Si avvicina l’inverno, il periodo natalizio, lo stare in casa, il freddo, le lunghe giornate buie. E allora, spesso, ci si rifugia in “coccole” di vario genere, prime fra tutte, probabilmente, quelle “golose”.
Prelibatezze da comprare pronte, o magari da preparare nel caldo ambiente delle nostre cucine, assistiti spesso da un variopinto ricettario aperto sul tavolo al nostro fianco
Ma qual’ è, da sempre, l’alimento principe delle nostre “gratificazioni invernali”?
Come ormai ampiamente dimostrato a livello scientifico, il cioccolato è in grado di influire positivamente sul nostro umore in quanto capace di stimolare la produzione di endorfine, cioè quelle sostanze (prodotte dal lobo anteriore dell’ipofisi) che sono classificate come neurotrasmettitori dotati di proprietà analgesiche e in grado di dare sensazione di benessere generale.
Oltre a favorire il buonumore, il cioccolato ha un effetto vantaggioso sul metabolismo del glucosio e sul controllo della pressione arteriosa. Questo grazie ai polifenoli che contiene (sostanze antiossidanti a livello cellulare).
La storia del cioccolato ebbe inizio verso 600 d.C. quando i Maya colonizzarono la parte nord dell’America meridionale. Lo Yucatan divenne il primo luogo della storia dove nacquero le piantagioni di cacao. In quei luoghi, esso veniva addirittura utilizzato come moneta di scambio.
Nel 1502 Cristoforo Colombo, in uno dei suoi viaggi, scoprì in Nicaragua il seme di cacao ma non se ne curò troppo. La priorità, per lui, era riuscire ad arrivare nelle Indie!
Oltre che come moneta, questi semi venivano usati dagli indigeni anche come base per la preparazione di una particolare bevanda dal gusto dolce e gradevole.
Anni più tardi (nel 1519) Hernando Cortez – che tutti conosciamo come grande “conquistador” spagnolo – giunto in quelle terre, fu invece colpito dall’aspetto “valutario” dei semi di cacao, più che dal suo uso alimentare. Sequestrò così tutte le piantagioni che trovò per garantirsi più “denaro” e ricchezza possibile. Nel 1528 importò in Europa i primi semi di cacao e tutti gli attrezzi necessari per la coltivazione.
Dal XVII secolo in poi la lavorazione della pianta per la produzione del cioccolato cominciò a diffondersi notevolmente.
Nel 1828 l’imprenditore e chimico olandese Coenraad Johannes van Houten (proprietario di una ditta dolciaria) ideò e brevettò un processo industriale che era in grado di eliminare il gusto amaro del cacao per ottenere una polvere più facilmente solubile in acqua. Da quel momento in poi, questa polvere diventerà la base di tutti i prodotti al cioccolato.
Grazie a questa rivoluzionaria e sagace invenzione, iniziò ufficialmente la produzione industriale del cioccolato, grazie alla quale abbiamo oggi quella miriade di prodotti che ben conosciamo.
Illustri personaggi della nostra storia come Alessandro Manzoni, Gabriele D’Annunzio o Salvator Dalì erano grandi consumatori di questo delizioso alimento che, evidentemente era in grado di confortare anche le loro giornate.
La conclusione mi pare scontata:
lunga vita al cioccolato!