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“Xenofobo”: l’isola di Maiorca contro Salvini

“Xenofobo”: l’isola di Maiorca contro Salvini

cms_9814/salvini_ftg_ipa.jpg“Pazzesco, insulti senza confini. La sinistra vota che non mi vuole a Maiorca? Chi se ne frega, le mie vacanze le faccio in Italia!”. E’ quanto scrive su Facebook Matteo Salvini dopo l’approvazione da parte del Consell de Mallorca di una mozione per dichiarare il ministro dell’Interno e vicepremier persona non grata sull’isola delle Baleari.

La mozione presentata da Podemos, Més e PSIB (Partido Socialista de las Islas Baleares) – si legge sul ’Diario De Mallorca’ – è stata approvata all’unanimità dopo l’ok a due emendamenti, di cui uno proposto dal Partito popolare, in cui viene condannata la proposta di Salvini relativa al censimento dei rom.

Secondo quanto affermato dalla portavoce di Podemos nel Consiglio, Aurora Ribot, le dichiarazioni di Salvini sono “terribili e oltraggiose”, cariche di “una xenofobia molto seria e preoccupante e un evidente disprezzo per la vita e la dignità umana”. Ecco perché, ha aggiunto Ribot, per la mozione è stato richiesto “consenso e unità” senza “colori politici”.

Pa, la prima di Bongiorno con i sindacati

cms_9814/bongiorno_giulia_fg.jpgParte con il piede giusto il primo confronto tra governo e sindacati sui temi del pubblico impiego. Il ministro della Pubblica amministrazione Giulia Bongiorno nel ricevere per la prima volta i rappresentanti dei lavoratori ha spinto subito sulla leva dei rinnovi contrattuali, la cui trattativa dovrà partire a gennaio per il triennio 2019-2021. “Spingerò sui nuovi contratti” avrebbe detto, secondo quanto riferiscono gli stessi partecipanti all’incontro, facendo intendere che si adopererà per trovare le risorse nella prossima legge di stabilità e anche per chiudere quelli della dirigenza.

Una forte spinta alle richieste dei sindacati che hanno chiesto “certezza sulle risorse” e un cronoprogramma con le priorità della Pa. Dal canto suo il ministro ha chiesto ai rappresentanti dei lavoratori, presenti tutte le confederazioni, Cgil Cisl Uil, Cgs, Confsal, i rappresentanti della Dirigenza (Unadis), di “mandare documenti e suggerimenti per stimolare i dipendenti” affinché possa prenderli in esame perché il suo intento è di lavorare sulla motivazione, perché “un dipendente pubblico più felice e più sereno ti cambia la vita” avrebbe spiegato . Una intenzione che viene presa alla lettera dalla Cgil.

“Noi incalzeremo il ministro e le manderemo un dossier nelle prossime ore con quelle che riteniamo le priorità” ha affermato Serena Sorrentino, segretario generale della Fp Cgil commentando positivamente la riunione per “voler condividere un’agenda delle priorità” da parte della Bongiorno anche se ha aggiunto “ci aspettavamo che ci potesse comunicare quali sono i primi provvedimenti che riguardano i dipendenti pubblici”, quali “dirigenza, contratti e occupazione” secondo quanto indica la Cgil.

Anche sul metodo con cui vorrà procedere il ministro non ha dato indicazioni. “Ci sarà una collaborazione ma non ha chiarito in che forme e in che termini” ha riferito ancora Sorrentino. Il ministro avrebbe chiesto, a più riprese, di “tenere conto dell’eredità pesante che ha sulle spalle” aggiungendo che “è come se io avessi delle zavorre ai piedi che difficilmente mi faranno camminare spedita, metterò grande impegno” avrebbe detto, secondo quanto hanno riferito i sindacati. Un’eredità che hanno interpretato i sindacati derivi dall’onerosa attività legislativa che l’ha preceduta e a cui dovrà mettere mano “non con una grande riforma che porti il mio nome ma con decreti che cambieranno le tante cose sbagliate”.

Bongiorno non ha poi mancato di confermare gli annunci fatti sulle misure che intende adottare contro il fenomeno dell’assenteismo, ormai identificato con ’i furbetti del cartellino’. “Quando parlo di controlli biometrici lo faccio per tutelare quelli che lavorano e da penalista intendo punire i reati di chi ogni giorno non adempie al suo dovere” ma avrebbe aggiunto “ritengo altrettanto necessario premiare chi invece lavora bene“, ma non solo con premi di carattere economico avrebbe spiegato.

Fondamentale per Ignazio Ganga, segretario confederale Cisl, avere “certezza sulle risorse da destinare ai rinnovi contrattuali per il triennio 2019-2021 riproponendo nella legge di stabilità il fondo per aprire la nuova stagione dei rinnovi e superando l’attuale previsione dell’indennità di vacanza contrattuale”.

Come anche per Antonio Foccillo “è necessario concludere la fase dei contratti precedenti e l’avvio della commissione paritetica per le nuove professionalità; fondamentale, poi, avviare già dal primo di gennaio 2019 i contratti 2019- 2021”.

Mentre Massimo Battaglia segretario generale di Confsal-Unsa ha chiesto alla Bongiorno “non solo contratti ma anche rispetto per il lavoro pubblico, dalla scuola alla sanità alle funzioni centrali”. E ancora “stabilizzazione dei precari, assunzioni per il ricambio generazionale ma soprattutto attenzione alla condizione di alcune professioni che svolgono attività usuranti”. Sono queste alcune delle priorità esposte oggi dalla Confederazione generale sindacale (Cgs).

Un clima positivo e di ascolto ha caratterizzato dunque questa prima riunione, non convocata ufficialmente, dove il ministro con il suo staff, presente anche il sottosegretario Mattia Fantinati, hanno fatto la conoscenza dei rappresentanti dei dipendenti pubblici con i quali dovranno confrontarsi: “Non ho pregiudizi ma neanche il convincimento che sarà tutto facile” avrebbe ammesso Bongiorno seduta ad una grande tavola rotonda (e questa è una delle novità che dà anche il segno di un nuovo corso alla Funzione pubblica).

Grillo: “La democrazia è superata”

cms_9814/grillo_braccio_fg_ipa.jpg“Dobbiamo capire che la democrazia è superata“. Lo dichiara Beppe Grillo in un’intervista a Ian Bremmer per la trasmissione americana GZeroWorld. “Che cos’è la democrazia – chiede -quando meno del 50% va a votare. Se prendi il 30% del 50%, hai preso il 15%. Oggi – sottolinea – sono le minoranze che gestiscono i Paesi. Probabilmente la democrazia deve essere sostituita con qualcos’altro, magari con un’estrazione casuale. Io penso – continua il comico – che potremmo scegliere una delle due camere del Parlamento così. Casualmente. In maniera proporzionata per età, sesso, reddito, del Sud, del Nord, cosicché queste persone rappresentino veramente il Paese”.

Parlando dei 5 Stelle, Grillo afferma: “Il movimento ha diverse anime. Anche io e Casaleggio avevamo idee diverse. Abbiamo proposto un referendum sull’euro. Far decidere al popolo italiano se rimanere dentro l’euro, non l’Europa, nell’Euro o no. Il referendum – prosegue – è un modo per iniziare una conversazione su un ipotetico piano B. Cioè noi non abbiamo un piano B, in caso succedesse qualcosa. Oggi da un momento all’altro cambia tutto, lo abbiamo detto prima, basta un tweet dall’altra parte del mondo per trasformare la politica economica di una nazione. Devi avere un piano B. Sono sicuro che la Germania e la Francia hanno un piano B. Non dico di lasciare l’Euro così, ma – precisa – di lasciar decidere al popolo italiano con un referendum”.

“Sarò sempre – ribadisce – a favore di un referendum. Il referendum è uno strumento. Il metodo più democratico che conosco è avere un referendum online, su tutti gli argomenti. Direttamente sul mio PC, sul mio smartphone, per ogni persona. Abbiamo bisogno che questa tecnologia sia disponibile. Questa – nota – è la vera anima del Movimento 5 Stelle. Dare degli strumenti, per tutti e poi essere biodegradabili. É un movimento biodegradabile. Quando i cittadini saranno più consapevoli e avranno la conoscenza e la volontà di come poter decidere e prendersi cura della loro vita, il movimento – conclude – non avrà più senso di esistere. Scomparirà”.

Berlusconi: “Matteo, fermati”. Ma lui risponde picche

cms_9814/berlusconi_salvini_Fg33.jpgE’ un appello “accorato” quello che Silvio Berlusconi rivolge a Matteo Salvini. “Io spero ancora che la Lega ci aiuti” dice l’ex premier parlando del decreto dignità nella riunione di Fi alla Camera. “Anzi – aggiunge – rivolgiamo un accorato appello a Salvini per bloccare queste norme, in nome delle aziende, dei produttori, dei lavoratori, degli artigiani, dei commercianti, degli agricoltori, che non hanno davvero bisogno di altre difficoltà da aggiungere alle tante con cui combattono ogni giorno”.

“In questi giorni assistiamo a un balletto di cifre sul cosiddetto decreto dignità” sottolinea il Cav, un provvedimento “scritto da chi evidentemente non sa nulla del mercato del lavoro, che è destinato a distruggere dei posti di lavoro”. Per il leader azzurro, il risultato delle politiche del governo “sarà quello di allontanare le imprese dall’Italia, di scoraggiare chi vuole investire, di spaventare chi vuole creare lavoro”.

Salvini però tira dritto. “Lavoriamo per un paese migliore, non è mia intenzione, bloccare, sfasciare o tornare a votare” dice il titolare del Viminale lasciando il Senato, dopo il question time. “Gli italiani hanno votato, hanno votato chiaramente poco tempo fa”, ricorda. “Verremo giudicati dai fatti, Berlusconi può star tranquillo“.

Tra Berlusconi e Salvini c’è stato un incontro alla Camera. Il leader di Fi, dopo aver partecipato alla riunione del partito, ha fatto un breve tragitto all’interno del palazzo e ha incrociato il vicepremier. I due hanno percorso insieme un tratto dei corridoi di Montecitorio, per qualche minuto.

Nello scambio di battute, si sarebbe parlato essenzialmente della situazione in Veneto, dove gli imprenditori sono sul piede di guerra per l’impatto del decreto dignità. Il leader azzurro avrebbe chiesto a Salvini se i suoi consiglieri regionali fossero tranquilli. Più che tranquilli…, avrebbe replicato il ministro dell’Interno.

Renzi serra i ranghi dei suoi

cms_9814/renzi_saluto_fg.jpgSulle arie della ’Turandot’ intonate dal senatore e tenore Alan Ferrari, tra battute e sorrisi, con un menù light ed “estivo” ma, ad un certo punto, sotto una pioggia battente, Matteo Renzi ha serrato i ranghi dei ’suoi’ ieri sera a cena alla residenza Lavernale, all’Aventino. Alla chiamata hanno risposto, pagando 50 euro a testa, circa 120 parlamentari. La parola d’ordine del senatore dem è stata chiara: “Ripartiamo in autunno, senza ansie. Vedrete che presto rientriamo in campo”, ha spiegato Renzi secondo il racconto dei presenti.

La pattuglia dei parlamentari renziani era rinforzata da qualche esterno (c’erano i Millennials) ma a parte qualcuno, tutti i Big erano presenti: Lorenzo Guerini e Luca Lotti (gli organizzatori), Ettore Rosato e Andrea Marcucci, solo per citarne alcuni. Renzi ha tolto ogni dubbio ai renziani presenti: “Il loro ciclo durerà poco“, ha detto riferendosi a Lega e M5s. “Hanno paura di noi, per questo ci attaccano con fake news e propaganda. Se questo è il loro livello di disperazione, dobbiamo farci trovare pronti: toccherà di nuovo a noi molto prima del previsto“, ha spiegato.

Ovviamente l’incontro è stato occasione anche per fare il punto sul Pd. “Senza di noi il Pd perde la spinta riformista, dobbiamo rilanciarlo ma dobbiamo dire basta alle liti interne”, ha sollecitato l’ex segretario lasciando capire, secondo i presenti, che alla ripresa ci sarà “un nome”, un candidato renziano per il Congresso.

L’attivismo di Renzi ha subito messo in agitazione il Pd. “La cena sull’Aventino di Renzi per riorganizzare il Pd è il tentativo, come spesso è accaduto in questi anni, di mostrare i muscoli per far veder che è ancora lui a fare la linea politica. Ricorda tanto una politica vecchia, superata, fuori dal tempo che non guarda al futuro ma solo a se stessi e a un passato di rimpianti”, ha detto Francesco Boccia, una dei leader dell’area che fa riferimento a Michele Emiliano.

Maurizio Martina, ieri impegnato in una festa dell’Unità, ieri non ha commentato l’iniziativa dei renziani. Formalmente, nell’area che sostiene il segretario la cena dell’Aventino è stata accolta nel gelo. Di fatto, la replica di Martina è l’aggiunta di un altro tassello al suo lavoro di rilancio del Pd: “Lunedì la nostra segreteria nazionale sarà a Napoli. Andremo a conoscere una bella realtà: la scuola calcio Arci di Scampia -ha annunciato-. Ascolteremo le voci dei volontari e degli operatori del quartiere e proveremo a dare il nostro contributo per continuare a lavorare sempre meglio insieme sui temi del protagonismo sociale e sull’educazione alla cittadinanza”.

Martina ha sottolineato ancora: “Dopo Tor Bella Monaca a Roma e lo Zen di Palermo un altro passo per ascoltare, comprendere e raccogliere idee utili al nostro lavoro”. Per il segretario, “l’alternativa al pentaleghismo si costruisce così, riallacciando i legami delle comunità, ascoltando le persone e le loro parole di sostegno e di critica. Solo così il Pd può organizzare la sua ripartenza”.

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28 Luglio 2018