Proseguendo sulla scia della Geometria Sacra, non posso non parlare del Cubo di Metatron.
Quanti hanno familiarità con la Cabala, sanno perfettamente che questa figura è di estrema importanza per l’interpretazione della Bibbia, in qualità di sua chiave di lettura simbolica ed esoterica.
Prima di addentrarci nello specifico di questa figura geometrica sacra, vediamo chi è colui da cui prende il nome: chi è realmente Metatron?
Metatron altri non è se non l’Arcangelo responsabile della vita, colui che guida il popolo di Israele attraverso le terre desertiche dopo la sua uscita (Esodo) dall’Egitto.
La sua presenza è testimoniata esplicitamente nella Qabbalah e nell’ebraismo rabbinico ma non nella Bibbia, anche se la sua figura viene identificata con l’angelo personale del Signore in Esodo 23,20-23: “Ecco, io mando un angelo davanti a te per custodirti sul cammino e per farti entrare nel luogo che ho preparato. Abbi rispetto della sua presenza, ascolta la sua voce e non ribellarti a lui; egli infatti non perdonerebbe la vostra trasgressione, perché il mio nome è in lui. Se tu ascolti la sua voce e fai quanto ti dirò, io sarò il nemico dei tuoi nemici e l’avversario dei tuoi avversari. Quando il mio angelo camminerà alla tua testa e ti farà entrare presso l’Amorreo, l’Hittita, il Perizzita, il Cananeo, l’Eveo e il Gebuseo e io li distruggerò”.
L’Arcangelo Metatron e il cubo da cui prende il nome
Dio definisce Metatron come il “suo” angelo e afferma che “il suo nome è in lui”, stabilendo tra loro una comunione così speciale da essere vista come una sorta di identificazione. Per questa sua dichiarazione, Metatron è chiamato anche il “piccolo YHWH”; inoltre, la parola “Metatron” è numericamente equivalente a Shaddai (= Dio).
Ma il Talmud – uno dei principali testi sacri dell’ebraismo – smentisce nella maniera più assoluta che Metatron sia una seconda divinità, in quanto, avendo ricevuto “sessanta colpi con una verga impetuosa”, dimostra d non essere un dio bensì un angelo suscettibile di punizione.
Quanto all’etimologia del nome, vi sono diverse interpretazioni. Alcuni studiosi ritengono che questo nome abbia avuto origine nei testi di Hekhalot-Merkabah e che, quindi, abbia una valenza magica. Altri, invece, credono che Metatron sia direttamente collegato alla figura di Enoch, come si evince dal testo biblico: “Enoch camminò con Dio e poi non fu più, perché Dio lo aveva preso” (Genesi 5,24), dove il termine “preso”, nella traduzione greca viene sostituito con “trasferito”. Infine, ed è l’interpretazione più usata, Metatron significherebbe “colui che sta dietro il trono”, nome derivato dall’accostamento delle parole greche metà-thrónos.
Ad ogni modo, questo importantissimo Arcangelo compie delle funzioni permesse solo al Signore Dio come, ad esempio, quella di sedersi: questo accade, spiegano i rabbini, non perché vi siano due poteri in cielo ma poiché egli è lo Scriba Celeste.
Il Talmud afferma che Metatron, in quanto responsabile della vita, sia l’Arcangelo custode dell’ALBERO della conoscenza del bene e del male e delle Chiavi dell’Universo. Egli sarebbe inoltre l’angelo della Merkabah, ovvero del Carro Celeste – che è il trono di Dio – citato dai profeti Ezechiele e Isaia. Avrebbe inoltre procurato all’umanità le 22 lettere dell’alfabeto ebraico da cui derivano gli arcani maggiori dei Tarocchi.
Visione di Ezechiele del Carro Celeste – Merkabah
Fatte queste premesse, vediamo più da vicino il Cubo di Metatron.
Secondo i testi sacri, il Cubo di Metatron – noto anche come Frutto della Vita – rappresenta la tridimensionalità dello spazio. È composto da tredici sfere, di cui dodici rappresentano il corpo e la nostra realtà tridimensionale e la tredicesima, quella più interna, rappresenta l’anima (o coscienza).
Questo numero non è casuale ma ha un preciso significato esoterico, sia positivo che negativo. Nei Tarocchi, ad esempio, la tredicesima carta degli arcani maggiori raffigura la Morte, archetipo del cambiamento. In questo senso il Cubo di Metatron è estremamente utile per la propria trasformazione spirituale, sia che venga utilizzato come simbolo per la meditazione, sia che ci si connetta direttamente all’Arcangelo da cui prende il nome.
Dal punto di vista della Geometria Sacra, Metatron sovrintende al flusso di energia in un cubo mistico che prende il suo nome e che contiene ogni forma presente nella Creazione di Dio. Queste forme geometriche – conosciute come solidi platonici – possono essere equiparate ai mattoni di tutta la materia fisica, dai cristalli al DNA umano.
Il Cubo è fondamentalmente un simbolo di come Dio ha fatto combaciare in maniera perfetta tutte le cose create, come pure il corpo e l’anima delle persone. È un’immagine della sua energia che scorre e vivifica tutta la Creazione, attraverso la figura di Metatron che veglia costantemente affinché questa fluisca armoniosamente. Per questo il Cubo è uno strumento fondamentale per realizzare o ristabilire l’equilibrio personale e collettivo. Il Cubo di Metatron, infatti, girando in senso orario, non soltanto ripulisce le energie inferiori ma usa la sua forza centrifuga per allontanare i residui energetici indesiderati. In una parola, è un potente strumento di guarigione.
Vediamo questo simbolo più in dettaglio.
Il Cubo di Metatron
Composto da 13 sfere tenute insieme da 78 linee rette che partono dal centro di ciascuna sfera, il centro della figura si trova nel punto in cui si uniscono 6 di queste linee. Le sfere, con la loro circolarità, rappresentano il principio femminile mentre le linee rette quello maschile: dalla loro unione nasce la Sorgente di vita infinita, ovvero tutto il Creato.
Questo è il motivo per il quale si ritiene che il Cubo di Metraton sia la Chiave della Creazione. Esso è un vero e proprio simbolo della vita, non soltanto di quella fisica ma anche di quella spirituale, poiché questo strumento può aiutarci a comprendere chi siamo, da dove veniamo e qual è il nostro scopo nella vita.
Da dove ha origine la convinzione che il Cubo di Metraton sia una mappa della Creazione? Dal fatto che le sfere e le linee rette che la compongono formano altre figure geometriche. Nello specifico, come già accennato, i solidi platonici: il tetraedro stella, l’esaedro, l’ottaedro, il dodecaedro e l’icosaedro.
Platone, filosofo da cui prendono il nome, sosteneva che l’Universo fosse costituito da queste cinque forme in virtù della loro perfetta simmetria e a ciascuno di essi attribuì uno dei quattro elementi:
- Esaedro = Terra in quanto solido stabile ed immobile;
- Icosaedro = Acqua, solido meno mobile;
- Ottaedro = Aria, solido mediamente mobile;
- Tetraedro stella = Fuoco, solido molto mobile.
Quanto al dodecaedro, esso rappresenterebbe l’Universo e l’etere.
I solidi platonici
Il Cubo di Metatron dà origine ad un’altra figura mistica tridimensionale: la Merkabah – da Mer=luce, Ka=spirito e Ba=Corpo.
Questa figura è composta da due tetraedri che formano una stella di David tridimensionale ed è un canale di Luce che può connettere gli esseri umani risvegliati ai piani più elevati grazie alla guida dei Maestri Ascesi.
In conclusione, riassumo i principali utilizzi del Cubo di Metraton nella nostra vita quotidiana.
Può essere usato come strumento meditativo o come amuleto, per connettersi all’energia dell’Arcangelo Metatron ed ottenerne la protezione. Può inoltre essere usato come strumento per aumentare le proprie doti intuitive – essendone un catalizzatore – per la propria ed altrui trasformazione spirituale.
Il Cubo di Metraton è attivo e funzionante sia nella sua interezza che nel dettaglio. Concentrandosi sulle sfere, ad esempio, si può lavorare sul principio femminile mentre meditando sulle figure dei solidi platonici si lavora sui chakra e sulle loro componenti associate.
In ogni caso è uno strumento validissimo per riconnetterci al tutto e supportare la nostra crescita spirituale.