io abbatterei lui” riferendosi a Fugatti.

Ed infatti, dal 1999 la provincia autonoma di Trento ha iniziato a reintrodurre orsi nel proprio territorio e provenienti dalla Slovenia, attuando un progetto, il Life Ursus, finanziato dall’Unione Europea, con l’obbiettivo di giungere ad un popolamento di circa 60 orsi in pochi anni. Progetto per cui oltre il 70% della popolazione della provincia autonoma si espresse con favore.

Ad oggi gli orsi sono circa 200. La scrivente si chiede, insieme a tanti altri italiani, come é stato svolto il controllo del popolamento di tali orsi se questi sono riusciti a riprodursi più del previsto fino a triplicarsi senza preoccupare né le amministrazioni provinciali che si sono succedute né i trentini per una convivenza con questa specie animale che, poiché voluta ed accettata, sarebbe dovuta essere pacifica. Ed invece, tale convivenza si è mostrata forzata.

Probabilmente le amministrazioni provinciali di Trento pensavano e pensano di dovere controllare e gestire animali simili a dei barboncini ritenendo pertanto la propria popolazione in grado di affrontare da sola l’inserimento di questi “piccoli” animali nel territorio. Hanno impiegato anni per rendersi conto che l’orso è un animale selvatico e solitario, non addomesticabile come un cane o un gatto.

Data:

14 Febbraio 2024