Guerra Ucraina-Russia, l’Occidente manca di “coraggio”. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è tornato a criticare l’esitazione degli occidentali in un nuovo video. “Giocano a ping-pong” dice. “L’Ucraina ha bisogno solo dell’1% degli aerei della Nato e dell’1″ dei carri armati, non chiederemmo di più. Abbiamo già aspettato 31 giorni. Chi è in carica nella comunità euroatlantica. C’è ancora Mosca a causa delle intimidazioni?”. Zelensky aggiunge, poi, di aver parlato con “i difensori di Mariupol oggi: sono in contatto costante con loro, la loro determinazione, il loro eroismo e la loro fermezza sono sorprendenti”.
“L’Ucraina è pronta a discutere l’adozione dello status neutrale come parte di un accordo di pace con la Russia, ma dovrà essere garantito da una terza parte e sottoposto a referendum” ha detto Zelensky in un’intervista ai media russi.
In un video precedente, sempre su Telegram, Zelensky aveva pubblicato alcune fotografie di case, bus e quartieri distrutti dai bombardamenti. ” Chiunque sul pianeta deve sapere cosa sta facendo la Russia, in modo che la responsabilità per i crimini contro il popolo ucraino diventi inevitabile e il più severa possibile per l’esercito russo” aveva scritto su Telegram.
MOSCA AI MEDIA RUSSI
L’autorità russa per le telecomunicazioni Roskomnadzor ha chiesto ai media di Mosca che hanno intervistato oggi il presidente ucraino Volodymyr Zelenskiy di non trasmettere le interviste, le prime concesse a giornalisti in Russia dall’inizio della guerra. Lo riferisce la Tass. Zelensky è stato intervistato dal caporedattore di Meduza Ivan Kolpakov, da Tikhon Dzyadko, caporedattore del canale televisivo Dojd, da Mikhail Zygar, scrittore e giornalista, e Vladimir Solovyov, corrispondente di Kommersant. “Un certo numero di media russi, compresi media stranieri che agiscono come agenti stranieri, hanno intervistato il presidente Zelensky – si legge in una nota pubblicata sul canale Telegram dell’autorità – Roskomnadzor avverte i media russi di rifiutarsi di pubblicare questa intervista. E’ stata avviata un’inchiesta contro i media che lo hanno intervistato per determinare il grado di responsabilità e adottare risposte”. Meduza e Dozhd sono entrambe bloccate in Russia e Dozhd ha sospeso tutte le sue attività giornalistiche. Nelle settimane scorse, subito dopo l’inizio della guerra in Ucraina, la Russia ha approvato norme molto restrittive per i media e contro la diffusione di ’fake news’ con pene fino a 15 anni di carcere.
(fonte AdnKronos – foto dal web)