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Whirlpool, via a cessione del ramo d’azienda

Whirlpool, via a cessione del ramo d’azienda

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Whirlpool rompe gli indugi e annuncia la vendita del sito di via Argine a Napoli, 420 lavoratori, alla società Passive Refrigeration Solutions (Prs), attiva nel campo della produzione e vendita di container refrigerati. Una decisione, arrivata dopo 4 mesi di confronto, e che era nell’aria da tempo anche se il governo aveva provato a disinnescarla. Prima con le minacce, come quelle dell’ex premier Luigi Di Maio sulla eventuale revoca dei contributi statali, erogati in questi anni, poi con l’offerta di circa 17 milioni di euro per sostenere il rilancio del sito, previsti nel Dl imprese sulle crisi aziendali varato ad agosto. Ma nessuna delle due opzioni aveva sortito il suo effetto: anzi la seconda era stata giudicata dalla multinazionale americana insufficiente a recuperare la situazione di forte crisi industriale, lamentata da Napoli. L’unica strada per tutelare la massima occupazione a Napoli e offrire un futuro sostenibile di lungo termine al sito, come spiegato da Whirlpool in una nota al termine della riunione, restava dunque la riconversione, ovvero la vendita del sito. Insorgono i sindacati. ’’L’annuncio è offensivo e viola l’accordo sottoscritto solo nell’ottobre 2018 sul rilancio degli stabilimenti in Italia, dicono ad una sola voce Fim Fiom e Uilm: ’’Se Whirlpool disattende l’accordo di cui è firmatario lo stesso ministero, non solo colpisce centinaia di famiglie ma da un segnale inequivocabile di ritiro dall’Italia con grave rischio per tutte le altre fabbriche italiane in difficoltà’’, denunciano.

Duro anche il commento del Mise: ’’Si tratta di una grave scorrettezza nei confronti del governo e dei lavoratori”, commenta il neo sottosegretario al Mise Alessandra Todde, che avrà con ogni probabilità la delega alle crisi industriali. La critica del Mise è tanto più forte e l’atteggiamento della multinazionale americana è tanto più inaccettabile per il Governo quanto più, sottolinea il vice capo di Gabinetto Giorgio Sorial, ’’i vertici Whirlpool hanno sempre trovato il supporto e la collaborazione di tutte le istituzioni per una soluzione condivisa’’. Il ministro dello sviluppo economico Stefano Patuanelli, a quanto si apprende, ha convocato i vertici Whirlpool per venerdì prossimo 20 settembre al Mise.

Ma la delusione maggiore è per gli operai, sia quelli in presidio sotto al Mise che hanno avuto momenti di tensione verso la delegazione sindacale al tavolo a cui già avevano chiesto di abbandonare il confronto dopo l’annuncio di Whirlpool, che per quelli rimasti in fabbrica a Napoli. Gli animi poi si riappacificano e per domani è prevista un’assemblea a via Argine che deciderà il blocco dei cancelli mentre è già in calendario per dopodomani una riunione di tutti i delegati degli stabilimenti italiani per programmare a breve uno sciopero del Gruppo. A nulla valgono le rassicurazioni di Whirlpool che in una nota spiega come a sostegno della vendita, che sarà perfezionata entro il 31 settembre, sia pronta a mettere sul piatto 20 milioni di euro per la ’’nuova mission’’ e ad garantire come ’’Prs abbia elaborato un progetto di riconversione che individua nello stabilimento di Napoli una struttura idonea alla produzione di sistemi di refrigerazione passiva che sarà in grado di mantenere gli attuali livelli occupazionali”.

D’altra parte, annota ancora la multinazionale americana , nonostante gli ingenti investimenti realizzati negli ultimi 10 anni per circa 100 milioni di euro e le strategie commerciali messe in atto, dal 2009 ad oggi i volumi di produzione del sito, rileva Whirlpool, “si sono ridotti da circa 700.000 a circa 250.000 pezzi annui con un calo delle vendite nel primo semestre del 2019 pari al 36% a livello di export internazionale e del 19% nella sola area Emea”. Duri i commenti di Fim Fiom e Uilm. ’’L’avvio della procedura di cessione ramo d l’ azienda per noi è offensiva’’, denuncia al tavolo Barbara Tibaldi, segretario nazionale Fiom, che chiede ’’ rispetto per i lavoratori’’ e per l’accordo del 25 ottobre 2018. ’’Quello che dite so che arriva da oltreoceano, ma se non avete margini di manovra ditelo. Sappiate che i lavoratori non siete riuscite a dividerli e non potete venderli come un ramo d’azienda, è necessario un accordo’’, dice il segretario generale Fiom Napoli, Rosario Rappa mentre la Uilm parla di ’’atto unilaterale molto grave e il governo deve passare dalle parole ai fatti per impedire la dismissione del sito campano’’, dice Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm.

Atlantia, Castellucci si dimette

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Alla fine sono arrivate le dimissioni. Lascia Giovanni Castellucci, amministratore delegato di Atlantia, dopo un consiglio di amministrazione fiume. Dopo aver riferito al consiglio delle iniziative intraprese dopo il consiglio di venerdì 13 settembre 2019, ha comunicato la sua intenzione di dimettersi da amministratore delegato e direttore generale di Atlantia. Le dimissioni sono state accolte dal consiglio di amministrazione, definendo una risoluzione consensuale con lo stesso. “La società – si legge nella nota – ringrazia l’ingegner Castellucci per il decisivo contributo dato nei 18 anni ai vertici del Gruppo per trasformarlo in un leader globale nel settore delle infrastrutture, sviluppandone il valore in maniera significativa. L’ingegner Castellucci ringrazia la società per avergli dato l’opportunità, in tutti questi anni, di sviluppare un progetto industriale estremamente stimolante e ambizioso e a cui resterà sempre legato. E ringrazia soprattutto le migliaia di lavoratori e lavoratrici che di questo progetto sono stati i veri protagonisti”.

Il consiglio d’amministrazione di Atlantia ha deliberato di trasferire in via temporanea, fino alla nomina di un nuovo amministratore delegato, le deleghe esecutive a un comitato composto dai consiglieri Fabio Cerchiai, Carlo Bertazzo, Anna Chiara Invernizzi, Gioia Ghezzi e Carlo Malacarne e ha provveduto a nominare Giancarlo Guenzi, già Chief Financial Officer, quale direttore generale della Società. A integrazione e modifica di quanto comunicato in data 13 settembre 2019, Tiziano Ceccarani assumerà con efficacia a partire dalla data odierna (in luogo del 1° ottobre 2019) la carica di chief financial officer e dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari in sostituzione di Guenzi.

’’E’ da una settimana che siamo sotto choc’’ per quello che emerge dal fronte della giustizia. E’ quanto aveva detto Luciano Benetton a margine della sfilata di Milano, prima delle dimissioni di Castelluci, sugli ultimi sviluppi giudiziari legati alla vicenda del crollo del ponte Morandi a Genova e se senta la responsabilità morale.

Il cda di Atlantia, dopo aver compiuto le opportune verifiche e le necessarie valutazioni, previo parere favorevole del comitato risorse umane e remunerazione, del comitato degli amministratori indipendenti per le operazioni con parti correlate e del collegio Sindacale, “ha deliberato di convenire ad un accordo di risoluzione consensuale dei predetti rapporti con Castellucci”. L’accordo prevede la corresponsione di un importo a titolo di incentivo all’esodo pari alla somma complessiva lorda di 13.095.675 euro, oltre alle competenze di fine rapporto, a fronte della risoluzione consensuale del rapporto di lavoro (che cesserà con effetto dal 24 settembre 2019), connesso al rapporto di amministrazione (che cesserà con effetto immediato)”. Lo rende noto Atlantia in un comunicato. Il suddetto importo, si legge nella nota, “è calcolato sulla base del contratto in essere in riferimento ai compensi dovuti a Castellucci in caso di recesso, come riportato nella relazione sulla remunerazione, considerati inoltre i sistemi di incentivazione monetari di cui questi è beneficiario”. Il pagamento di tale importo, rileva Atlantia, “avverrà, subordinatamente all’espletamento di specifici adempimenti connessi al procedimento di conciliazione, in 4 rate di cui la prima contestualmente alla sottoscrizione dell’accordo, la seconda il 2 gennaio 2020, la terza il 2 gennaio 2021 e la quarta il 2 gennaio 2022”. La società si riserva il diritto “di non procedere, in tutto o in parte, al pagamento delle rate non corrisposte, nonché il diritto di richiedere la restituzione in tutto o in parte delle rate corrisposte, qualora successivamente alla sottoscrizione dell’accordo dovessero emergere condotte dolose comprovate e accertate, attualmente non note, poste in essere a danno della società o del gruppo”. A tale incentivo si aggiunge la somma lorda di 30.000 euro, che verrà corrisposta entro 30 giorni dalla sottoscrizione dell’accordo, a fronte della rinuncia da parte di Castellucci nei confronti di Atlantia e di ogni altra società del gruppo a ogni domanda o diritto comunque connessi o occasionati dagli intercorsi rapporti di lavoro e di amministrazione e dalla loro cessazione. Castellucci, nell’ambito degli accordi sottoscritti, si è altresì impegnato a rassegnare le dimissioni da tutte le altre cariche ricoperte in società controllate o partecipate del Gruppo. Castellucci conserverà, oltre ai diritti già maturati nell’ambito dei Piani di Incentivazione a lungo termine, i diritti assegnati nell’ambito del Piano di incentivazione ’’Phantom Stock Grant 2017’’ – 1° ciclo, nell’ambito del Piano di incentivazione ’’Phantom Stock Option’’ – 1° ciclo e del ’’Piano Addizionale di Incentivazione 2017 – Phantom Stock Option’’, nei termini e alle condizioni dei rispettivi regolamenti. La società si impegna a mantenere efficace e operativa la copertura assicurativa D&O (a condizioni non peggiorative rispetto a quelle attuali), nonché a mantenere per Castellucci per 12 mesi i seguenti benefit non monetari: auto aziendale, housing e le ulteriori coperture assicurative in essere sino a scadenza. Per qualsiasi giudizio civile, penale o amministrativo che dovesse coinvolgere Castellucci, anche dopo la cessazione dei rapporti, in relazione all’attività resa in esecuzione dei medesimi ogni onere relativo, anche per indennizzi e risarcimenti, ed anche per spese legali e peritali, sarà a carico della Società, salvo dovessero emergere condotte dolose comprovate ed accertate. In virtù dei citati rapporti di amministrazione e di lavoro subordinato Castellucci si qualifica come parte correlata della Società. Pertanto, ai sensi dell’apposita disciplina Consob e della Procedura per le Operazioni con Parti Correlate della Società, la transazione si configura come una operazione con parte correlata – di minore rilevanza – su cui, come anticipato, ha espresso parere favorevole il Comitato degli Amministratori Indipendenti per le Operazioni con Parti Correlate. Si ricorda che Castellucci ricopriva la carica di componente del Comitato Nomine istituito all’interno del Consiglio di Amministrazione di Atlantia. Sulla base delle informazioni disponibili, si segnala che Castellucci è titolare di n. 340.388 azioni di Atlantia.

Corte dei Conti: Formigoni e Maugeri devono risarcire 47,5 milioni

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La Corte dei conti della Lombardia ha condannato in via solidale l’ex-Presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, gli ex-vertici della Fondazione Maugeri, Umberto Maugeri e Costantino Passerino, e la Fondazione stessa, nonché alcuni “pontieri” coinvolti nel maneggio di fondi di provenienza pubblica, Pierangelo Daccò e Antonio Simone, al risarcimento del danno erariale pari ad euro 47.485.583,00, oltre accessori, in favore della Regione Lombardia, convertendo in pignoramento il sequestro conservativo già autorizzato con separato provvedimento.

Il collegio giudicante ha parzialmente accolto la domanda della Procura, limitando la condanna ad un importo minore di quello richiesto in citazione e dichiarando il difetto di giurisdizione nei confronti di uno dei soggetti convenuti, ma ha sostanzialmente riconosciuto la fondatezza dell’impianto accusatorio, accertando l’esistenza di un complesso sistema illecito che coinvolgeva i soggetti predetti ed una rete di società italiane ed estere costituenti il tramite per drenare elevati importi di denaro, erogati alla Fondazione Maugeri dalla Regione Lombardia a titolo di remunerazione delle c.d. “funzioni non tariffabili”, e destinarli ad alcuni dei convenuti.

La vicenda, già nota per i suoi esiti in sede penale, è stata ritenuta dalla Sezione giurisdizionale di significativo rilievo anche sotto il profilo del danno erariale, con riferimento alla “illecita distrazione di risorse finanziarie che, anziché essere destinate a remunerare l’espletamento di funzioni di interesse pubblico, sono andate ad illecito profitto di alcuni soggetti compartecipi di un comprovato sodalizio criminoso, avente ad oggetto il mercimonio delle funzioni politico-amministrative, in un ambito, quale quello sanitario, particolarmente rilevante per l’interesse pubblico”, quantificandone l’importo nella misura predetta.

Fondi per le buche, Procura di Roma dispone verifiche

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Verifiche su tutti i Municipi della Capitale per controllare come siano stati spesi i fondi, derivanti dalle multe e destinati alla manutenzione stradale, in particolare per la riparazione delle buche. E’ quanto ha disposto la Procura di Roma nell’ambito del procedimento avviato nell’aprile scorso dal pm Antonia Giammaria in seguito a un esposto presentato dal Codacons in cui si denunciava come il denaro proveniente dalle contravvenzioni sarebbe stato utilizzato per altre finalità.

Il procedimento è senza ipotesi di reato o indagati mentre nell’esposto dell’associazione di consumatori ipotizza il reato di falso.In Procura si attende una prima informativa della Guardia di Finanza. L’esposto del Codacons è scattato dopo una richiesta di accesso agli atti per verificare le voci di spesa dei vari municipi alla quale, a quanto si apprende, alcuni Municipi avrebbero risposto negativamente negando l’accesso ai documenti.

Venezia, barca contro diga: tre morti e un ferito

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Tre morti e un ferito. E’ il bilancio, pesantissimo, di un grave incidente navale, avvenuto intorno alle 21 in località Lunata, appena fuori le bocche di porto tra punta Sabbioni e il Lido. Una barca offshore, che sembra arriverebbe da Montecarlo si è schiantata contro la diga di San Nicoletto. Sul posto tre imbarcazioni dei vigili del fuoco di Venezia, il nucleo sommozzatori e altre imbarcazioni della Capitaneria di Porto.

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18 Settembre 2019