Lo scorso nove febbraio è ufficialmente iniziato il fashion month dedicato alle collezioni che ci sveleranno i trend per il prossimo autunno-inverno. Il punto di partenza del fashion month è stata la grande mela che, dal nove al quattordici febbraio scorsi, è stata la scenografia perfetta per presentare al fashion system la moda a stelle e strisce. I ritorni più attesi sono stati i designer Tommy Hilfiger e Tommy Browne, ma anche il ritorno di un mood minimal-chic incarnato perfettamente dagli anni ’90 e da maison come Calvin Klein e Donna Karan. Oggi la loro eredità nineties è stata raccolta e reinterpretata, tra le altre, da maison come Proenza Schoulder, Helmut Lang, Tory Burch e Michael Kors. La voglia di anni ’90 e di glamour sono stati riportati in passerella, dando loro nuova linfa, con tagli asimmetrici, con il monospalla, con le spalle strutturate, con il punto vita segnato, con il total bkack, con gli abiti lingerie, con i long coat, con i trench in pelle, con le pencil skirt e con i pullover oversize.
Dopo aver visto le collezioni presentate a New York una cosa è stata subito chiara: le trendsetter a cui fare riferimento per il prossimo inverno saranno Gwyneth Paltrow e Carolyn Bessette Kennedy. Da sempre, quando si pensa alla moda americana, si pensa al mood sportswear, con il suo mix di sporty e classy, e al mood preppy che ha avuto ed ha il suo massimo esponente in Tommy Hilfiger. Il designer non ha deluso le aspettative portando in passerella tutti i capi iconici del mood preppy come la varsity jacket, le minigonne a pieghe, i pullover a V, le calze al ginocchio, i mocassini, le maglie a righe nautical, i long coat a doppiopetto, i bottoni oro, gli stivali in pelle lucida. Una collezione che ha celebrato il DNA della maison, lo stile americano e una grande voglia di tornare alle proprie origini. I colori che hanno predominato sulle passerelle newyorkesi sono stati il nero, il grigio, il beige, il navy e il rosso, tutte informazioni preziose per gli ultimi giorni di saldi. Il long coat grigio è e resterà un must have anche per il prossimo inverno, come le spalle strutturate, le gonne midi, i blazer e la cravatta nera sottile.
Ma New York è stato solo il punto di partenza di questo fashion month che porterà il fashion system ad approdare, dopo la grande mela, a Londra, Milano e Parigi. Solo alla fine di questo “gira la moda” potremo dire se gli spunti made in Usa saranno accolti e portati avanti sino ad arrivare al prossimo autunno-inverno nei guardaroba di tutte noi. Purtroppo dobbiamo dire che la fashion week newyorkese si è conclusa sotto una pioggia di critiche di buyers, clienti e fashion editor per una carente gestione di location ed orari, dove si è stati costretti a scegliere tra due fashion show, dove è stato praticamente impossibile arrivare per tempo a qualsiasi evento. Una tabella di marcia tutta da rivedere per una fashion week già in grossa difficoltà, di cui si parla poco e dalla quale molti scappano.
Per festeggiare il suo ventesimo anniversario la maison Tory Burch sceglie la biblioteca pubblica di New York come location per presentare la sua collezione dai tagli netti e minimal, dai blazer e dai tailleur sartoriali, dai tessuti in tre D, dai long coat e dagli abiti femminili che sapranno catturare il favore di buyers e clienti internazionali. Una collezione che strizza l’occhio al mercato fatta di capi glam-cool che vestono una silhouette sofisticata e che risultano portabilissimi e vendibilissimi. La palette colori è incentrata sul nero, sul grigio, sul bianco, sul beige e sul bordeaux.
Dopo due anni di assenza dalla sua città Tommy Hilfiger torna nella grande mela celebrando la moda americana con una collezione dal titolo evocativo: “A New York Moment”. Il designer in un comunicato ha tenuto a ribadire l’amore per New York: “Da giovane designer New York è stata il luogo di nascita della mia visione. Il cuore pulsante della città, la sua cultura di fiducia e apertura, hanno alimentato il marchio sin dall’inizio”. Il mood preppy americano è stato perfettamente rappresentato da caban blu navy, dai tailleur in velluto a coste e da tutti quei capi già citati nell’incipit dell’articolo. La palette colori, very original preppy, è fatta di blu navy, rosso e bianco con un’incursione audace del cammello. Una collezione che trasuda tutto il DNA della maison che ha celebrato la grande mela e il guardaroba dei suoi quartieri alti.
I trend vanno e vengono, ma la classe, lo stile e il glamour sono fatti per restare e la collezione di Michael Kors è fatta per restare. Il designer, per questa collezione, ha interpretato una visione di moda timeless, glam-chic, ma estremamente urban. Le icone di riferimento sono state sua nonna, il glamour delle donne degli anni ’30 e Carolyn Bessette Kennedy. I tailleur dal punto vita segnato si indosseranno in combo con le felpe con il cappuccio per un’interpretazione più contemporanea ed urban, le gonne in denim dall’orlo asimmetrico si indosseranno con top in cachemire, gli abiti in pizzo si indosseranno in combo con maxi pull e il capospalla d’elezione sarà il bomber in shearling. La palette colori ha nuance neutre dove a dominare è il nero, ma anche il grigio che vengono stemperati grazie al rosa pastello e senza rinunciare a qualche tocco di stampa animalier. Indubbiamente la sfilata più bella di questa fashion week che riconferma il designer americano come il re indiscusso del glamour urban-chic e della moda made in USA.
A chiudere la prima tappa di questo fashion month ci ha pensato la sfilata del designer americano Thom Browne. La collezione ha un mood da fiaba dark con rimandi alla narrativa dello scrittore e poeta Edgard Allan Poe, sulla passerella, un bosco innevato e cupo, le modelle hanno sfilato “drammatizzando” ogni loro passo e con un make up dall’impatto fortemente teatrale. Il designer ha messo in “moda” la poetica di Poe, soprattutto la struggente poesia “Il Corvo”, volatile che viene rappresentato nelle stampe e negli “strappi” delle giacche. La collezione sembra voler sottolineare una silhouette incastonata in outfit che non lasciano spazio all’indifferenza, che sono contraddistinti da volumi over, dai tweed, dai long coat che sembrano voler andar in contrasto con gli abiti impalpabili e con gli accessori fuori dall’ordinario. La palette colori si snoda sul black and white, ma che dialoga amabilmente con il grigio che vede accendersi grazie a tocchi eccentrici di gold e silver. Per Browne il prossimo inverno sarà caratterizzato da un mood dandy-dark, dalla cravatta sottile nera, dal tweed, dalla veletta e dall’irrinunciabile rossetto rosso come elemento salvifico in un mondo cupo e struggente. Se la sfilata di Kors è stata quella più glamour e desiderabile, quella di Browne è stata la più poetica e suggestiva.