Il social network X è stato bloccato in Brasile. Il suo proprietario, il noto magnate Elon Musk, coglie ancora una volta l’occasione per farne una questione che incide sulla democrazia, dopo aver recentemente espresso considerazioni sul tema in occasione dell’arresto in Francia di Pavel Durov, proprietario di Telegram.
Ieri, infatti, è entrato in vigore il provvedimento del giudice Alexandre de Moraes della Corte Suprema Federale (STF), che ha ordinato il blocco del social network ex Twitter sul territorio del Brasile, per non aver ottemperato al precedente ordine di nomina di un rappresentante legale della piattaforma in quel Paese. Il magistrato aveva concesso 24 ore di tempo a X per indicare un nome, senza ottenere risposta.
Tra il Brasile e X, o meglio tra il giudice Moraes e Musk, è in atto un braccio di ferro che risale alla scorsa primavera. Tutto è partito da un’indagine su alcuni profili del social network, orientati politicamente a destra e vicini all’ex presidente Bolsonaro, che incitavano all’odio e, per questo motivo, il giudice aveva ordinato alla società la loro chiusura.
Dopo alcune prime rimostranze, Elon Musk come risposta ha chiuso tutti gli uffici del social network in Brasile, licenziando anche tutto il relativo personale, a suo dire costretto da pressioni ricevute che avrebbero compromesso la segretezza delle comunicazioni e, più in generale, l’aspetto democratico che sostiene di perseguire. “La decisione di chiudere l’ufficio di X in Brasile è stata difficile, ma se avessimo accettato la censura segreta (illegale) e le richieste del ministro della Corte Suprema Federale del Brasile Alexandre de Moraes di fornire informazioni private, non saremmo stati in gradi di spiegare le nostre azioni senza provare vergogna”, aveva scritto l’imprenditore in un post. Lo stesso magnate aveva però rassicurato gli utenti che X avrebbe continuato a funzionare.
Si è giunti allora alla decisione odierna, condita anche del divieto di uso di VPN da parte degli utenti per aggirare il blocco, prevedendo delle multe particolarmente salate (oltre 8000 euro al giorno) per coloro che saranno individuati nell’uso di questi mezzi alternativi.
Tra Musk e Moraes è guerra. “La libertà di parola è il fondamento della democrazia e uno pseudo-giudice non eletto in Brasile la sta distruggendo per scopi politici”, ha ulteriormente commentato, con la promessa di pubblicare da questo momento in poi “la lunga lista di crimini” commessi dal giudice in parola e “le leggi brasiliane che ha infranto” con la sentenza emessa: “Il popolo brasiliano conoscerà i tuoi crimini”, ha tuonato nei confronti di De Moraes.
Sulla vicenda è intervenuto l’attuale presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva, spiegando che Musk “deve accettare le regole del Brasile e rispettare la decisione della Corte Suprema. Chi investe in questo Paese ne deve rispettare le regole. Se vale per me, vale anche per lui”, riferendosi alle norme nazionali che richiedono, alle società tecnologiche estere che operano in Brasile, la nomina di un rappresentante legale nel paese. Ma Elon Musk ne fa una questione personale e politica.
“Il regime in Brasile ha appena ordinato la sospensione di X entro 24 ore, imposto ai negozi di adeguarsi entro 5 giorni e l’introduzione di multe per l’uso di Vpn”, ha scritto in un altro post, aggiungendo che: “Tutti si devono svegliare. Sì, questo potrebbe accadere anche qui”, riferendosi agli Stati Uniti, esprimendo un commento più in generale sulla situazione politica nel mondo. “Gli attacchi alla libertà di parola quest’anno non hanno precedenti nel 21esimo secolo. Succederà anche in America se Kamala e Walz andranno al potere”, ha aggiunto, con la conclusione secondo la quale in Brasile “stanno mettendo a tacere la principale fonte di verità”. In effetti X, nel paese sudamericano, è molto utilizzato e proprio il Brasile costituisce per la piattaforma uno dei mercati più fiorenti al mondo, forte dei quasi 24 milioni di profili attivi.
Dall’inizio del 2024, il social network X (precedentemente noto come Twitter) ha subito diversi blocchi in vari Paesi, sia a carattere temporaneo (ovvero legato a momenti contingenti per proteste di piazza o per elezioni politiche) che a carattere permanente.
In Brasile, evidentemente, la battaglia legale e personale tra Musk e la magistratura proseguirà.